CRONACA

L’ANALISI DI FORBES Social e politica, è finita la luna di miele?

Quando lo scorso anno si parlò di crisi di Governo e di possibili elezioni anticipate, Forbes fece un’analisi decisamente interessante sull’utilizzo dei social nella politica. Non a caso i leader dei partiti si erano preparati a scendere in campo affilando tutte le armi in loro possesso per diffondere le proprie idee e convincere con maggior forza di sempre: giornali, programmi televisivi, incontri in piazza, ogni strumento di comunicazione era buono per far giungere il messaggio agli elettori. Ma c’è un canale che in questi ultimissimi anni si è conquistato un posto di tutto rispetto tra gli strateghi della comunicazione politica: i social media.

Ma attenzione perché in questo servizio giornalistico Forbes parla di “parabola discendente” nel rapporto tra social e politica e a riguardo scrive: “Stravolgendo il paradigma che voleva una classe politica chiusa nei palazzi del potere a discutere e decidere del nostro futuro, i social media hanno aperto una via di dialogo diretta tra votanti e governanti. Una vera rivoluzione, a volte accolta con entusiasmo, a volte vista come un’aberrazione della dialettica politica. Ma, in un mondo in continua evoluzione, dove la comunicazione fluida si modella sulla base di contenitori sempre diversi, per quanto tempo ancora politica e social media andranno a braccetto? Forse, ancora non per molto”. Si fa poi riferimento a un sondaggio realizzato dal Pew Reserach Center negli Stati Uniti che prima delle recenti elezioni che hanno incoronato Biden nuovo presidente aveva rilevato che il 46% degli utenti social degli USAi si sente “logorato” dalla politica su queste piattaforme. Si tratta di un aumento di ben il 9% rispetto al 2016.

Inoltre, la ricerca ha rilevato che le persone che usano i social media sono anche oggi più propense rispetto al passato a descrivere il discorso politico su queste piattaforme in termini negativi. Circa i due terzi degli utenti (68%) ora affermano di trovare “stressante e frustrante” parlare di politica sui social media con persone con cui non sono d’accordo, rispetto al 59% nel 2016. Al contrario, il 27% degli utenti oggi afferma di trovare queste interazioni “interessanti e informative”, rispetto al 35% tre anni prima. Insomma, pare che la liaison tra politica e social network stia vivendo una parabola discendente. Da un lato – scrive Forbes – questo metterà al riparo le nostre menti da tuttologi, fanatici, maleducati e promotori della filosofia “chi urla di più la vince”, ma potrebbe anche renderci meno propensi a impegnarci politicamente. Era bello poter pensare ad una politica realmente partecipata, ma forse non siamo all’altezza di gestirla.

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