L’Amerigo Vespucci costruita sui progetti della nave con cui Re Ferdinando II di Borbone sbarcava ad Ischia un secolo e mezzo fa
A rendere più solido questo legame è la circostanza che il veliero 'Amerigo Vespucci' fu costruito nei cantieri navali di Castellammare di Stabia sui progetti ivi ancora esistenti della nave 'Monarca', varata intorno al 1850 e utilizzata più volte dal re e dalla sua corte per approdare a Ischia, nella Casina Reale. Ischia è un'isola che ha saputo coniugare i sacrifici dei pescatori e il coraggio dei m.arinai con la saggezza dei contadini. Nel mare Ischia ritrova le proprie radici
Tutte le volte che l’ Amerigo Vespucci passa con le sue bellissime e spettacolari vele spigaste per davanti alla nostra isola, sia dal lato del porto d’Ischia e del Castello, sia dal lato di Sant’Angelo, ischitani e turisti presenti sull’isola restano ammirati da tanto fascino che emana quella visione bella e fuggevole sul nostro azzurro mare,vanto della marinaria militare italiana. Questo volta, come lo fu lo scorso anno, c’è stato la sosta della nave nelle nostre acque ed il contato diretto del suo comandante col nostro primo cittadino sul sacro suolo isclano per la visita ed il saluto ufficiale destinati ad essere segnati per la storia.
L’AmerigoVespucci ritorna quindi nelle acque Ischia: il veliero della Marina Militare, costruito nel 1931 come nave scuola per l’addestramento degli allievi ufficiali dei ruoli normali dell’Accademia navale e che fu definita dagli americani nel 1962 “la più bella del mondo”, nel primo pomeriggio di giovedi scorso 8 settembre è arrivata in visita ufficiale su invito del sindaco di Ischia dott. Enzo Ferrandino. Alle ore 15 la nave era in rada e si è ormeggiata nei pressi del porto di Ischia; dopo essere scesi a terra il comandante del Vespucci Siragusa ed una delegazione dell’equipaggio sono stati accolti per il saluto ufficiale dal sindaco Ferrandino durante il quale c’è stato un intervento dell’avvocato Giovannino Di Meglio che ha illustrato la storia del porto ischitano, originariamente cratere vulcanico. Infatti l’avv. Di Meglio si è così espresso:” Sig. Comandante, grazie di aver accettato l’invito del Comune di Ischia e benvenuto nell’isola più bella del mondo, come consacrato da una prestigiosa rivista americana di viaggi. Noi ischitani l’abbiamo sempre saputo, perché Ischia costituisce un ‘unicum’ tra le isole del Mediterraneo.
Qui convivono in armonia archeologia, storia, cultura, poesia, turismo termale e balneare, radicate tradizioni e innovativi programmi di sviluppo. Grazie di averci fatto visita in prossimità di una data importante per il Comune e l’isola d’Ischia: il 17 settembre. Difatti, il 17 settembre 1854 re Ferdinando II di Borbone, che da qualche anno aveva scelto Ischia come capitale estiva del Regno, inaugurò tra il tripudio del popolo l’apertura del porto, fino ad allora un lago di natura vulcanica, detto ‘pantanellum’ o ‘ pantaniello’ per le sue acque stagnanti. Quel pomeriggio di 168 anni fa, Re Ferdinando II ribadì il profondo connubio che lega Ischia al mare, legame che la Sua visita rinvigorisce e rinnova. A rendere più solido questo legame è la circostanza che il veliero ‘Amerigo Vespucci’ fu costruito nei cantieri navali di Castellammare di Stabia sui progetti ivi ancora esistenti della nave ‘Monarca’, varata intorno al 1850 e utilizzata più volte dal re e dalla sua corte per approdare a Ischia, nella Casina Reale. Ischia è un’isola che ha saputo coniugare i sacrifici dei pescatori e il coraggio dei marinai con la saggezza dei contadini. Nel mare Ischia ritrova le proprie radici. Nel VIII sec. a. C. dal mare giunsero qui i Greci di Eubea per fondarvi Pithekoussai, la prima colonia greca di Occidente, faro di civiltà. Secondo lo storico Plinio il giovane, dal mare arrivò a Cartaromana il pio Enea, per fondarvi la città di Aenaria, a cui diede il nome. Questi luoghi interessarono il giovane principe Marco Aurelio, stupito che esistesse un’isola con un lago, all’interno del quale vi era un’altra piccolissima isola, poco più che uno scoglio.
Dal mare giunsero nella baia di San Montano i resti mortali della vergine e martire cartaginese santa Restituta. Dal mare giunsero nel XII secolo i monaci greci di basiliani per fondarvi sulla collina di San Pietro un convento con annessa chiesina. E ancora oggi giungono via mare migliaia di turisti italiani e stranieri in cerca di ristoro fisico e morale. Signor Comandante. Come vede, qui il mare unisce e non separa. Non ha mai costituito un ostacolo, una barriera, ma piuttosto una corsia privilegiata e preferenziale per gli scambi in terraferma di ogni genere e di ogni natura. Nei momenti di bisogno, il mare è stata la strada maestra di tanti giovani costretti ad emigrare ‘pe’ terre assaje luntane’, in Sardegna, in Algeria, in Francia, in Argentina, in America, fino alla lontana Australia, dove hanno espresso con orgoglio il loro talento creativo e lavorativo. Il mare ci ha dato la vita e qui noi tutti dobbiamo sottoscrivere l’impegno morale di restituire la vita al mare. Dobbiamo impegnarci a difenderlo dalle aggressioni selvagge degli speculatori, dal depauperamento, dall’inquinamento continuo e sconsiderato. E quale occasione migliore di quest’incontro per rafforzare l’amicizia tra l’ ‘Amerigo Vespucci’ e l’isola d’Ischia, nel segno del patto d’onore, d’amore e di fedeltà di tutti noi con il mare. Signor Comandante. Grazie per l’impegno con cui lei, con la sua qualificata equipe di collaboratori, difende il ‘Mare Nostrum’ e per tutto quello che continuerà a fare con onestà, serietà e fermezza. Viva la Marina Militare, viva l’ ‘Amerigo Vespucci’, viva Ischia. Avv. Giovanni Di Meglio””.
Successivamente la delegazione si è portata adIschia Ponte per la visita guidata all’antico Borgo di Celsa; anche la Vespucci si è sposterà davanti al Castello Aragonese così che è stato possibile, per i tanti turisti che ancora popolano l’isola, ammirare la nave da una distanza molto ridotta. Già lo scorso anno furiono vissute le emozioni per l’omaggio ala nostra isola d’ Ischia della nave scuola della Marina Militare Italiana l’ Amerigo Vespucci circumnavigando l’intera costa dell’Isola Verde accompagnata da numerose imbarcazioni. Al largo del porto di Ischia ci fu lo scambio di doni con il Sindaco di Ischia Enzo Ferrrandino che regalò al Comandante della Nave Scuola il gagliardetto con lo stemma di Ischia, una pubblicazione sulla festa a mare agli scogli di Sant’Anna e del Vigna del lume della casa vinicola Mazzella. Dopo la cerimonia dell’ammaina bandiera, la nave più bella del mondo spiegò le vele per poi illuminarle con i colori del tricolore, bianco, rosso e verde.. Grande suggestione suscitò quando da bordo diffusero prima le note e le parole della canzone “Napul è” di Pino Daniele e poi la struggente musica di “Blue Dolphin” la storica colonna sonora dell’incendio del Castello Aragonese che conclude ogni edizione della festa a mare agli scogli di Sant’Anna.
“È stata un’emozione unica – ha dichiarò dopo il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino – un vero orgoglio per l’intera isola d’Ischia”. Quest’ anno le emozioni sono state rivissute con una intensità più forte e coinvolgente.
Foto di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter
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