L’allarme: il Piano Paesistico paralizza lo sviluppo dell’isola
Questa la conclusione riportata nel documento formulato dall’assemblea dei tecnici dell’isola di Procida, inviato nella giornata di ieri alle Istituzioni, e sottoscritto da un cospicuo numero di professionisti
Mentre ieri mattina, a partire dalle ore 12.00 presso la sala consiliare “V. Parascandola” del Comune, la delegata alla pianificazione territoriale Titta Lubrano, con il redattore Prof. Roberto Gerundo, ha incontrato le istituzioni, tra queste la Regione Campania che sarà presente con l’assessore al governo del territorio arch. Bruno Discepolo, per affrontare il tema del nuovo Piano Paesaggistico Regionale e dei suoi riflessi sulla nostra isola, l’assemblea dei tecnici dell’isola di Procida, in un documento (sottoscritto da un cospicuo numero di professionisti) inviato al Sindaco, all’Assessore all’Urbanistica, alla Giunta comunale, al Presidente Consiglio Comunale, Commissione comunale Urbanistica e per conoscenza al Dirigente UTC, formulano delle Prime Osservazioni sul Preliminare di Piano.
“L’assemblea dei tecnici dell’isola di Procida, operanti nel settore dell’edilizia, riunitasi nel mese di settembre ed in ultimo il giorno 5 ottobre 2021
Premesso
– Che il DLvo n.42/04 , all’art. 145, co. 4 e 5, prevede che i comuni …conformano o adeguano gli strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale alle previsioni dei piani paesaggistici…..
– che in anni recenti apposite commissioni comunali paritetiche, arricchite da esperti in varie discipline, hanno elaborato proposte condivise di sviluppo per la nostra isola in diversi settori e campi di interesse;
Visto il Preliminare di Piano presentato dal comune di Procida il giorno 8 settembre 2021 presso la sala consiliare
Considerato
- che la pianificazione dell’isola ha sempre sofferto della dicotomia tra il Piano Paesistico (redatto negli anni ’60 del secolo scorso e approvato con DM 1.3.1971) e il Piano Regolatore Generale (adottato nel 1977 e approvato dalla Regione nel 1984), che non ha consentito la realizzazione delle indicazioni e delle scelte contenute nel PRG suddetto
- che il suddetto preliminare appare come una fotografia, peraltro parziale e incompleta, della situazione esistente e comunque si presenta assolutamente carente circa indirizzi, previsioni e scelte necessarie per il futuro isolano e che dall’analisi della relazione e della cartografia del Preliminare traspaiono varie problematiche,
Rappresenta, tra le altre, le seguenti criticità:
1) Infrastrutture
– Carenza della presenza di aree di interesse pubblico.
Infatti non sono previste né adeguamenti e né ampliamenti di aree destinate ad interventi infrastrutturali per insediamenti sportivi, per parcheggi, per aree a verde o gioco bambini, né, tanto meno, individuazione di aree, anche limitate, da destinare a piccoli insediamenti produttivi o artigianali, così indispensabili in un comune moderno del 21° secolo.
Peraltro non vi è alcun riferimento alla questione traffico e mobilità né ad ipotesi di realizzazione di autorimesse utilizzando la legislazione nazionale e regionale inerente (cd Legge Tognoli e Leggi regionali nel settore)
2) Strutture ricettive
- Carenze inerenti strutture turistico-ricettive
Non appaiono nemmeno evidenziate le strutture turistico-ricettive esistenti che andrebbero assolutamente censite e per le quali sarebbero da prevedere i necessari adeguamenti e ammodernamenti per migliorare lo standard qualitativo, requisito fondamentale per un sito turistico quale la nostra isola. In tal senso andrebbe anche considerata la funzione di “pubblico interesse” per tali strutture, come peraltro ribadito dalla costante e recente giurisprudenza, prevedendo l’applicabilità dell’istituto dell’art.14 del DPR 380/01 (deroga agli strumenti urbanistici) per interventi qualificanti, qualora esistano i presupposti di legge ed in relazione ad altre normative vigenti. Inoltre il DL 133/2014 “cd Sblocca cantieri” (L.164/2014) ha inserito il co.1b all’art. 14 ampliando la portata della deroga.
E’ ancora il caso di mettere in rilievo come, sulla questione ricettività, appaia più moderno e mirato l’attuale PRG (cfr art. 12 Normativa PRG), di cui si è persa traccia nel Preliminare.
Appare inoltre inattendibile, in questa fase, rinviare e delegare la questione Ricettività Strutturale unicamente ad una futura, lontana e aleatoria riconversione del complesso dell’ex carcere di Terra Murata.
Sarebbe inoltre auspicabile prendere nella dovuta considerazione la possibilità di riqualificazione dei centri storici anche con finalità ricettive.
3) Edilizia privata
- Per quanto attiene l’edilizia privata, pur nell’ottica di una riduzione (o addirittura un sostanziale annullamento) di consumo del suolo, da tutti condivisa, il Preliminare prevede solo una generica rigenerazione del costruito relativamente recente, senza peraltro alcuna applicazione dei necessari incentivi sulla falsariga del cd “Piano Casa”, seppur previsto dalla legislazione nazionale e regionale, per stimolare tali interventi indirizzati alla ristrutturazione e riqualificazione di edifici esistenti.
Si potrebbero peraltro prevedere, (in determinate zone e senza eccedere limitazioni di esistenti e precedenti piani), incrementi in altezza, anche con diversa destinazione, oltre ad un razionale recupero qualificato nell’area di sedime del fabbricato.
Un moderno strumento di pianificazione non può inoltre azzerare del tutto la possibilità di futuri, limitati insediamenti di riserva residenziale o di edilizia convenzionata, annullando completamente tutte le aree che l’attuale PRG prevedeva (e la cui realizzazione, resa impossibile dalla dicotomia dei piani, avrebbe molto limitato il fenomeno dell’abusivismo)
E’ auspicabile che, partendo da tali aree pregresse, si possa individuarne qualcuna per future riserve residenziali.
Maggiore attenzione va posta alla conservazione e riqualificazione dei centri storici, consentendone la piena fruibilità e conservandone il carattere identificativo del territorio isolano, anche per le edificazioni di epoca più recente a ridosso delle cortine storiche.
4) Zone costiere
– Per quanto attiene alla individuazione delle zone costiere, non appare piena conformità con la Pianificazione di Bacino; inoltre, pur prevedendo la possibilità di insediamenti di stabilimenti e attrezzature per la balneazione, la pretesa permanenza limitata alla sola stagione estiva contrasta con l’attuale normativa regionale che favorisce il prolungamento di attività del genere anche nelle altre stagioni;
peraltro non sarebbe da sottovalutare la bassa qualità dei componenti e delle strutture che deriverebbe dal continuo smontaggio e montaggio delle attrezzature, risultando inoltre una regressione rispetto alle attuali pianificazioni che ne prevedono la permanenza in sito correlata alla relativa concessione demaniale.
5) Aree agricole
– Per quanto riguarda la Naturalità Residua e cioè le aree agricole, il Preliminare non offre supporti per consentire la possibilità di recupero agricolo di tali aree, in gran parte attualmente abbandonate,
escludendo interventi tesi alla creazione anche di piccole
infrastrutture a favore dei coltivatori diretti esistenti e
dell’imprenditoria agricola, (peraltro previste anche dalla legislazione regionale nella normativa per la redazione dei PUC), seppur limitando il più possibile l’impatto ambientale e rapportando tali opere alla reale capacità di attivazione e alle estensioni di effettivo suolo produttivo.
In definitiva il prospettato Preliminare di Piano, che si ribadisce fotografia parziale e sfuocata dell’attuale situazione del territorio, di fatto costituisce elemento che paralizza ogni potenziale sviluppo socio-economico dell’isola.
Alla luce di quanto sopra rappresentato appare senz’altro opportuno, auspicabile e sicuramente democratico, promuovere pubblico dibattito coinvolgendo le realtà socio-economiche dell’isola e, in tale prospettiva, nel dichiararsi disponibile ad un eventuale apporto di contributi, richiede un incontro urgente con L’A.M. al fine di meglio rappresentare le problematiche sopra indicate e conoscere gli obiettivi, gli intenti, le scelte e le iniziative che intende intraprendere in merito alla redazione del PUC”.
…ma se non si pongono freni alla conversione selvaggia, del patrimonio abitativo residenziale in case vacanze e b&b, non si riuscirà nemmeno a contrastare l’abusivismo e la fame di nuovi vani, con conseguente consumo ulteriore di suolo.
L’industria del turismo va migliorata e supportata, in equilibrio con tutte le altre attività e nel rispetto dell’ambiente, soprattutto combattendo la “gentrificazione” sociale.