CRONACA

L’ALFABETO DI NATALE, 21 LETTERE (E PAROLE) PER RACCONTARE LA FESTA

Dalla A alla Z abbiamo provato a racchiudere un po’ di Ischia che si prepara ad affrontare il suo Natale tra luci (non solo luminarie) e le immancabili ombre. Cercando, magari, di suscitare anche il minimo sindacale di riflessione

A come ALBERGHI – O, se preferite, albergatori. Quest’anno i grandi sconfitti sono ancora una volta loro. Le strutture aperte ci saranno, ma gira e rigira sono quasi sempre le stesse, forse qualcuna in meno e non in più. Un’occasione persa, perché se da una parte vogliamo parlare di destagionalizzazione dei flussi turistici, dall’altra bisogna pure avere il coraggio di osare e magari di aprire anche con delle offerte promozionali, che di questi tempi ci possono stare sicuramente più che a Pasqua o Ferragosto. Sarebbe stato un segnale importante nell’ottica di crescita del cosiddetto brand natalizio made in Ischia, che tutto sommato quest’anno qualcosa per affermarsi lo fa fatto. E invece, niente.  Peccato, davvero.

B come BABBO NATALE – A lui, ovviamente, scriviamo la letterina che purtroppo passano gli anni ma resta sempre la stessa: in questo 2023, è vero, siamo riusciti a salvare un’altra volta per un annetto il tribunale ma è chiaro che i problemi atavici restano tanti. Abbiamo un traffico nel quale affoghiamo letteralmente, trasporti marittimi sempre più carenti (in questo settore ogni anno si registrano considerevoli e preoccupanti passi all’indietro, ormai siamo ad una situazione da allarme rosso) e una Sanità che comincia a mostrare tutte le sue pecche, figlie anche del rifiuto di medici e paramedici di voler prestare servizio sull’isola. E ci fermiamo qui per non intossicarci le festività.

C come COMMISSARIO – Negli ultimi anni è diventata una parola estremamente di moda sulla nostra isola. Che in questo 2023 ne ha annoverati due. Di passaggio è stata Simonetta Calcaterra, trovatasi da commissario prefettizio a gestire la drammatica situazione creatasi a Casamicciola in seguito all’alluvione del 26 novembre 2022. Quando invece già c’era come commissario per la ricostruzione post sisma Giovanni Legnini, cui poi è stata affidata anche l’altra patata bollente, peraltro fin qui portata avanti con egregi risultati.

D come DONI – A Natale, ovviamente, la strenna è un complemento assolutamente indispensabile. Ma la crisi è quella che è, e con la contrazione dei consumi anche dalle nostre parti abbiamo dovuto dire addio alle spese folli. Ma non tutti i mali vengono per nuocere: magari, quel piccolo presente che riusciremo a donare al prossimo sarà fatto con il cuore e magari anche con un pizzico di raziocinio in più. In fondo, poco denaro aiuta ad aguzzare l’ingegno. Restiamo comunque un popolo di tradizionalisti: si dice che risparmieremo sulle strenne ma non sul cenone. La tavola è sacra, siamo italiani.

E come ELEZIONI – Un evento che sicuramente ha caratterizzato il 2023 è stato l’appuntamento con le urne nei Comuni di Casamicciola e Forio, particolarmente atteso dall’opinione pubblica oltre che dagli elettori. Nella cittadina termale Giosi Ferrandino ha “passeggiato” contro Peppe Silvitelli, assolutamente inadeguato a potersi contrapporre allo strapotere dell’europarlamentare. E così Giosi, che sembrava aver abbandonato (sembrava, appunto) la scena politica locale è ritornato laddove tutto aveva avuto inizio ben sedici anni dopo. A Forio Stani Verde ha stravinto con percentuali da record, vedendo premiati cinque anni di dura opposizione e in parte (in parte, appunto) premiato anche dal suicidio di massa della coalizione che aveva come leader Francesco Del Deo, capace di sciogliersi come neve al sole.

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F come FORIO – Vero e proprio tormentone di questo Natale 2023, sotto tutti i punti di vista. Il cartellone di appuntamenti promosso e organizzato dall’amministrazione guidata da Stani Verde ha portato l’ente turrita ad avere centralità e risalto non soltanto a livello isolano, con tutto quello che ne è conseguito anche in termini di polemiche, qualche invidia, ed anche un po’ di sano campanilismo. Cose che succedono nelle migliori famiglie, verrebbe voglia di dire, intanto però l’oscar natalizio spetta sicuramente al Comune di Forio. Che poi mettere tutti d’accordo sia da queste parti un’impresa titanica, non lo scopriamo certo oggi.

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G come GESU’ – Forse saremo scontati, ma più di duemila anni fa questo bambino nacque in una grotta di Betlemme, ambiente angusto e tutt’altro che confortevole. Ha vissuto trentatre anni cercando di indicarci la retta strada, predicando, aiutando e curando i poveri, lasciandoci in eredità messaggi che noi col tempo abbiamo dimenticato. Questa notte, quando lo depositeremo nel presepe accanto a Giuseppe e Maria, fermiamoci per un attimo a riflettere su come abbiamo fatto, a parte le debite eccezioni, a voltargli così impunemente le spalle.

H come HARAKIRI – Che, detto per inciso, vuole essere una rappresentazione del masochismo che caratterizza l’ischitano medio. Che riesce ad essere il peggior nemico della sua terra: se un turista la visita e la esalta nonostante i suoi difetti, beh noi quei difetti siamo pronti a urlarli ai quattro venti e metterli anche nelle piazze virtuali (oggi tamtam impressionante) pur di guadagnarci un quarto d’ora di gloria. Senza capire che quel pizzico di effimera notorietà non serve che ad autoflagellarci. Ecco, questa sì che sarebbe una tendenza da invertire…

I come ISCHIA CALCIO – Lo sappiamo, adesso tutti penserete: ma è possibile che si debba parlare di calcio pure nell’alfabeto di Natale? Forse avete ragione, ma mai come stavolta la citazione ci pare opportuno: la compagine del patron Pino Taglialatela e di mister Enrico Buonocore un Oscar e l’annessa presenza nel nostro alfabeto se la meritano tutta. Nel 2023 è stata conquistata prima la promozione in serie D e l’anno solare si chiude nelle zone nobili della classifica. Alla vigilia del campionato nessuno ci avrebbe scommesso un euro, ma davvero nessuno.

L come LUMINARIE – Anche in questo caso, così come gli eventi, sono ritornate le grandi protagoniste delle festività natalizie sull’isola d’Ischia, con Forio che l’ha fatta da padrone (complice investimenti decisamente superiori alla concorrenza) ma con Ischia e Casamicciola che hanno tenuto botta e anche gli altri Comuni isolani che sono riusciti a non sfigurare. Insomma, l’atmosfera natalizia c’è e si sente e questo va riconosciuto. Andiamo a fare una passeggiata al di là del mare e capiremo che in fondo non è mica così scontato, non vi pare?

M come MESSA – E’ un rituale al quale una comunità come quella isolana, con alto tasso di devozione, non si sottrae mai. E così tra la notte di oggi e la giornata di domani tutte le chiese saranno gremite all’inverosimile. Saremo a stringerci mani, baciarci, abbracciarci, farci gli auguri ed anche scambiarci il classico segno di pace. Che peccato però che l’incantesimo, vista la nostra litigiosità, duri sempre lo spazio di un attimo…

N come NEVE – E’ uno dei crucci di noi isolani, che abitiamo in una terra dove il microclima riesce ad essere eccellente anche nel periodo invernale. Certo è che Ischia imbiancata a Natale, sia pure per una volta sola, sarebbe un fenomeno che non dispiacerebbe a nessuno. Resterà una chimera, specialmente in questo 2023 dove praticamente appena un paio di settimane fa pareva ancora estate.

O come OBBLIGHI – In fondo non è tutto oro quel che luccica. Il Natale è bello, per carità, ma alle volte ti sottopone anche a riti di cui faresti volentieri a meno. Dalla persona che magari ti sparla addosso un anno intero e poi ti si avvicina per farti gli auguri, a quella serie di visite a parenti ed amici, fino allo stress che nuove alla salute per lo shopping. Vabbè, in fondo Parigi val bene una messa…

P come POVERTA’ – La sacca di meno abbienti sull’isola sta crescendo a dismisura negli ultimi anni, eppure sembriamo non accorgercene. L’ischitano, d’altronde, è orgoglioso e vive nel decoro più assoluto anche la condizione di indigenza. Ma almeno in questi giorni, chi ha di più, non pensi ad iniziative filantropiche destinate soltanto a soddisfare il proprio “ego” ma a provare a regalare un sorriso a chi non trascorrerà un Natale sereno. Anche perché la sacca di indigenza, purtroppo, cresce sempre più come testimoniano le associazioni che si occupano di volontariato ed assistenza. In fondo, basta davvero poco.

Q come QUESTIONI – Sono tante quelle che Ischia lascia sul tappeto prima dello stop dettato dalle festività natalizie. Questioni, ossia problematiche, che di certo dovranno essere affrontate con l’anno nuovo in maniera diversa, con maggiore vigoria ed energia soprattutto nei confronti delle istituzioni che governano in terraferma (Regione Campania ma anche governo centrale su tutti, adesso con Gaudioso almeno in Città Metropolitana pure siamo rappresentati). E’ vero, abbiamo fin qui auspicato il buonismo a trecentosessanta gradi, ma con certi soggetti forse i nostri amministratori dovrebbero diventare più “cattivi”. E scusate se ci prendiamo l’ardire di ricordarlo in pieno clima natalizio…

R come RIFIUTI– Dove non siamo riusciti ad arrivare da soli in interi decenni, ci hanno condotto con la “forza” le nuove normative. Ischia, a questo punto rischiando anche di finire nelle mani di chissà quale privato, dovrà necessariamente costituire una unica azienda che dovrà occuparsi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Inutile pensare agli aspetti positivi di una legge del genere, calata dall’alto ma quanto mai attesa: e chissà che non sia che il primo passo per cominciare a ragionare in maniera unitaria sotto molti (altri) punti di vista.

S come SINDACI – Il nostro mestiere di cronisti ci porta spesso durante l’anno a criticare il loro operato, pur considerando che noi de Il Golfo non lo facciamo mai per partito preso. Ma oggi, in una giornata speciale, vogliamo tendere loro la mano e ricordare alla cittadinanza che il ruolo di amministratore pubblico è comunque delicato ed oggi particolarmente complesso. In fondo, un primo cittadino avrà pure i suoi onori ma non possiamo dimenticare che vengono contestati sempre, a prescindere dal loro operato. Un ruolo ingrato, ma qualcuno lo deve pur svolgere…

T come TERRITORIO – Abbiamo detto che a Natale siamo tutti più buoni: allora non rimangiamoci le sacre promesse e magari proviamo a farci tutti un esame di coscienza. Se siamo in giro con l’autovettura e giriamo l’isola, guardiamo con attenzione come l’abbiamo ridotta e devastata in molti dei suoi angoli caratteristici e facciamoci il regalo più bello. Promettiamo di essere più clementi nei confronti della nostra amata terra, che per decenni ci ha regalato benessere e grazie al nostro contributo potrà continuare a farlo ancora a lungo.

U come UGGIOSO – E’ questo il meteo che ci aspetta in questi giorni di Festa. La pioggia dovrebbe rimanere lontana sia a Natale che a Santop Stefano ma il cielo dovrebbe essere coperto con sprazzi di sole che dovrebbero essere una chimera. Le temperature, in compenso, non saranno rigide, e forse è un peccato: in fondo un Natale senza un freddo polare che Natale è?

V come VALORI – Saremo monotoni e ripetitivi, ma quale occasione migliore del Natale per ricordarlo? L’opulenza ed il benessere in cui abbiamo vissuto per tanto, troppo tempo (probabilmente senza nemmeno meritarcelo), ce li hanno fatto dimenticare trasformando troppo spesso i nostri cuori in grossi sassi. Riprendiamoci allora quel senso di appartenenza, di sentirsi comunità che un tempo era la caratteristica “madre” di questa splendida isola. Volere è potere…

Z come ZAMPOGNARI – Sono uno dei simboli del Natale e ci ha fatto un enorme piacere ascoltarli per le strade, nei negozi ed anche nelle case dell’isola d’Ischia in questo mese di dicembre. Una di quelle tradizioni che non tramontano mai e non dovranno mai tramontare: Ma cominciamo francamente ad essere un po’ preoccupati: ce ne sono sempre meno, speriamo che la tradizione si tramandi di generazione in generazione.

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