Lagnese lascia l’isola dopo otto anni intensi
La nomina a vescovo di Caserta per Monsignor Lagnese ha segnato per vari aspetti la fine di un’epoca per l’isola d’Ischia. Dopo quasi otto anni a capo della nostra Diocesi, il vescovo è stato promosso all’importante nuovo incarico. Sono stati anni comunque intensi, in cui il prelato si è trovato a condividere con i cittadini isolani momenti anche molto drammatici, come il terremoto del 2017 e le difficoltà che ne sono conseguite, e la recente emergenza sanitaria tuttora in corso,anch’essa foriera di vittime tra la comunità locale e innesco di una crisi socio-economica i cui confini e le cui conseguenze avranno lunghi strascichi. Ciononostante, l’opera del Vescovo ha lasciato un ricordo quasi sempre positivo tra la comunità locale. Anche i sindaci hanno fatto sapere di dolersi per la sua partenza, visto l’appoggio che sempre il prelato aveva offerto per le cause più importanti, dalla sanità alla giustizia, dalla cura dei giovani alla lotta contro la povertà che sempre più aggredisce varie famiglie. Certo, non sempre è stato tutto rose e fiori, come dimostrano i contrasti che negli anni hanno opposto la Diocesi al Comune di Casamicciola, a partire dalla controversia sulla titolarità dell’ex asilo alla Sentinella, fino alla questione del diritto di Patronato sulla Parrocchia di Santa Maria Maddalena, circostanza che ha interessato anche il Comune di Forio, inizialmente determinato a non perdere tale diritto sulla Parrocchia di San Vito. Nella cerimonia di commiato di pochi giorni fa, Lagnese si è soffermato su quanto fatto soprattutto in favore delle fasce più bisognose ed ha esortato ancora una volta all’unità le amministrazioni comunali locali. Evitare le divisioni, un tasto sul quale il monsignore aveva già “battuto” altre volte, dimostrando di aver compreso perfettamente qual è il vero limite della nostra comunità, incapace di fare rete ma solo di frantumarsi e disgregarsi con una serie evidente di ripercussioni nel tessuto sociale e non solo: «Ischia – ha dichiarato monsignor Lagnese – è un’isola dalle mille opportunità, ha una vocazione straordinaria. Sono certo che il Vescovo che mi succederà sarà illuminato e quindi potrà continuare il percorso, ma spero che si possa lavorare tutti insieme perché Ischia possa diventare un modello. Ci sono tutte le condizioni, perché Ischia assurga a laboratorio di civiltà e di vita dove il bene comune venga messo al primo posto».