Un’isola come quella dell’isola di Procida che, soprattutto negli ultimi anni, si è votata al turismo, che mira alla qualità ambientale, alla pedonalizzazione di alcune zone, alla riduzione del traffico privato, dovrebbe avere un sistema di trasporto pubblico locale almeno sufficiente rispetto alle reali esigenze della popolazione e dei turisti, in crescita, che vi sbarcano.
Le cose, come sottolinea Giuseppe Giaquinto di “Procida in Movimento”, sembrano andare, purtroppo, in una direzione non proprio all’altezza del compito: «Siamo ancora qui a parlare di disagi e inadeguatezze. Non certo dovuti al poco personale locale in servizio che pure si fa in quattro per non far naufragare una macchina che mostra tutte le pecche di una scarsa attenzione verso il territorio e di una inadeguata presa in carico da parte di chi, invece, dovrebbe farsi sentire. Siamo appena a maggio, il tempo non troppo favorevole, eppure abbiamo già visto scene di procidani e turisti che restano fermi alle fermate per lungo tempo perché i piccoli ed inadeguati bus che attraversano il territorio trasportano poco più di 20 persone cadauno, lasciando a piedi il resto. Senza contare che se sale qualche passeggino con neonato o qualcuno provvisto di valigie i posti disponibili a bordo si contano sulla dita delle due mani. Per venire alle cifre – dice Giaquinto – siamo passati dallo scorso anno ad oggi da una capienza di trasporto sui due bus impiegati sulla Linea principale L1 di circa 75 persone a poco più della metà attuali. Sulla Linea L2 abbiamo una riduzione del 30% di capienza a corsa e sulla Linea C1 una portata ridotta del 40%. Con questi numeri ci apprestiamo ad affrontare l’estate 2019. Numeri che ci dicono che a fronte degli stessi chilometri percorsi e delle stesse corse effettuate lo scorso anno, avremo una riduzione di possibilità per l’utenza di circa il 40% in meno di salire su un bus mentre per l’azienda si profila una contrazione degli incassi tra il 23 – 25%.
Abbiamo segnalato in precedenza, come nostra sensibilità, l’assoluta inadeguatezza di questi mezzi a chi di competenza. Abbiamo “gridato” a quelli che “contano” che la Regione ha fatto di recente un bando di gara che vede l’assegnazione alla nostra isola di nuovi minibus ancora meno capienti di quelli esistenti, ma finora nessuno ci ha dato riscontro. Ora arriva la presa di posizione dei sindacati che in una nota congiunta di CGIL CISL e UIL del 10 maggio scorso inviata alla dirigenza EAV lamentano il mancato riscontro ad alcune problematiche sollevate circa il servizio automobilistico sull’isola di Procida, annunciando iniziative molto più incisive. In particolare fanno rilevare che gli attuali bus in esercizio sono sottodimensionati rispetto alla esigenze di mobilità, soprattutto riferita a quella turistica del territorio, con notevoli disagi ai capolinea e lungo le fermate con problemi di ordine pubblico che certamente si verificheranno durante i picchi di presenza e di spostamento, anche per la concomitante presenza di ore di divieto assoluto per la circolazione privata. Inoltre, fanno rilevare le Organizzazioni Sindacali, l’assenza nella quasi totalità dei bus in circolazione su Procida di due porte per la salita e per la discesa, così come previsto in ogni servizio urbano degno di tale nome, che crea non pochi problemi per la regolarità e la dignità del servizio di trasporto effettuato. Queste le richieste dei sindacati al tavolo con i rappresentanti dell’azienda, assieme alla indispensabile assunzione di ulteriore personale e soprattutto la necessità di rivedere immediatamente il bando di gara emanato dalla Regione Campania, mortificante per il territorio, per reclamare un servizio su Procida che “accolga” e non respinga l’utenza.
Come “Procida in Movimento” – conclude Giaquinto – aggiungiamo che Procida non è una località montana di poche anime da servire con maxitaxi di pochi posti ad una sola porta per la salita e la discesa. Aggiungiamo che Procida vede durante la stagione estiva la presenza di migliaia di vacanzieri che soggiornano qui e che debbono e vogliono spostarsi col servizio pubblico, dotando l’azienda di cospicui incassi. Aggiungiamo, ancora, che ogni tentativo di far credere che aspiriamo ad una riduzione del traffico veicolare privato, ad una parziale pedonalizzazione del territorio, ad una Procida come isola del buon vivere, diventa assolutamente fantasioso e strumentale se non capiamo una volta per tutte che bisogna assicurare un servizio di trasporto pubblico idoneo, efficiente ed esaustivo per le esigenze di chi sceglie il bus per muoversi».