Lacco, in consiglio si litiga sulla monnezza: poi è semaforo verde
L’assemblea ha discusso i particolari del nuovo capitolato. Numerose critiche delle opposizioni sulla durata dell’appalto, sui costi e sulle previsioni relative ai controlli, ma la maggioranza porta a casa l’approvazione
Con una seduta quasi interamente dedicata al nuovo appalto rifiuti si è concluso il “poker” di consigli comunali svoltisi a Lacco Ameno in soli venti giorni. Nonostante le argomentazioni dei due gruppi d’opposizione, la maggioranza ha approvato la proposta di delibera sugli adempimenti per il “servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi e urbani, raccolta differenziata, spazzamento e diserbo delle aree pubbliche, pulizia degli arenili non in concessione, pulizia di griglie e pozzetti stradali e rifiuti cimiteriali, e raccolta dei rifiuti presso l’approdo turistico in concessione nel territorio comunale per sette anni”.
NUOVO CAPITOLATO
Per discutere tale punto, il primo all’ordine del giorno, ieri pomeriggio tutti i 13 consiglieri erano presenti in aula alle 14.15 in punto. Il sindaco Giacomo Pascale ha brevemente relazionato in merito, spiegando che i costi rimarranno invariati rispetto al passato, mentre per la differenziata, attualmente al 40%, l’obiettivo è di arrivare al 50%. In programma vi è l’installazione di ecocompattatori mangiaplastica, finanziati dal ministero, che comporteranno ulteriore risparmio oltre che fornire incentivi ai cittadini, per i quali è prevista anche l’attivazione di una bilancia all’area ecologica per chi conferisce direttamente i rifiuti presso di essa, la quale sarà aperta non solo tutte le mattine ma anche una volta a settimana nel pomeriggio. Per luglio e agosto, la pulizia dei cestini in strada passerà da due volte a settimana a due volte al giorno. Sul fronte del personale, anziché avere due supervisori, ce ne sarà uno, mentre parallelamente aumenterà di una unità il personale addetto alle operazioni in strada.
Modifiche invece sono apportate ai servizi cimiteriali, che venti anni fa non si pagavano, poi arrivò il dissesto, e il commissario prefettizio fissò prezzi molto alti, mentre oggi l’amministrazione cerca di diminuire le tariffe. Amministrazione che ha ritenuto ragionevole la durata settennale dell’appalto.
LE CRITICHE DELLE OPPOSIZIONI
Di tutt’altro avviso Domenico De Siano, che ha citato la delibera Anac 576/2021 sulla proroga tecnica, la quale deve essere prevista prima nel bando e poi nel contratto ma, secondo il consigliere, nel bando non c’è traccia della proroga. Inoltre De Siano ha puntato il dito contro la mancanza di verifiche e controlli sulla qualità del servizio, ma anche sul mancato obiettivo della differenziata al 65% che doveva essere raggiunto nel 2021. Il consigliere di minoranza ha anche ripetuto le sue perplessità sul nuovo appalto perché presto la legislazione potrà stabilire che gli imprenditori privati possano ottenere il servizio di raccolta dei rifiuti in via privata, mettendo l’ente a forte rischio di esposizione debitoria: di conseguenza secondo De Siano sarebbe stato più equilibrato fare un appalto più limitato nel tempo, perché una scelta del genere potrebbe esporre il Comune a un nuovo dissesto.
L’esponente d’opposizione ha anche rivolto una considerazione politica al sindaco: sarebbe stato opportuno e qualificante prendere un’iniziativa a livello isolano, tramite il Cisi che è interamente pubblico, mettendo da parte le dietrologie, e verificare la possibilità di affidare proprio al Cisi il servizio di raccolta, prima a Lacco e poi sul resto dell’isola. Il senatore ha anche ricordato l’esperimento delle “centraline a tempo” installate anni fa a Lacco e poi non più usate.
Anche Giacinto Calise ha criticato il nuovo capitolato definendolo un semplice copia e incolla che non spiega dove si possa ottenere una maggiore efficienza. Secondo l’ex assessore, in alcune zone la raccolta rifiuti porta a porta può funzionare, in altre forse servirebbero le colonnine.
Calise ha dichiarato che, non essendo stati raggiunti gli obiettivi della differenziata, è scattata una sanzione a carico del Comune, per poi puntare il dito contro l’eliminazione della previsione dei costi a carico della ditta per il personale e i mezzi addetti al trasporto dei rifiuti a Napoli. Non solo: Calise ha anche rivolto all’amministrazione dubbi sull’installazione di telecamere a carico della ditta. Le stesse perplessità sono state avanzate anche da Aniello Silvio, il quale ha rimarcato vari interrogativi sulle previsioni relativi al personale, i costi per i conferimenti in discarica a Napoli, e i controlli sulla qualità del servizio e quelli tramite videosorveglianza sul territorio.
LA RISPOSTA DELLA MAGGIORANZA
È toccato dapprima all’architetto Vincenzo D’Andrea rispondere a tali perplessità: il dirigente ha spiegato che la proroga tecnica è contenuta nell’allegato, che è parte integrante del capitolato, e ha poi relazionando sulle difficoltà che la pandemia ha inflitto sui risultati della differenziata, mentre le telecamere di controllo sono ancora attive, ma ci sono alcune difficoltà nella sostituzione periodica delle batterie. Inoltre, il riferimento al personale nel capitolato è stato omesso perché comunque sarà previsto un addetto in più alle operazioni in strada. Una spiegazione che non ha soddisfatto del tutto le opposizioni.
Poi la parola è passata al sindaco Pascale, che ha ricordato un episodio risalente all’insediamento del suo primo mandato, quando una ditta aveva presentato 13mila euro di fattura fuori capitolato per diversi mesi, fino ad accumulare una pretesa di 500mila euro. Pretesa a cui il Comune si oppose: e in sede giudiziaria l’ente uscì vincitore grazie all’impegno dell’assessore Leonardo Mennella, delegato al contenzioso. Il primo cittadino ha poi spiegato che l’appalto è nato nel marzo 2019, ma subito dopo l’amministrazione cadde, e si insediò per un anno il Commissario, cosa che rese impossibili i controlli. Pascale ha risposto anche alle richieste di tornare alle centraline a tempo, che avrebbero comportato un aumento dei costi di 300mila euro, ma non erano agevoli da usare per numerosi fasce di popolazione e non avrebbero apportato miglioramenti significativi.
Sull’ipotesi-Cisi lanciata da De Siano, Pascale è sembrato cauto: il bilancio del consorzio ha segnato solo 600mila euro di perdite e si va verso il risanamento, ma l’unica iniziativa comune è stata l’individuazione di una imbarcazione per il trasporto rifiuti in terraferma.
A fine discussione, Antonio Di Meglio ha letto una dichiarazione di voto contrario a nome di entrambi i gruppi di opposizione: secondo la minoranza, ieri bisognava discutere degli indirizzi, ma di fatto la gara è già stata pubblicizzata sui canali istituzionali e quindi la procedura è in uno stato avanzato. Il presidente del consiglio comunale Dante De Luise ha puntualizzato: «Il problema non è la durata dell’appalto, ma gli obiettivi e i risultati», entrando in polemica con Giacinto Calise il quale chiedeva numi sui controlli, richiesta a cui De Luise ha risposto dicendo che l’ex assessore avrebbe potuto farli quando era in maggioranza, cioè fino a due mesi fa. La polemica si è placata con la votazione della proposta di delibera, approvata con lo scontato computo di 7 a 6. Stesso esito per il secondo punto in agenda, relativo a un debito fuori bilancio.
SPIAGGE: SI ATTENDE LA NUOVA NORMATIVA
L’ultimo argomento di discussione era relativo al tema-spiagge, col Piano di utilizzo delle aree demaniali (Puad) per finalità turistico-creative. Secondo Domenico De Siano, siccome si tratta di una questione di stretta attualità, sarebbe il caso di formare una Commissione di esperti per agire con chiarezza e cancellare dubbi su eventuali irregolarità degli stabilimenti balneari.
Tuttavia il sindaco ha precisato che il Puad è di iniziativa regionale, e la Regione ha recepito osservazioni da tutti, comprese quelle avanzate dal partito di cui fa parte il senatore. Di conseguenza il comune può solo aspettare il testo del Piano. Il sindaco ha poi spiegato: «Noi abbiamo provveduto a rinnovare le concessioni, per coloro che ne avevano i titoli. Ora il Consiglio di stato ha ribaltato la proroga, che dovrebbe durare solo due anni. Non ci resta che attendere la prossima disciplina normativa che il Parlamento sta elaborando». Il primo cittadino ha detto di non essere d’accordo sull’ipotesi di una commissione di esperti, ma di accettare la possibilità di una commissione consiliare, ricordando il ruolo di Lacco Ameno come ente capofila per la procedura volta a realizzare il ripascimento dei litorali isolani.
L’ultimo sussulto c’è stato quando Domenico De Siano ha ricordato che comunque alcune concessioni fino al 2033 sono state rinnovate, col pericolo di esporre l’ente a contenziosi pericolosi per le casse comunali, ma il presidente Dante De Luise ha rivendicato i controlli fatti eseguire all’indomani delle denunce verso taluni concessionari. Quando mancavano dieci minuti alle sedici il consiglio è stato dichiarato concluso.