Lacco, è “virus” crisi: adesso il Barone trema
Anche il consiglio comunale in programma ieri pomeriggio in prima convocazione è andato deserto: per la maggioranza si profila lo spettro della mancanza di numeri
La crisi dell’esecutivo Pascale è pronta a estendersi al consiglio comunale. Ieri il civico consesso è nuovamente andato deserto in prima convocazione. È la terza seduta in due settimane a saltare, cosa che mette in plastica evidenza le dimensioni dell’impasse che l’amministrazione guidata dal “barone” sta vivendo da ormai vari mesi. L’uscita dalla giunta del dottor Giacinto Calise, dimissionario il 16 marzo, non avrebbe dovuto, a rigore, porre problemi di numeri in consiglio alla maggioranza, perché anche in caso di voto contrario dell’ex assessore il computo sarebbe sempre stato di otto a cinque. Ma il fatto che ieri non si sia presentato nessuno in sala consiliare, a parte il presidente del consiglio Dante De Luise e il segretario comunale dottor Andrea Pettinato a dichiarare formalmente la mancanza del numero legale (sarebbe servita la presenza di sette consiglieri), induce a pensare che ci sia proprio un problema di numeri. E allora quell’otto a cinque non è più così scontato: una circostanza che metterebbe a rischio il prosieguo della consiliatura. Erano in molti a puntare gli occhi sul consiglio in programma ieri pomeriggio, proprio per capire quale fosse la strategia di Pascale per parare il colpo, oltre che per osservare il comportamento di Giacinto Calise nella prima assemblea dopo l’uscita dalla giunta. Adesso è tutto rinviato a domani pomeriggio, per la seconda convocazione, dove l’abbassamento del numero legale necessario per validare la seduta (è sufficiente un terzo dei consiglieri) non dovrebbe essere un problema, ma non è dato sapere se queste quarantott’ore basteranno alla maggioranza per presentarsi finalmente coesa e compatta al momento dell’alzata delle mani nelle votazioni delle delibere.
Se la volta scorsa il motivo che fece saltare il consiglio comunale era da cercare nello schema di transazione con il fallimento della Lacco Ameno Servizi, che era stato portato in assemblea privo di quella clausola di salvaguardia in grado di mettere al riparo il Comune (e i consiglieri votanti) da eventuali guai da responsabilità di danno erariale, stavolta tale transazione non era nemmeno all’ordine del giorno, dunque la sala consiliare deserta deve giocoforza essere spiegata in altra maniera. Gli indizi portano quindi a individuare qualche altro malessere. E se in giunta l’aria sembrava piuttosto tranquilla dopo la fuga di Giacinto Calise, allora i mal di pancia vanno ricercati al di fuori dell’esecutivo. Ieri in municipio oltre al sindaco erano presenti in riunione anche gli altri componenti della giunta, mentre il consigliere di maggioranza Giovanni De Siano non era sull’isola, dunque impossibilitato a partecipare. E se al computo si sottrae chi – nonostante tutto – resta fedele alla linea del Barone, ecco che non bisogna perlustrare chissà quali… “monti” per individuare l’altra spia rossa che sta facendo perdere il sonno a Pascale.
Per la terza volta in due settimane il civico consesso è saltato: dopo le dimissioni di Giacinto Calise, nell’amministrazione ecco altri mal di pancia in grado di togliere il sonno a Pascale
All’interno della maggioranza c’è chi non si fascia affatto la testa e anzi pensa sia arrivato il momento della chiarezza definitiva, cogliendo l’occasione al balzo per capire chi è davvero parte della squadra, anche correndo il rischio di governare con una maggioranza risicatissima ma finalmente omogenea e anche più incisiva, ma c’è anche chi non vuole continuare a vivacchiare gestendo l’ordinaria amministrazione e teme che nuove defezioni possano costituire un rischio eccessivo per andare avanti e affrontare le sfide più impegnative.
Sull’altro fronte l’opposizione apparentemente osserva in silenzio i marosi creatisi in maggioranza, ma c’è chi giura che i consiglieri di minoranza guidati dal senatore De Siano siano già all’opera per insinuarsi nelle crepe provocate dalla crisi, agendo da grimaldello per farle diventare voragini incolmabili.
Per gli osservatori fare previsioni a Lacco Ameno è cosa ardua: la maggioranza di Pascale adesso sembra un fortino assediato, quasi come il suo gruppo di fedelissimi tre anni fa, quando era già iniziato il conto alla rovescia per farlo cadere anzitempo, e quasi nessuno avrebbe scommesso mesi dopo su una sua nuova vittoria elettorale, stavolta addirittura contro la potentissima “corazzata” guidata dal senatore ed ex compagno di partito, supportato dai principali maggiorenti del paese, eppure ogni pronostico di buon senso fu spazzato via dal clamoroso e ormai storico testa-a-testa dell’autunno di un anno e mezzo fa.
Domani pomeriggio nuovo “tentativo” di consiglio comunale con la seconda convocazione
Adesso ci si chiede se Pascale assisterà impotente al pericoloso logoramento della sua maggioranza, oppure se avrà la forza di escogitare qualche altra mossa in grado di smentire di nuovo chi pronostica vita breve alla sua amministrazione. La prossima puntata dello psico-dramma lacchese è comunque fissata per domani pomeriggio, alla stessa ora.