Nuovo consiglio comunale da remoto a Lacco Ameno. Quattro i punti all’ordine del giorno nella seduta di ieri sera alle 18.30, e tutti di natura contabile per gli irrinunciabili adempimenti di fine anno. L’assemblea è filata via piuttosto liscia, ma si è ravvivata nella seconda parte, sul punto relativo al piano economico finanziario in ottica Tari, con un vivace scontro tra maggioranza e opposizione, reso ancor più interessante dalla frattura che un anno fa provocò la caduta della prima amministrazione Pascale. Ma andiamo con ordine. Il primo punto riguardava la “ricognizione periodica delle partecipazioni societarie ex articolo 20 D.lgs. 175/2016 possedute al 31 dicembre 2019 e approvazione della relazione sull’attuazione delle misure adottate nel piano di razionalizzazione”. In sostanza il consueto panorama sulle società partecipate, dalla Lacco Servizi alla Marina di Pithecusa, al Flag: un punto dove il dibattito è consistito nel minimo sindacale fino all’approvazione della relativa delibera col voto contrario dell’opposizione, ieri presente con Aniello Silvio, Antonio Di Meglio e William Vespoli.
Il secondo punto concerneva una variazione urgente del bilancio di previsione 2020-2022 per la ratifica della delibera di giunta dello scorso 9 dicembre, relativa a circa 60mila euro destinati ai buoni spesa per i nuclei familiari in difficoltà, cifra composta dai 38mila euro stanziati dal Governo più altri 15mila predisposti dal Comune, i 2500 ricavati dalla rinuncia dei consiglieri alle indennità e a una serie di donazioni di imprenditori locali. Stavolta la delibera è passata con l’astensione dell’opposizione. Subito dopo il consiglio ha esaminato un’altra variazione al bilancio triennale di previsione, necessaria per l’allocazione dei contributi che il Comune ha ricevuto: oltre 39mila euro per la messa in sicurezza dei costoni nel 2020, 29mila euro nel 2021 per l’illuminazione, e una serie di contributi per le piccole imprese (72mila nel 2020, 48mila sia per il 2021 che per il 2022). Quando la minoranza ha chiesto ragguagli su eventuali piani per impiegare tali risorse, il sindaco Pascale ha spiegato che le cifre non sono ancora disponibili, pur essendo state stanziate, e che saranno impiegate secondo la “griglia” predisposta dal governo. Tuttavia l’opposizione ha votato contro la delibera.
SCONTRO SUL P.E.F. PER LA TARI
Ma, come anticipato in apertura, il consiglio si è ravvivato sul quarto e ultimo punto in agenda, relativo all’approvazione del Piano Economico Finanziario (Pef) del servizio di gestione dei rifiuti urbani per l’anno 2020. Dopo la breve illustrazione eseguita dall’assessore Giacinto Calise, il quale ha spiegato come sarà coperto dal riparto delle risorse stanziate dal cosiddetto “Fondone” previsto nella manovra del Governo. Il consigliere Antonio Di Meglio (“Polito”) ha preso la parola per confutare la proposta di delibera leggendo una lunghissima relazione tecnica in cui si contestava l’aumento delle tariffe Tari e una diminuzione della quantità di rifiuti dopo il sisma. Una relazione che la minoranza ha annunciato di voler inviare alla Corte dei Conti per sollecitare controlli, ma che ha innescato una “triangolazione di fuoco incrociato” che ha letteralmente smontato l’attacco dell’opposizione: il sindaco non ha fatto in tempo a riprendere la parola, che il dottor Domenico Barbieri, responsabile del settore finanziario e tributario del Comune, ha risposto immediatamente a Di Meglio, sciorinando cifre, normative, tempistiche, procedure, pareri, a dimostrazione della completa correttezza sostanziale del suo operato. Sentendo aria di “tranello” da parte dell’opposizione, il dottor Barbieri ha in pratica smontato tutte le accuse, esplicite o velate, contenute nella relazione tecnica letta da Di Meglio, ricordando anche tutte le carenze e le approssimazioni commesse dal suo predecessore alla guida del settore, criticità a cui poi Barbieri ha dovuto mettere mano per rimediare al meglio. Fra l’altro, il dirigente ha spiegato che quest’anno è stata introdotta una nuova metodologia tariffaria (denominata “mtr”), secondo cui il Piano economico finanziario può essere o contestuale al bilancio di previsione, oppure il Pef e le tariffe Tari possono procedere su due binari paralleli. Il Commissario che reggeva il Comune di Lacco scelse quest’ultimo sistema, per ragioni al momento ignote. A supporto della dettagliata e appassionata argomentazione di Barbieri è poi intervenuto il consigliere Giovanni De Siano, il quale ha ricordato ad Antonio Di Meglio che il vistoso aumento della Tari di due anni fa era stato votato proprio dalla maggioranza di cui Di Meglio faceva parte. A mettere il “carico” finale è stato il sindaco Pascale, che ha definito “stucchevole” l’intervento dell’opposizione, anzi “una caduta di stile”, in quanto il commissariamento durato un intero anno era stato voluto proprio dagli esponenti dell’attuale opposizione che avevano sfiduciato Pascale, provocato un’impasse con la nomina dei Commissari prefettizi, uno dei quali ha riconfermato le tariffe Tari del 2018, votate proprio dalla maggioranza dell’epoca. Dunque – ha ribadito Pascale – resta incomprensibile l’attacco a vuoto del’opposizione, completamente fuori bersaglio, tra l’altro perché non ci sarà nessun aumento quest’anno, grazie anche al “Fondone”. La votazione finale ha quindi visto l’approvazione a maggioranza del piano economico finanziario della gestione rifiuti 2020, e Giacomo Pascale ha infine rivolto gli auguri di buon anno a tutti i componenti del consiglio, ai cittadini di Lacco Ameno e all’intera isola affinché il sofferto 2020 venga messo finalmente alle spalle, e auspicando la collaborazione di ciascun soggetto, istituzionale, imprenditoriale e della società civile, per impostare un ripensamento del sistema-Ischia e l’auspicata ripartenza.