CULTURA & SOCIETA'

LACCO AMENO INSEGUE IL SUO PASSATO: AL VIA LA NUOVA CAMPAGNA DI SCAVO ARCHEOLOGICO A PITHEKOUSSAI, NELL’AREA ARTIGIANALE DI MAZZOLA A LACCO AMENO CON VISITE APERTE AL PUBBLICO

PITHEKOUSSAI, L’ANTICO INSEDIAMENTO LOCALIZZATO NELL’ATTUALE COMUNE DI LACCO AMENO, D’IMPORTANZA CENTRALE NELLA STORIA DELLA COLONIZZAZIONE GRECA IN OCCIDENTE, TORNERÀ A SVELARE TRACCE DEL SUO PASSATO - TESTMONIANZE IMASTE SEPOLTE PER SECOLI, CHE VERRANNO ALLA LUCE, GRAZIE A UN NUOVO ED ENTUSIASMANTE PROGETTO DI RICERCA, CONDOTTO IN SINERGIA TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI L’ORIENTALE, LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHEOLOGICI “OR.SA.” (UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO E UNIVERSITÀ DI NAPOLI L’ORIENTALE)”, LA SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA BELLE ARTI E PAESAGGIO PER L’AREA METROPOLITANA DI NAPOLI E IL COMUNE DI LACCO AMENO

Lacco Ameno insegue il  suo antico passato. Vuole “scoprire” tutti i segreti dei propri lontani antenati. Li cerca nel sottosuolo attraverso una operazioni  di scavi archeologici affidata ad un pool di esperti che sanno dove metter mano per aver studiato appieno il territorio indagato. Don Pietro Monti e Giorgio Buchner sono fra gli archeologi che hanno “scoperto” di più riportando alla luce testimonianze antiche di altissimo valore storico e culturale  colla Coppa di Nestore risalente    intorno all’ultimo venticinquennio dell’VIII secolo a.C    e le chiese paleocristiana sotto l’attuale santuario e tanto altro. Infatti da  ieri lunedì 2 settembre sono  ripartite le indagini archeologiche nel primo insediamento greco in Occidente. Un importante progetto di ricerca nel quartiere artigianale di Mazzola si apre alla cittadinanza grazie a una sinergia virtuosa tra Ministero della Cultura, Università degli studi di Napoli L’Orientale ed Ente locale.  Pithekoussai, l’antico insediamento localizzato nell’attuale comune di Lacco Ameno, e d’importanza centrale nella storia della colonizzazione greca in Occidente, tornerà a svelare tracce del suo passato, rimaste sepolte per secoli, grazie a un nuovo ed entusiasmante progetto di ricerca, condotto in sinergia tra l’Università degli studi di Napoli L’Orientale, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici “Or.Sa.” (Università degli studi di Salerno e Università di Napoli L’Orientale)”, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e il Comune di Lacco Ameno.  Da ieri 2 settembre 2024, una nuova campagna di scavo archeologico interesserà il cosiddetto quartiere metallurgico di ‘Mazzola’, dopo cinquant’anni dalle ultime indagini.

Si apre così un nuovo capitolo sulla storia, la struttura sociale, la produzione e i commerci di un centro che fu punto d’approdo e di transito imprescindibile lungo le rotte che collegavano le sponde opposte del Mediterraneo. La prossima campagna di scavo, parte di un progetto di ricerca triennale fortemente sostenuto dal Soprintendente arch. Mariano Nuzzo, sarà realizzata sotto la direzione di Matteo D’Acunto, professore ordinario dell’Università degli studi di Napoli L’Orientale, di Teresa E. Cinquantaquattro, direttrice del Segretariato Regionale del MiC per la Campania, e di Maria Luisa Tardugno, funzionaria archeologa della Soprintendenza. Il lavoro sul campo sarà coordinato da Francesco Nitti (dottorando dell’Università degli Studi di Salerno), Marco Capurro (dottorando della Scuola Normale Superiore di Pisa), Chiara Improta e Cristiana Merluzzo (dottorande dell’Università di Napoli L’Orientale).  La missione archeologica sarà composta da giovani ricercatori e studenti dell’Università di Napoli L’Orientale e della Scuola di Specializzazione Interateneo in Beni Archeologici “Or.Sa.” (Università di Salerno e Università di Napoli L’Orientale). L’area di Mazzola, situata lungo le pendici della collina di Mezzavia, è stata esplorata per la prima volta tra il 1969 e il 1971 dall’archeologo americano Jeffery Klein, mettendo in luce una serie di edifici di epoca geometrica e arcaica (VIII-VI sec. a.C.), riferibili ad un’area artigianale caratterizzata dalla compresenza di abitazioni e officine legate alla lavorazione dei metalli (bronzo e ferro, insieme forse ai metalli preziosi). Le strutture, eccezionalmente conservatesi fino ai giorni nostri dopo più di duemilasettecento anni dalla loro realizzazione, costituivano solo una parte di un più vasto abitato organizzato su terrazze artificiali che digradavano verso il mare. Si tratta delle prime testimonianze dell’insediamento di Pithekoussai, fondato poco prima della metà dell’VIII sec. a.C. da quei greci che, partiti dall’isola d’Eubea, si stanziarono sull’isola di Ischia, dando vita ad un’esperienza destinata a cambiare la storia del Mediterraneo occidentale. Dopo lo scavo effettuato da J. Klein, l’area archeologica di Mazzola è stata interessata nel 2023-2024 da nuove indagini condotte dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, dirette dalle dott.sse Teresa E. Cinquantaquattro e Maria Luisa Tardugno e coordinate sul campo dal dott. Francesco Nitti; esse hanno dimostrato come ben prima dell’insediamento greco, l’area di Mazzola fosse occupata da un villaggio indigeno risalente all’Età del Bronzo (XV-inizi XIV sec. a.C.); e hanno consentito di aggiungere nuovi tasselli di conoscenza al mosaico insediativo dell’arcipelago flegreo durante questa fase. Il rinvenimento di ceramica micenea (presente anche a Castiglione d’Ischia e nell’isola di Vivara) documenta una frequentazione del villaggio da parte dei mercanti che navigavano nel Tirreno provenendo dalla Grecia, molti secoli prima dell’inizio della colonizzazione greca. Le indagini previste offriranno nuove e preziose informazioni sulla vita quotidiana, le attività produttive, l’economia e l’organizzazione sociale degli antichi abitanti di Pithekoussai, creando un legame tangibile tra il passato e il presente. Inoltre, la missione dichiarata di questo progetto, con una connotazione di assoluta novità, è quella di presentarsi come uno scavo aperto alla cittadinanza, secondo un processo virtuoso che vede coinvolti gli enti di ricerca, di tutela, l’amministrazione comunale di Lacco Ameno e tutta la comunità locale. Il progetto è stato da subito sostenuto dal Comune di Lacco Ameno, e in particolare dal Sindaco Giacomo Pascale e dal Vice-Sindaco e Assessore alla Cultura arch. Carla Tufano. Durante gli scavi saranno organizzate giornate aperte al pubblico (dalla seconda settimana di settembre, su prenotazione), durante le quali verranno mostrate le molteplici operazioni di indagine e saranno illustrate le evidenze archeologiche emerse e la storia del sito. Attraverso un accordo con il Liceo Classico Statale “G. Buchner”, saranno inoltre coinvolti nelle attività di studio, classificazione e interpretazione dei reperti alcuni giovani studenti, che avranno così la possibilità di toccare con mano la storia del proprio territorio. Infine, allo scopo di dare ampia pubblicità alle ricerche in corso, è previsto un incontro conclusivo della campagna, aperto al pubblico e ai media, durante il quale verranno resi noti i risultati dei nuovi scavi. La ripresa delle esplorazioni dell’antica Pithekoussai rappresenta una straordinaria opportunità per preservare e valorizzare il patrimonio storico dell’isola d’Ischia promuovendo al contempo il turismo culturale eco-sostenibile e favorendo il pieno coinvolgimento della comunità locale.

Ci sono tutte le premesse perché il programma di ricerca conduca a importanti risultati: l’eccezionale interesse scientifico del progetto, che mira a proseguire il percorso virtuoso avviato dalle eccezionali scoperte di Giorgio Buchner, e l’entusiastico coinvolgimento e il supporto decisivo della comunità di Lacco Ameno. «Con l’apertura di questo nuovo scavo archeologico a Ischia la scuola archeologica dell’Orientale condurrà ricerche nelle due più antiche fondazioni greche d’Occidente, Pithekoussai e Cuma. Le attività, coordinate da nostri docenti, permettono agli studenti del nostro Ateneo di lavorare sul campo e acquisire competenze avanzate nel campo della ricerca archeologica sotto l’aspetto delle tecniche di indagine, dell’analisi e della classificazione dei materiali e dello studio dei siti, nonché sotto il profilo teorico e interpretativo più generale. La scuola di archeologia dell’Orientale, attiva anche all’estero in Oman, Arabia Saudita, Afghanistan, Sudan, Egitto, Etiopia, ha una lunga storia di scoperte e anche in questo caso siamo certi che arriveranno grandi risultati» dice il Rettore dell’Orientale, Roberto Tottoli. «Sono particolarmente lieto di annunciare l’avvio della nuova campagna di scavi nel quartiere di Mazzola a Lacco Ameno, un’iniziativa che non solo rappresenta un’importante occasione di ricerca scientifica, ma che si propone anche di coinvolgere attivamente la comunità locale e i giovani studenti. La riscoperta dell’antico insediamento di Pithekoussai non è solo un’opportunità per approfondire la nostra comprensione delle origini della colonizzazione greca in Occidente, ma anche per valorizzare e preservare un patrimonio di inestimabile valore storico e culturale. La partecipazione della cittadinanza e delle nuove generazioni alle giornate di scavo aperte al pubblico è un elemento centrale di questo progetto, poiché credo fermamente che la conoscenza e la tutela del nostro passato debbano essere condivise e vissute da tutti. Ringrazio le istituzioni e gli enti coinvolti per la loro preziosa collaborazione e sono convinto che, insieme, riusciremo a creare un ponte tra passato e presente che arricchirà non solo la nostra cultura, ma anche l’identità della comunità di Lacco Ameno» dice Mariano Nuzzo, Soprintendente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli. «Siamo entusiasti della ripresa dei lavori di scavo in località Mazzola, un’opportunità straordinaria che apre una nuova pagina, e una nuova stagione, per tutta l’isola d’Ischia. Crediamo da tempo che il futuro della nostra terra e lo sviluppo del territorio passino attraverso il binomio indissolubile di turismo e cultura. Investire nella valorizzazione di siti archeologici e, più in generale, nei beni di rilevanza storica è la manifestazione precisa di un impegno concreto, da parte di questa Amministrazione, che punta a un duplice risultato: arricchire l’offerta culturale del nostro patrimonio archeologico a turisti e studiosi e avvalerci di una tradizione scientifica di alto prestigio ed esperienza per la conoscenza e la conservazione della nostra memoria, della nostra storia e della nostra identità» dichiara il Sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale. Per la Vice-sindaca e Assessore alla Cultura Carla Tufano «la nuova campagna di scavo è parte di un progetto più ampio di tutela, valorizzazione e fruizione collettiva dell’area archeologica di Pithekoussai che prevede il pieno coinvolgimento della comunità locale Finalmente i cittadini di Lacco Ameno e i nostri ospiti scopriranno i tesori nascosti nell’antica area artigianale di Mazzola. Potranno ammirare i resti di una civiltà che ha inciso profondamente nella storia del Mediterraneo e delle sue dinamiche interculturali. Le visite pubbliche al cantiere archeologico e alle indagini sul campo, pur richiedendo sforzi organizzativi eccezionali, avverranno nella consapevolezza che le tracce preziose del nostro passato sono destinate a diventare patrimonio comune da trasmettere con slancio e convinzione alle nuove generazioni».

Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

Collaborazionhe: Gianluca Castagna

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