La giunta municipale di Lacco Ameno ha esaminato le osservazioni che cittadini e associazioni hanno mosso al Piano Urbanistico Comunale entro il termine previsto dalla legge, e ha elaborato le relative risposte e controdeduzioni circa l’eventuale accoglibilità delle stesse. Il Puc, come è noto, è stato adottato nei mesi scorsi durante il periodo di commissariamento del Comune. Alcune proposte di privati cittadini sono state accolte. Tra le otto osservazioni avanzate, una era quella del professor Nicola La Monica, che proponeva l’unificazione delle aree di interesse ambientale e archeologico di Monte Vico, della valle di San Montano e di Mazzola nella definizione del vincolo conservativo integrato, data la pluralità degli interessi culturali coinvolti, riassumibile nella denominazione ed istituzione del “Parco Pithecusa”, chiarendone sia in cartografia che nella normativa tecnica di attuazione (Nta) il carattere della discontinuità topografica e tratteggiando nella cartografia la delimitazione della Necropoli, e precisando nella Nta che dell’area Parco fanno parte anche i beni dei privati e che l’iniziativa privata e le modalità di esercizio delle singole attività vanno coordinate con gli obiettivi di tutela e di sviluppo dell’area.
Parallelamente La Monica proponeva la destinazione da Centro sociale di ricerca e di educazione ambientale dell’ex teleposto della Marina militare (una volta reso comunale) e struttura operativa del Parco, che è a gestione pubblica dotato di un consiglio scientifico interdisciplinare col compito primario di redigere un ragionamento di gestione del Parco. Tuttavia il Comune non ha accolto la richiesta, motivando la decisione col fatto che il Puc individua il promontorio di Monte Vico come zona territoriale omogenea E1 “aree di eccezionale interesse paesaggistico”, dove è esclusa la realizzazione di qualunque tipo di insediamento che possa alterare gli habitat presenti, e sono consentiti soltanto interventi di conservazione, difesa, ripristino, restauro e fruizione della risorsa, comprese le attività scientifiche di studio. Inoltre il Puc prevede già il “Parco del Museo di Pithecusa” e il “Parco della ex Stazione segnali e alloggio”, mentre l’unificazione tra Monte Vico, San Montano e Mazzola può comunque essere rinvenuta nei contenuti grafici e normativi del Piano.
È stata invece ritenuta “parzialmente accoglibile” l’osservazione avanzata dal sindaco Giacomo Pascale, il quale assecondando il suo antico progetto di mobilità sostenibile volto a disimpegnare il centro cittadino dalle auto prevedendo aree di parcheggio al di fuori di esso, aveva proposto una serie di modifiche ad alcuni dei cosiddetti Ambiti di trasformazione strategica (Ats). Secondo il Comune, solo alcune delle aree proposte da Pascale potranno vedere modificata la destinazione per adibirle ad area parcheggi: disco verde per l’Ats n.11 sul litorale di Lacco, per l’Ats n.3 adiacente al Museo di Villa Arbusto, così come è ritenuta accoglibile la proposta di modificare gli Ats nella zona dell’Ospedale Rizzoli in funzione del nuovo progetto di ampliamento dell’ospedale. Non possono invece essere accolte le richieste relative alle modifiche per la zona della 167: impossibile aggiungere un ulteriore ambito di trasformazione, pur destinato ai servizi per l’istruzione vista la necessità di spazi per il fabbisogno scolastico, perché la richiesta non proviene dal privato proprietario (motivazione addotta anche riguardo un’altra area) e poi perché non è ancora definita puntualmente l’area in questione per prevedere un ulteriore ambito. Altri cittadini si erano invece opposti alla previsioni di aree di parcheggio, contestando con articolate argomentazioni la legittimità di alcune classificazioni contenute nel Puc sulle varie zone del territorio comunale, tuttavia il Comune le ha ritenute “non accoglibili” con altrettanto articolate motivazioni.