Aveva ventuno anni Micaela Burlaka la sera in cui a causa di un incidente stradale ha lasciato questa vita. Era il 13 marzo del 2018. Il suo è uno dei tanti, troppi, sorrisi che la strada ha strappato via alla nostra comunità. In tanti nei giorni scorsi si sono stretti in un abbraccio virtuale per ricordare le sorti di questa giovane ragazza. Tra tutti commovente la lettera che la sua sorella ha scritto facendo parlare Micaela un’ultima volta. “Mi chiamo Micaela,vorrei raccontare un po’ di mee di quello che mi è successo.Forse qualcuno non lo leggerà neanche,non ha importanza però,tanto sono abituata all’indifferenza.Ciò nonostante confido che ci siano persone in grado dicomprendere e capire il dolore altrui.Micaelaper gli amici e conoscenti Miki.Esattamente 2 anni fail 13 Marzo 2018 sono diventata un Angelo.Beh, perlomeno cosi mi chiamano adessoe non voglio contraddirli.A dire il vero, avrei preferito rimanere reale,una ragazza in carne ed ossa.
Restare a casa con la mia mammae con le mie due sorelle, uscire con gli amicie progettare il mio futuro da geometra;il mio grande sogno.Invece, adesso sono qui in paradiso,anche se,io in paradiso ci stavo già, perché vivevo ad Ischia.Grazie alla mia roccia, una grande Donna e mamma che dall’ Ucraina ci ha portate quiper assicurarci un futuro migliore,e per questo le sarò sempre grata”. Inizia così la lettera affidata al web che in tanti, in questi giorni di reclusione forzata, hanno condiviso. “La mia isola – scrive ancora – è incantevolee io vorrei che non cambiasse mai,anche se già da tempo avevo notato,che tante cose stavano degenerando.Soffrivo per tante ingiustizie einciviltà di cui ero testimone ogni giorno.Quella sera stavo tornando a casa,come avevo scritto a mamma poco prima,per non farla preoccupare.Stavo tornando a casa,ma non potevo immaginare chequella strada la stavo percorrendoper un’ultima volta.Ero nella macchina,e sottofondo c’era quella canzoneche io adoravo tantoper un attimo avevo chiuso gli occhiper cantarla a squarciagola.Ero nella macchina con il mio amico,o almeno io lo consideravo tale.Mi fidavo di lui ed ho sbagliato,avrei preferito guidare io.Perché lui era “brillo” quella sera,Cosi, come tutte le volte in cui beveva un bicchiere di troppo.Se solo non mi fossi dimenticata la patente a casa.Andava veloce, ha sorpassato e da li’ non ricordo più nulla”.Due anni e sei mesi di reclusione, il versamento di una provvisionale di diecimila euro e liquidare le spese alle due parti civili questo è andato all’imputato Carlo De Benedectisper il reato di omicidio stradale ai danni di MykhaielaBurlaka. “Mi dispiace per mia mamma,perché quando leggerà questa lettera soffrirà,e io vorrei che trovasse un po’ di pace.Mia sorella che invece è un uragano, una forza della natura.Io la invidiavo per il suo coraggio quello che io non ho mai avuto,ho sempre creduto in lei, e continuerò a farlo.La piccola Carolina, la piccola di Titti,sta crescendo uguale a mecon la stessa voglia di vivere e conoscere.Sto qui in Paradiso,ma avrei preferito stare a casa con la mia famiglia;andare a ballare e stare con i miei amici,e magari un giorno realizzare il mio sogno,quello di sposarmi e avere una famiglia. Purtroppo però il mio sogno è stato distrutto,per colpa di una personache io consideravo ‘’amico ‘’.Ecco perché sto qui, e non a fianco ai miei cari.Ogni volta che uscite di casa,mettete in moto l’auto, lo scooter o il furgone,sappiate che avete un’arma,che in pochi secondi potrebbe togliere la vita ad un bambino,a una donna, a un uomo o un ragazzo/a di 21 anni come ero io.Pensateci,che fretta c’è?!Rallentate, non bevete prima di guidare.Rispettate la vostra di vita, e soprattutto quella degli altri.La vita è bella.A me è stata tolta.Sono fiduciosa,perché credo che la responsabilità individualepotrebbe cambiare il destino altrui.Smettetela di essere indifferenti a quello che vi circonda, alla realtà,e aprite gli occhi!Pensateci, prima di saliredietro ad un volante.Cercate di cambiare emigliorare il mondo,e di farne un posto migliore,ognuno di noi può farlo.Io non posso più.Fatelo in memoria mia,e in memoria di tutti gli angeliche hanno perso la vitasu quelle maledette strade.A tutti i miei cari e ai miei amici che oggi avranno un pensiero per me, non versate neanche una lacrima, se mi amate, ma guardate il cielo e sorridete,il vostro sorriso è la mia pace”.In memoria di Micaela SavcaBurlaka, di Francesco Taliercio, di VesmaliXhemal e di tutti coloro che hanno perso la propria vita sull’asfalto.