La verità dei ricercatore: «Abbiamo evitato un disastro sull’isola d’Ischia»
Il professore Giuseppe Mastrolorenzo a Il Golfo torna a parlare dell’impianto geotermico nel Comune di Serrara Fontana e lo fa con rivelazioni clamorose, che lasciano intendere come il nostro territorio abbia evitato una possibile e pesante catastrofe: ecco perché
«Abbiamo evitato il rischio di un possibile disastro». Non usa mezzi termini il professore Giuseppe Mastrolorenzo, primo ricercatore dell’Osservatorio vesuviano in merito alla realizzazione dell’impianto geotermico nel Comune di Serrara Fontana.
Un argomento che è tornato all’ordine del giorno alla luce dei terremoti che si stanno verificando in prossimità della centrale di Vendenheim presso Strasburgo. Il professore Mastrolorenzo racconta a Il Golfo il possibile disastro evitato sull’isola di Ischia.
Che cosa avrebbe rappresentato per Ischia un impianto geotermico?
«Un progetto che rappresentava una mera sperimentazione dall’esito incerto e potenzialmente rischiosa e sconosciuta per l’isola. Per questo sin dal 2015 ho presentato osservazioni e mi sono opposto alla creazione di una centrale geotermica a Serrara Fontana. Mi sono schierato per un senso di responsabilità di cittadino, in base alle mie competenze in ambito geologico, fisico, vulcanologico, nonché in base alla ultratrentennale attività di ricerca presso l’Osservatorio Vesuviano e Ingv. Per questo ho chiesto alla Commissione di valutazione dell’impatto ambientale di valutare con estrema cura l’elevatissimo rischio connesso al progetto pilota e, in considerazione dell’estrema criticità dell’isola di Ischia, di non autorizzare la realizzazione dell’impianto. E mi hanno dato ragione».
Che cosa prevedeva quel progetto?
«Nel 2015 fu pubblicato l’avviso per l’avvio di questo progetto pilota per la realizzazione di una centrale geotermica con sistema binario da 5 megawatt. Era tra i primi progetti in Italia ad essere valutati. Si tratta in pratica di un progetto che prevedeva l’estrazione di fluidi da una serie di pozzi e la rienienizione di fluidi da altri pozzi distanti dopo lo sfruttamento di una parte del calore del fluido geotermico».
«Quello che è più grave, dato che siamo in un’area dove ci sono faglie attive, è che la realizzazione della centrale avrebbe potuto innescare terremoti anche di magnitudo della stessa entità di quello del 1883 a Casamicciola. E non solo. Dobbiamo tener presente che nel 2017, poi, c’è stato il terremoto a Casamicciola che ha confermato la pericolosità permanente dell’area»
E perché lei ha detto di no? Quali sarebbero stati i rischi concreti che un progetto simile avrebbe potuto arrecare in una realtà soggetta a fenomeni sismici come quella isolana?
«Già le sole trivellazioni possono innestare e indurre i terremotati. E quello che è più grave, ed è dimostrato a livello mondiale, che la iniezione di fluidi causa anomalie di pressione e di temperature che possono indurre terremoti. Producono terremoti perché a causa della compressione dovuta alla reiniezione dei fluidi e la decompressione nei pozzi di estrazione. Ma quello che è più grave, dato che siamo in un’area dove ci sono faglie attive, è che la realizzazione della centrale avrebbe potuto innescare terremoti anche di magnitudo della stessa entità di quello del 1883 a Casamicciola. E non solo. Dobbiamo tener presente che nel 2017, poi, c’è stato il terremoto a Casamicciola che ha confermato la pericolosità permanente dell’area. La realizzazione della centrale geotermica avrebbe dato vita ad una situazione di assoluta imprevedibilità. In pratica tutta l’isola sarebbe stata a rischio permanente di terremoti indotti ed innescati. Distrutta dal punto di vista turistico. E non solo. Immaginiamo che cosa sarebbe potuto succedere con terremoti diffusi in tutta l’area intorno all’Epomeo con continue scosse con l’imprevedibilità delle stesse. Ed anche ‘spegnendo’ gli impianti, non si sarebbero arrestati i terremoti dato che una volta creato lo squilibrio, non si può tornare indietro. Una situazione analoga a quella di Strasburgo».
«Abbiamo evitato il rischio di uno sconvolgimento permanete, di possibili disastri. Non avrei mai rassicurato nessuno sulla sicurezza del territorio anche in virtù della scarsa presenza di strutture di edilizia antisismiche sull’isola. Immaginate terremoti di magnitudo 5 quindi di 9/10° della Scala Mercalli data la superficialità ipocentrale. Sarebbe stato un vero disastro»
Lì che cosa sta succedendo?
«Il 26 giugno scorso a Strasburgo abbiamo assistito a un caso emblematico di terremoto indotto. All’origine di una scossa di magnitudo 4.4 sono stati i lavori di un impianto geotermico che pur nella fase di test aveva già provocato altre scosse. È ampiamente accertato come le perturbazioni indotte dall’uomo con gli impianti geotermici siano gravi, imprevedibili e irreversibili anche dopo la chiusura dell’impianto. Anche azioni di modesta entità sul sottosuolo possono produrre sconvolgimenti a breve, medio e lungo termine. Non è da escludere che, se non fossimo riusciti a bloccare gli impianti nei Campi Flegrei e a Ischia, queste aree oggi potrebbero essere divenute inabitabili per effetto di terremoti continui e violenti».
Quindi lei ha salvato l’isola di Ischia?
«Piuttosto direi che abbiamo evitato il rischio di uno sconvolgimento permanete, di possibili disastri. Non avrei mai rassicurato nessuno sulla sicurezza del territorio anche in virtù della scarsa presenza di strutture di edilizia antisismiche sull’isola. Immaginate terremoti di magnitudo 5 quindi di 9/10° della Scala Mercalli data la superficialità ipocentrale. Sarebbe stato un vero disastro».
Che business c’è dietro?
«Le possibili conseguenze disastrose non sarebbero mai state compensate dagli eventuali benefici, comunque per pochi».
Ringrazio il professore per il suo impegno, che ha contribuito ad evitare questo scempio pericoloso per la nostra isola.
Su tutta l’Isola d’Ischia vi sono innumerevoli pozzi per l‘emungimento dell’acqua termale. Ciò ha provocato l’essiccamento di numerosi sorgenti termali descritte da diversi autori nei secoli presenti! Mi chiedo, ciò non provoca terremoti indotti come una centrale geotermica?