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LA STORIA Gino Iacono, l’eroe del covid che resta precario

“Caro Presidente, purtroppo sono ancora precario, ma la passione per quest’attività mi spinge a fare di tutto per cercare di entrare come effettivo e, in particolar modo, ho già superato con successo ben tre concorsi”, scrive a Mattarella il professore isolano Ambrogio Iacono, il 52enne docente ischitano che aveva continuato ad insegnare in dad dal letto di ospedale, dov’era ricoverato con una forma grave di covid.

Il presidente Mattarella nell’ottobre 2020, per questo suo meritevole comportamento, decise di nominarlo Cavaliere al Merito della Repubblica italiana, tuttavia il “Prof-Eroe”, simbolo della lotta alla pandemia, è tuttora un precario, dopo oltre 20 anni da quando ha vinto il concorso per insegnante di ruolo.

Protagonista a suo tempo anche di una puntata del programma Rai “Nuovi Eroi”, adesso pur avendo presentato domanda per il nuovo concorso docenti, ammette di sentirsi perplesso e scoraggiato e si chiede come possa “il valore di un titolo come il Cavalierato al Merito della Presidenza della Repubblica, non essere riconosciuto come elemento discriminante in ambito lavorativo”.

Aggiunge che il paradosso è che in un paese di pace come l’Italia vengano riconosciute come premianti le sole medaglie al valore e non l’impegno civico, sanitario o familiare, invece gli atti di eroismo civile andrebbero riconosciuti come distintivi, anche ai fini di un concorso pubblico.

Si augura quindi che il 2024 possa essere un anno ricco di italiani con la voglia ed il coraggio di distinguersi nell’altruismo, nel lavoro e nella generosità nei confronti del prossimo.

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