LA STANGATA Proroga concessioni balneari, il Consiglio di Stato dice “no”
“Proroga concessioni balneari”, il Consiglio di Stato demolisce e dichiara illegittima la sentenza. La pronuncia dei giudici non lascia nemmeno uno spiraglio: l’estensione è illegittima e lo Stato deve riassegnare i titoli entro due anni tramite evidenza pubblica. Confutate tutte le tesi a favore degli attuali gestori”. Così sintetizza Alex Giuzio su “Mondo Balneare”: È illegittima qualsiasi proroga automatica sulle concessioni balneari, compresa quella fino al 31 dicembre 2024 disposta pochi giorni fa dal decreto Milleproroghe. Lo ha affermato la sesta sezione del Consiglio di Stato con la sentenza n. 2192 del 1° marzo scorso (estensore Alessandro Maggio, presidente Sergio De Felice), che si è pronunciata incidentalmente anche sulla recentissima proroga di un anno, a distanza di appena cinque giorni dalla sua approvazione, dichiarando che dovrà essere disapplicata. – continua – “una sentenza devastante, che non lascia nemmeno uno spiraglio di possibilità: le concessioni balneari devono essere riassegnate entro massimo due anni tramite gare pubbliche, poiché l’estensione al 2033 è contraria al diritto europeo in quanto proroga automatica e generalizzata.
Secondo il Consiglio di Stato i titoli in essere non sarebbero più validi già oggi, ma «al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni, nonché di tener conto dei tempi tecnici perché le amministrazioni predispongano le procedure di gara richieste e nell’auspicio che il legislatore intervenga a riordinare la materia in conformità ai principi di derivazione europea», è ancora accettabile mantenere l’efficacia delle attuali concessioni fino al 31 dicembre 2023. Dal giorno successivo tuttavia – precisano i giudici – tutte le concessioni demaniali in essere dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente da se via sia o meno un soggetto subentrante nella concessione”.
È finita la cuccagna…
Sono sicuro che troveranno il modo, non c’è possibilità che lasceranno le spiagge del demanio,le considerano loro; se fosse stato possibile tanti assegnatari di concessioni le avrebbero prese per uso capione