dalla redazione
FORIO – «Una volta sono i rifuti; un’altra l’invasione di alghe; poi, ancora, i lavori contestati di quel lido e lo smantellamento di quell’altro. Insomma, la Chiaia da anni è al centro delle cronache foriane. Quasi mai, spiace dirlo, per episodi positivi. L’ultimo in ordine di tempo è l’incrostazione (non mi viene altro termine) di un tratto di arenile. […] Si tratta appunto di una crosta larga qualche decina di metri in corrispondenza dell’ingresso di via Spinesante. Motivo? Non lo so». É così che inizia l’articolo di Emanuele Verde pubblicato ieri mattina su Ischia blog che, in pochi minuti, ha fatto il giro del web. Le foto lasciano poco spazio all’immaginazione: la spiaggia della Chiaia a Forio si presenta più simile a una crosta lunare piuttosto che a un arenile. Qualcuno ha dato la colpa alla gara di motocross organizzata un paio di domeniche fa su quello stesso arenile, un’ipotesi che non convince a causa dell’olezzo maleodorante che invade le narici di chiunque scelga di passeggiare su quel tratto del lungomare foriano. Qualche altro prova a dare una spiegazione diversa e scrive «le incrostazioni ci sono da una vita e sono successive a ogni grande pioggia che scava il solco nascosto dalla sabbia dovuto all’esondazione della fogna, prospiciente il tombino sulla strada». La discussione continua ripensando alla scorsa estate quando, un privato cittadino, il foriano Augusto Coppola, si prese la briga di far analizzare, a sue spese, la sabbia del lido della Chiaia facendo uscire i risultati lontano dalla stagione turistica. I valori erano al di sopra del limite accettabile e venne dichiarato che, sulla spiaggia della Chiaia, c’era un gran numero di Coliformi e di Escherichia Coli. Insomma, sembra che il fenomeno non sia affatto una novità: potrebbe trattarsi di acque piovane miste a sostanza organica di provenienza fecale. «Magari, – ha concluso Emanuele Verde di Ischia blog – se cominciassimo a prenderci cura di quel territorio che solertemente andiamo a pubblicizzare in giro per le fiere di mezza Europa, le cose andrebbero un po’ meglio». Come dargli torto?
