La sagra del paese: Vino e saucicciata dagli anni 70 a oggi.

Nel giorno numero otto di agosto 2024 la Pro Loco Serrara Fontana ha accolto, secondo tradizione, nella piazza più alta dell’isola, l’annuale sagra del Vino e saucicciata che, per la quarantacinquesima volta, ha avuto luogo tra plausi e congratulazioni. È stata una sagra dal grande successo a partire dal lato organizzativo-in cui sono state investite numerose energie e largo impegno- fino alla conclusione della festa-che ha visto un gran numero di panini venduti e volti soddisfatti della buona musica, dell’aria fresca e del panino saporito. Un luogo e un tempo di canti e balli questa sagra in cui il protagonismo non è stato affidato a un oggetto solitario bensì a una coralità di strumenti, dalle tammorre ai vestiti contadini, dal museo tradizionale al panino con salsiccia, dalla cultura popolare al vino dell’Epomeo in un tripudio di enogastronomia e tradizione, in uno sposalizio tra luogo e cultura del luogo. Il ragazzo del ’76 si meraviglia ancora davanti a cotanta bellezza e quello che gli è stato erede nel ’92 incontra e saluta per caso il ragazzo del 2024 che abbraccia la sua sagra con ardore e se ne fa un carico da portare sulle spalle con orgoglio. Figli di contadini i fontanesi rivendicano il diritto di una cittadinanza agricola e ne fanno sfoggio con orgoglio durante la sagra a km 0 dove il panino era pane fontanese farcito con carne di suino al 100 per 100 fontanese e dove il vino proveniva dalle campagne del paese e le viti si arrampicano lungo le vite di personaggi quasi surreali.

A Fontana della Sagra del vino e saucicciata si parla sempre con il solito entusiasmo, si acclamato sempre le stesse cose straordinarie: si dice ogni anno quanto la salsiccia sia stata più buona dell’anno precedente, si dice ogni anno che il vino sia stato migliore, si tende a sottolineare che la musica napoletana sia la più bella del mondo e ci si sente, una volta tanto, figli ed Eredi orgogliosi di una terra spesso sottovalutata e di un nome, quello di Fontana, spesso incatenato nella valle di una montagna.

Anche stavolta la sagra del vino e sauccicciata si è conclusa lasciando un grande spazio all’anno che si protrarrà in attesa che ritorni: nei piccoli paesi un evento del genere è un modo per contare l’andirivieni del tempo e misurare quanto le stagioni passino in fretta. Il ragazzo del 76 e quello del 92 ancora cantano e ballano sotto lo stesso cielo indaco che tinge le sere di agosto mentre quello del 2024 sgambetta e se la ride quando porta sulla spalla il palo delle salsicce.

FOTO ANTONELLO DE ROSA

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