LA RIFLESSIONE Se a qualificarci fossero (sempre) le qualità
DI ANNA DI MEGLIO COPERTINO
Si chiama Umberto ed è primo cittadino…
Il primo ad alzarsi al mattino presto, in mente la ferma determinazione a compiere al meglio il proprio dovere: essere al servizio della propria comunità. Degno “primo” cittadino. Si chiama Umberto ed è possidente. Possiede doti, energie, capacità. È ricco di letizia, che gli splende tersa negli occhi scuri. Si chiama Umberto ed è Maestro. In mille attività che svolge tutte con perizia minuziosa e passione, sereno, facendo del proprio meglio, a suo agio fra vivi e morti. Si chiama Umberto ed è valido educatore. Ha saputo indicare ai suoi giovani la fatica onorevole e il senso dell’impegno, alla base della dignità. Si chiama Umberto ed è efficace curatore di psiche.
Vederlo all’opera, per ore e ore sotto il sole, attento, preciso, senza accigliarsi per difficoltà e stanchezza, gli occhi ridenti, gentili, l’espressione aperta e cortese, mi ha riappacificata con me stessa e col mondo. Si chiama Umberto ed è un artista. Trasforma grigie distese opache e squallide, segnate da incuria, in argentei arenili di sabbia setosa soffice brillante. Si chiama Umberto e ha coltivato, con la sua sposa, tre figli belli, generosi e operosi, e una quarta, piccina, dal nome prezioso. Si chiama Umberto ed è missionario. Venuto dalla Puglia, tiene fede alla missione di rendere “Ischia”. “Ambiente” migliore. Si chiama Umberto ed è operatore indefesso, un piccolo bruno arcangelo dalla spada di fiamma, fra cielo e terre, strade e mari, campi infestati (da lordi e vocianti demoni) e campi… santi. Si chiama Umberto Mastrapasqua e quando mi saluta, mi sento fiera e privilegiata di questo suo omaggio.