LA RIFLESSIONE Restare umani
DI ANNA DI MEGLIO COPERTINO
Nella guerra che infuria fuori, ma soprattutto dentro di noi. Nelle bombe che ci fischiano nelle orecchie mentre soffochiamo nel traffico. Nelle ferite che infliggiamo e subiamo con un riso di scherno, uno sguardo di derisione, un giudizio feroce. Nella carne che strappiamo mastichiamo sputiamo in dibattiti sordi senza reale volontà di ascolto. Nei proiettili che spariamo contro chi ci sembri diverso grottesco brutto ridicolo sessualmente alternativo. Nelle granate che ci raggiungono mentre vorremmo tregua riposo pace nido. Nelle trincee che ci isolano ed escludono da cure sanitarie, da attenzione premurosa, da diritto di essere importanti al cuore del mondo quanto i potenti della politica e finanza.
Nella corsa a capofitto trafelata tra selve di attimi giorni anni, per scampare alle mine antiuomo, anti civiltà, antiamore, antigiustizia… Corsa appannata in cui si abbuian la strada la meta l’intento, mentre impazziamo in avanti sempre avanti, senza tempo, senza valori, senza il fiore gentile delicato profumato ineffabile insostituibile dell’essere in armonia. Esserlo ORA. In questo unico irripetibile apostrofo di respiro; salata e dolcissima lacrima di esistenza.