LA RIFLESSIONE L’elicottero e quel rumore notturno

26 ottobre 2024, ore quattro del mattino. Un rumore assordante sopra il tetto di casa tua a via Rivoli 27 ti sveglia di colpo. Qualche secondo per realizzare cosa stia succedendo. Intorno è buio fitto. Apri la finestra e guardi verso il cielo. L’elicottero del P.S. volteggia con un fracasso infernale sopra la tua testa. Le pale girano vorticosamente , ma nel buio non le vedi. Solo le luci, intense, rosse e verdi, lampeggiano come un fuoco di artificio. Lentamente, con il rumore che aumenta sempre di più, scende verso l’eliporto dell’ospedale, Ecco, adesso è atterrato, senti solo il rumore molto più attenuato delle pale che girano. Torni a letto. Ma, ormai, non se ne parla più di dormire. Rimani steso a guardare il soffitto della stanza ed in viglile attesa del rumore dell’elicottero in risalita. Ma il tempo passa e questo non risale. Cominci a pensare: chi sarà il malcapitato che deve essere trasferito? E ti ricordi che , alcuni anni fa, anche tu fosti trasferito per un infarto. L’unica differenza è che allora erano le quattro del pomeriggio ed oggi sono le quattro del mattino. Speri che il povero cristo da trasferire se la cavi. Hai attraversato troppi anni a fianco di persone che si sentivano male di notte. E a quei tempi non c’era neanche lìelicottero! E speri in cuor tuo che che l’ammalato di questa notte non abbia un male troppo grave. E, soprattutto che non sia un giovane. E perché un vecchio potrebbe morire? Ti chiedi egoisticamente.

No! Ma, sai “‘u viecchio adda murì, ‘u giovane pò murì!” E trascorsa più di mezzora e l’elicottero ancora non risale. Evidentemente l’ammalato deve essere ancora “stabilizzato” per non correre il rischio che muoia durante il trasporto. E continui a pensare. E ti sembra di vedere i colleghi che si affannano attorno al paziente. E li comprendi. Nessuno vuol vedere morire qualcuno tra le proprie mani. Quanta fatica per tirare uno fuori uno dalle grinfie della morte! Verso le cinque e un quarto senti l’elicottero risalire. Finalmente!Deo gratias… Ti alzi, vai in cucina per il caffè. Accendi la TV, come ,ormai, ò d’abitudine. Lo spiker annunzia con voce eccitata come prima notizia: all’una di stanotte Israele ha attaccato L’Iran! E le notizie continuano: gli aerei israeliani hanno colpito solo obbiettivi sensibili, quali dabbriche di armi e di droni. Balle! Non ci credi. Chissà quanta gente morirà o è già morta! Gli attacchi, dice lo spiker, procederano ad ondate progressive. Essi sono la risposta ai missili iraniani su Israele di una decina di giorni fa. E tu rifletti che poco fà un gruppo di medici. presso casa tua, si affannava a salvare la vita di qualcuno, caso mai di un vecchio novantenne, e questi, invece, con la massima naturalezza . ammazzano uomini, donne e bambini. Ti si rivolta lo stomaco. Ma dove siamo arrivati? Le notizie della tv continuano: gli Americani sono stati avvisati in via preventiva dell’attacco; e che hanno avvertito Israele di non colpire siti nucleari; Deve essere un bombardamento fatto con criterio. Eh si! Adesso facciamo la questione delle bombe intelligenti: erano talmente “intelligenti” che ammazzavano tutti: uomini, donne, vecchi e bambini! Il notiziario continua: ha detto Biden “che c’è il rischio di un conflitto globale!” Grazie al c…..! Caro presidente.



Exit mobile version