LA RIFLESSIONE Gli anziani ed il covid
DELL’ING. GIUSEPPE CONTE
Che l’Italia sia un paese in cui l’età avanzata non segue la logica dello scarto, è un fatto sul quale si nutrono pochi dubbi. Qui vi sono molti di quelli che vengono chiamati i “grandi vecchi”, anagraficamente dagli ottanta in su. Essi, come memoria storica del passato, sanno raccontare, dare consigli ed ammaestrare quanti hanno la fortuna di incontrarli. Per lo più vivono in casa con qualche familiare e i maggiormente fortunati, sono anche circondati da figli e nipoti che danno e ricevono compagnia ed affetto. Altri, rimasti soli, continuano a restare nelle loro abitazioni, sostenuti dall’amorevole cura di persone che esercitano il mestiere di badante oppure vengonoospitati nelle case di riposo.
Vi sono poi, persone anziane che si trovano in particolari situazioni e vengono accolte nelle RSA usufruendo della competenza e del conforto degli operatori sanitari. Questi ultimi,essendo portatori di gravi patologie, opportunamente, sono stati tra i primi ad essere vaccinati insieme agli operatori sanitari che li assistono. Lo stesso trattamento vorremmo che venisse esteso, quanto prima a coloro che nelle abitazioni private, soffrendo delle stesse patologie degli ospiti delle RSA, necessitano di una rapida programmazione del loro turno di vaccinazione a domicilio. Tale richiesta è ancora più pressante, se si considera che chi si trova nella propria abitazione è spesso oggetto di visita da parte di amici, parenti e nipotini che volendo soltanto salutarli, possono diventare veicolo di contagio.