LA RIFLESSIONE Chi ha detto che alla gente non piace la musica classica?
Chi ha detto che alla gente in genere non piace la musica classica o quanto meno non la capisce? E’ una grossa bugia perché alla gente non piace la brutta musica o quella eseguita male, non la buona musica per giunta eseguita bene. La prova, ove ancora ce ne fosse bisogno, si è avuta domenica sera, Pasqua 2024, al concerto della banda musicale di Procida in Santa Margherita nuova. Sala affollatissima, molta gente in piedi, applausi scroscianti. Anzi in alcuni casi si è avuta una vera e propria “Standing ovation”come alla fine dell’ouverture “1812” e di “una notte sul monte Calvo. Alla prima io sono particolarmente legato. Ricordo che la prima volta che venni a contatto con questa musica potevo avere una decina d’anni ed era la festa della Madonna della Libera. La banda musicale dell’epoca che suonava in piazza espose il cartello con su scritto “1812” che mi incuriosì’ moltissimo. Da allora ho sempre amato questo brano ed ieri sera mi sono consolato perché i ragazzi della nostra banda l’hanno eseguito alla perfezione. Questo brano è una sorta di colonna sonora della campagna napoleonica in Russia. Riproduce motivi della grande musica russa ed anche la “-Marsigliese”. Quest’ultima quasi in modo irriverente alla luce della sconfitta francese. Ed insegna quanto parecchi storici vanno ripetendo da tempo:” Non bisognamai invadere la Russia! E’ andata già male a più di qualcuno!…”.
Ma ritorniamo al concerto di domenica sera. “Una notte sul monte Calvo” si impone di per sè. Viene fuori tutta la potenza onirica di un rito sabbatico reso dai nostri ragazzi con una grossa partecipazione emotiva. Si rasenta il lirismo puro nell’esecuzione del pucciniano “Te Deum”. Una coinvolgente preghiera che tramite la musica dialoga con Dio. E la banda ha mostrato il suo volto poliedrico di vera artista nell’esecuzioni di altri brani quali le “Marce” iniziali, le variazioni su temi di musica partenopea e della Famosa “Tarantella”. Quest’ultima molto in auge durante l’epoca greca e a mano a mano ridotta di importanza e di validità nell’epoca cristiana. ed è logico perché la Chiesa, specie dei primi secoli, mal vedeva una musica rituale del culto Bacchico- dionisiaco. La verità conviene sempre ribadirla anche se “repetita iuvant sed stufant”: questi ragazzi hanno superato i livelli di preparazione iniziali e navigano verso il mare aperto della perfzione e dell’ampia maturità musicale. Il merito sarà del maestro Trio, dei dirigenti, degli appassionati che li seguono, ma è un dato di fatto. In ogni caso è sempre un piacere assister ad una “performance” della banda di Procida. E ripeto: chi ha detto che alla gente non piace la musica classica? State in guardia, voi che leggete: è un falso.