La posta latita e le bollette scadono, rabbia e polemiche per i ritardi
Si rinnovano le segnalazioni di cittadini che vedono arrivare in ritardo nelle proprie cassette delle lettere bollette e altra corrispondenza importante
In pieno inverno l’isola si impigrisce e sembra che anche i servizi basilari tendano a non funzionare come dovrebbero. Al di là dei numerosi negozi chiusi, delle saracinesche abbassate di numerosi bar, i cancelli chiusi dei ristoranti, anche i servizi pubblici basilari sembrano subire quella lentezza letargica che in pieno inverno fa rallentare, ulteriormente, un’isola che invece tra qualche mese si mostrerà in tutta la sua vivacità. Dopo una certa regolarità, cominciano ad arrivare nuovamente segnalazioni, da tutti i comuni dell’isola, di problemi relativi alla consegna della corrispondenza.
A pagarne le conseguenze sono soprattutto le persone che continuano a pagare le utenze alla vecchia maniera, attendendo le bollette di acqua, luce e telefono nella cassetta delle lettere. Le aziende di erogazione dei servizi basilari naturalmente non voglio sentire ragioni, se il pagamento della propria linea internet, della luce o della erogazione idrica arriva in ritardo c’è da pagare la mora. Se si è fortunati non si verrà tartassati dalle telefonate degli esattori telefonici che con toni solitamente poco amichevoli – succede di sovente con le richieste delle compagnie telefoniche – ricordano le conseguenze del mancato pagamento delle bollette, ricordando che in pochi giorni si potrebbe subire persino il taglio della linea telefonica. Una vera mortificazione per chi proprio non ama avere debiti, soprattutto se causati da ritardi ascrivibili a enti terzi.
Le soluzioni hanno l’amaro sapore della resa: il consiglio diffuso è di effettuare la domiciliazione delle bollette sulla propria banca e sul conto postale e di scaricare le applicazioni che i vari enti mettono a disposizione dei clienti, da aggiungere comodamente sul proprio smartphone per conoscere in tempo reale la situazione debitoria. Lo fanno le principali linee telefoniche, le aziende di erogazione elettrica e anche l’Evi che si occupa di distribuire acqua nelle case e nei locali ischitani.
Chi vuole continuare a fare alla vecchia maniera lo fa a proprio rischio e pericolo, con la possibilità tutt’altro che remota di vedersi chiedere pagamenti di mora per ritardi non ascrivibili a proprie dimenticanze.
POSTA E PACCHI IN RITARDO
Le cose si complicano con la consegna dei pacchi, una tendenza sempre più diffusa con la dilagante tendenza anche da parte degli isolani a lasciarsi andare alle lusinghe dell’ e-commerce, i tanto convenienti acquisti on-line che stanno mettendo sempre più in difficoltà i commercianti isolani, decisi a farsi sentire con crescente vigore per chiedere aiuto prima che le conseguenze di questo nuovo modo di acquistare finisca per svuotare i negozi storici isolani, riempiendoli con ricordini e assaggi a buon mercato. Appena qualche mese fa ricordavamo le difficoltà patite dai cittadini di Barano dove più di un residente ha trovato, a differenza degli altri utenti, la cassetta delle lettere stracolma. Non di lettere arretrare, ma di tutta la corrispondenza del circondario. Decine e decine di lettere lasciate nella cassetta delle lettere più vicina. Il ginepraio di cognomi e numeri civici apposti sulle lettere deve aver confuso e a tal punto il portalettere di turno che per semplificarsi la giornata ha alzato le mani, si è arreso e deve aver inserito tutte le lettere da consegnare in un’unica cassetta. Un pessimo gesto da parte di qualche postino appena arrivato sull’isola che forse si sarà sentito avvilito nel tentare di memorizzare in poco tempo il dedalo di viuzze, vicoli e cortili, saliscendi e alture che caratterizza il comune di Barano.
Vorrei domandare a Il Golfo e all’autore dell’articolo se si è mai informato, invece di puntare il dito contro i postini a suo dire “nullafacenti”, sulla regolarità della toponomastica del comune di Barano (visto che è stato citato più volte) ma soprattutto sull’esistenza di essa visto che scarseggia per non dire che è totalmente assente in molte frazioni.
Precisando che per un regolare recapito l’abitazione DEVE OBBLIGATORIAMENTE dotarsi e provvedere a esibire FRONTE STRADA PUBBLICA:
– cassetta della posta
– nome e cognome LEGGIBILI su di essa
– e naturalmente il numero civico/mattonella data dal COMUNE.
che il comune deve OBBLIGATORIAMENTE dare VISIBILITA’ a:
– numerazione: pari da un a lato e dispari da un altro
– ESPOSIZIONE con cartelli dei nomi delle vie (di quando iniziano e quando finiscono).
Solo un esempio: Via Angelo Migliaccio (Barano) presenta 3 presunte numerazioni (una a scendere, una a salire e un’altra che qualcuno dice risalga a diversi anni fa. E mi fermo qui)
Fatto sta che:
– il postino non è tenuto ad entrare nelle proprietà private (come qualsiasi persona estranea come da codice civile) previa concessione in caso di firma e anche in quel caso si presuppone il corretto funzionamento del citofono/campanello.
– il numero civico esposto (nel caso ci sia) deve COMBACIARE OBBLIGATORIAMENTE con quello della bolletta o altro tipo di recapito.
Ora la mia domanda va alla firmatario dell’articolo Antonello De Rosa: lei, come le tante persone del comune di Barano che si lamentano del mancato recapito, rispetta i requisiti sopra elencati? E soprattutto, si è mai posto di chi è realmente la colpa di tutto questo caos amministrativo invece di scrivere articoli di pancia solo per ricevere qualche click? Bene, la risposta ve la da il cittadino baranese a due semplici domande: scusate, ma voi che numero civico avete? come mai sulla bolletta ce n’è uno diverso?