LA POLEMICA Pista Ciclabile, così la “Buona Destra” fa le nozze coi fichi secchi
Sbarca ad Ischia la “Buona Destra”, e ispirandosi ai principi di difesa del “bene comune”, propone subito l’esproprio di due proprietà “Villari” per collegare i parchi pubblici ed il mare con una pista ciclabile. Per raggiungere il “bene comune”, un tempo si sacrificavano la libertà e i diritti del singolo: “il fine giustifica i mezzi”, si diceva. Salvo poi andare in dissesto finanziario e dover saldare, ancora oggi, le indennità per espropri fatti 40 anni fa. Oggi le regole sono cambiate, e “per raggiungere il fine occorrono i mezzi”: il valore dei terreni ad Ischia a fini di esproprio è attualmente non meno di euro 525/mq (prezzo pagato dal Comune di Ischia per l’acquisto dell’area poi destinata a parcheggio a S. Alessandro nel 2010).
Dunque, per l’area di 16.000 mq tra le vie A. Sogliuzzo e Foschini, preordinata all’esproprio dal Piano Regolatore vigente proprio per questa finalità, occorrono circa euro 10.000.000 per la sola indennità di esproprio. Per il giardino della Villa Villari, circa 12.000 mq, l’indennità di esproprio va invece almeno raddoppiata – euro 12.000.000 circa – trattandosi di giardino storico strettamente connesso con l’adiacente Villa, con la quale costituisce un “unicum di alta valenza monumentale e valore paesaggistico ambientale”. Manca però il parere dei diretti interessati, che non sono i proprietari dei terreni ma coloro sui quali graverà l’onere economico: gli ischitani, tra i 1.000 ed i 1.500 euro a testa, neonati e nascituri compresi. Stando così le cose, per la pista ciclabile sembra esserci ancora molto da pedalare…
CARLA VILLARI E MARIA GIOVANNA VILLARI