POLITICAPRIMO PIANO

La parola di Dante: «Calise e Monti? Non capisco ma mi adeguo»

Dopo l’approvazione dei bilanci, Il presidente del consiglio comunale di Lacco Ameno fa il punto della situazione alla vigilia del dibattito sul nuovo appalto di gestione dei rifiuti

Nel corso degli ultimi consigli comunali è stato ufficializzato il nuovo gruppo di opposizione costituito dai due ex consiglieri di maggioranza, Giacinto Calise e Piero Monti.

«Su questa vicenda il mio pensiero è chiaro: sono convinto che la gente ci abbia consegnato un mandato, col compito di amministrare per cinque anni, al termine dei quali si tireranno le somme. È come se noi consiglieri eletti avessimo firmato un contratto con i cittadini. Al di là delle difficoltà, dei disagi contingenti, dei legami coi vari componenti della squadra, l’obiettivo è sempre quello di lavorare per il paese, insieme alla formazione verso la quale gli elettori hanno espresso il loro consenso. Il politico deve poi essere bravo a fare sponda con gli altri componenti della squadra, con i consiglieri d’esperienza e con i giovani, per portare avanti le proprie istanze, le proposte, ma sempre stando all’interno del gruppo a cui i cittadini hanno dato il mandato di amministrare. Piero se ne è andato, ma ancora oggi le ragioni per questa fuga non le comprendo. Egli dice che non si facevano le cose che dovevano essere fatte: ma lui è stato eletto proprio per contribuire a farle, altrimenti non ha senso stare in consiglio. Non è mai successo che egli proponesse agli altri qualche cosa da portare avanti insieme: la politica non si fa da soli, ma sempre nell’ambito di un gruppo. Per quanto riguarda il dottor Calise, ha rassegnato le dimissioni da assessore, ma senza motivarle: in alcune interviste ha spiegato che stava realizzando diversi progetti, come l’illuminazione delle strade del paese e del Fungo, quindi vuol dire che la sua azione all’interno dell’amministrazione stava avendo successo, e allora non si capisce perché andar via sbattendo la porta».

«I cittadini ci hanno eletto in una determinata formazione: abbandonarla significa andare contro il mandato degli elettori. Nessuno dei due ha dato convincenti spiegazioni per la loro decisione. In ogni caso l’amministrazione andrà avanti senza problemi»

I bilanci sono stati approvati, anche se la minoranza ha addotto motivazioni procedurali a giustificazione dell’abbandono dell’aula, senza partecipare alla discussione dei documenti contabili.

«Ho già espresso in consiglio comunale la mia convinzione: al di là dell’essere consigliere di maggioranza o di opposizione, la gente ci ha dato un mandato ed è nostro dovere rimanere in aula a discutere tutti i punti contenuti nell’ordine del giorno. Chi abbandona l’aula dimostra una mancanza di rispetto verso coloro che lo hanno votato col preciso compito di rappresentarli nelle istituzioni e in consiglio comunale, e verso tutto il paese: all’interno del civico consesso si discutono infatti gli interessi dell’intero paese. Forse qualcuno pensava che fare l’amministratore significasse portare a casa risultati per interessi personali, ma non è assolutamente così. Noi abbiamo dimostrato di rappresentare il cambiamento: prendiamo ad esempio la vicenda della Lacco Ameno Servizi, che non è andata come qualcuno voleva che andasse, proprio perché la proposta di delibera secondo noi andava cambiata. Come diceva Oscar Wilde, ci sono persone che portano la felicità ovunque vadano, e ci sono altre che portano felicità quando se ne vanno. C’è chi se ne è andato, ma noi siamo felici allo stesso modo: certo, abbiamo perso due componenti della squadra, ma comunque l’amministrazione andrà avanti senza particolari problemi».

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«Le opposizioni hanno abbandonato l’aula al momento della discussione sui bilanci, dimostrando mancanza di rispetto verso i cittadini che li hanno votati. Noi siamo qui per fare gli interessi del paese, non per fare gli interessi personali di qualcuno»

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Tra pochi giorni si svolgerà il nuovo consiglio dove sarà trattato il delicato tema del capitolato nel nuovo appalto per la gestione dei rifiuti. L’opposizione si è scagliata soprattutto contro la durata settennale dell’affidamento.

«Io penso che il punto focale non sia la durata, ma la qualità e le modalità del servizio. Il ruolo della politica è proprio quello di dare indirizzo e poi di controllare. Lo stesso servizio può essere svolto bene o male, e questo dipende anche dal lavoro che ogni consigliere svolge nelle sue funzioni, compreso il rapporto con la ditta che vincerà l’appalto. Non sono i sette anni a costituire un problema, ma la correttezza ed efficacia del servizio. Abbiamo dato indirizzi agli uffici per apportare alcune modifiche al capitolato, perché naturalmente pretendiamo molto da chi vincerà l’appalto, come è giusto che sia».

Tra poco più di un mese il porto turistico dovrebbe tornare nella gestione diretta del Comune. Ci sono forse timori per eventuali intoppi dalla decisione del lodo arbitrale?

«Penso che la sentenza del Tar a marzo sia stata chiara: si arriverà a fine proroga, dopo di che un’eventuale presenza del concessionario uscente sul porto sarà da considerare abusiva. Siamo comunque sereni, gli uffici hanno già ricevuto indirizzi, presto sarà nominata la commissione di gara per i servizi di supporto. Dovremo essere bravi a far sì che il passaggio di testimone non ci rubi tempo e introiti: dovremo essere vigili».

«Il punto focale dell’appalto rifiuti non è la durata, ma la qualità e le modalità del servizio. Abbiamo dato indirizzi agli uffici sul capitolato, perché pretendiamo molto da chi vincerà la gara»

Un tema “caldo” di stretta attualità è il destino delle concessioni balneari.

«Sì, infatti nel prossimo consiglio ho inserito anche il Puad, il piano spiagge per le attività turistico-ricreative. Ne discuteremo in consiglio in attesa di una proposta di delibera da votare, anche considerando la nota decisione del Consiglio di Stato sulle concessioni. Il Parlamento in questi giorni sta votando una norma in materia, magari il senatore De Siano ne saprà di più, e quindi in aula dibatteremo sul tema».

«Con le modifiche al regolamento di contrasto all’evasione dei tributi stiamo già ottenendo significativi risultati, venendo incontro alle attività commerciali, senza intenti aggressivi o punitivi. I fatti smentiscono in pieno le gravi insinuazioni di presunti favoritismi da parte delle opposizioni»

In consiglio c’è stata grande polemica sulle modifiche al regolamento di contrasto all’evasione dei tributi.

«L’intento dell’amministrazione non è quello di chiudere le attività, ma di tendere una mano verso gli esercenti, per far sì che in maniera graduale, allungando leggermente i tempi, si possano recuperare le somme dovute. Abbiamo eseguito 28 procedimenti nei confronti di altrettante attività commerciali, e 16 di queste hanno inoltrato richiesta di rateizzo, dalle quali il Comune dovrebbe incassare 320mila euro. Il regolamento deve certamente tendere a realizzare gli incassi dovuti, ma non deve essere aggressivo e punitivo verso le attività commerciali dopo anni durissimi caratterizzati da terremoto, pandemia e guerra. L’opposizione ha fatto gravi insinuazioni circa presunti favoritismi, ma i fatti smentiscono in pieno queste accuse».

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