LA PAROLA ALLA DIFESA: «LA SPIAGGIA NON SCOMPARIRA’»
Il sindaco d’Ischia risponde alla sollevazione relativa ai timori legati all’arenile dell’Acquario interessato ai lavori di prolungamento della Riva Destra a via Francesco Buonocore e rassicura ancora una volta i cittadini di cui elogia comunque l’amore per il territorio. Poi si dice pronto a confronti pubblici e ribadisce finalità e obiettivi dell’opera
Sindaco, la vicenda legata al prolungamento della Riva Destra e soprattutto del futuro della spiaggetta dell’Acquario ormai è diventata un vero e proprio caso. Lei tra l’altro quella zona la conosce bene perché per sua stessa ammissione ci è cresciuto e allora la domanda diventa inevitabile: quanto i suoi frequentatori devono preoccuparsi o magari fino a che punto possono dormire sonni tranquilli?
«Voglio partire da un presupposto. Da quello che si sta innescando traggo un aspetto fondamentale: c’è un insieme di cittadini che dimostrano di essere fortemente innamorati del nostro territorio e nel caso di specie di quella zona. Però nel contempo va aggiunto che alla stessa maniera analogo sentimento accomuna il sottoscritto e i tanti rappresentanti della nostra amministrazione. Con questo voglio dire e ribadire con forza che non avremmo mai consentito che si realizzasse uno scempio che andasse a modificare in maniera irreparabile una zona così particolarmente suggestiva sia dal punto di vista paesaggistico e che oltremodo riveste una importante funzione sociale per la frequentazione che la caratterizza non da oggi».
E allora come la mettiamo?
«Così come ho avuto già modo di ribadire in recentissime dichiarazioni rilasciate ai media, ripeto una volta di più che gli interventi che stiamo andando a realizzare sono opere comunque reversibili. E reversibili significa che con facilità si possono rimuovere. Mi piace soffermarmi su questo particolare perché spesso ascoltando o leggendo alcuni commenti ho come l’impressione che non tutti abbiamo compreso la portata di questo termine. Che, tra l’altro, è utilizzato all’interno delle autorizzazioni che in ogni caso l’intervento ha ottenuto affinchè potesse essere realizzato: la reversibilità, infatti, tende a creare i presupposti per una sostenibilità dell’opera nell’ambito dei luoghi dove viene realizzata. Quindi ci sarà questa passeggiata poggiata su dei plinti rimovibili con delle strutture in acciaio che parimenti possono essere smontate e dove il calpestio sarà garantito da legno. E questo avverrà anche su quelli che sono i tratti di arenile utilizzati per consentire l’anello. Ma prima di proseguire vorrei fare una sottolineatura».
Prego.
«Non vorrei che ci si dimentichi dei risultati che l’amministrazione si è prefissata dall’intento con la realizzazione di questa opera, realizzata anche grazie a dei fondi regionali. Su tutti quello di risolvere il problema dell’acqua alta sulla Riva Destra che è davvero serio e complesso e lo dimostra quando accaduto negli ultimi anni. Si è portata avanti la scelta tecnica della realizzazione di un argine di 50 centimetri lungo il bordo della banchina, ma è previsto anche un intervento per garantire una migliore e maggiore fruizione pubblica della piazzola antistante il Cantiere Argita. E poi… c’è questo camminamento che come ho già ribadito in altre esternazioni pubbliche sarà esclusivamente pedonale per cui nessun mezzo meccanico potrà accedere lungo questa passeggiata che – ricordo una volta di più – congiungerà la Riva Destra e via Porto con via Francesco Buonocore».
Insomma, lei non sembra nutrire dubbi: il bicchiere è più mezzo pieno che vuoto.
«Allora, io dei cittadini che si stanno attivando riconosco e soprattutto apprezzo l’amore che dimostrano di avere nei confronti del territorio. E questo vale per la stragrande maggioranza, fatta salva qualche debita ed inevitabile eccezione. Testimoniano un fermento di cittadinanza attiva e questo è un altro aspetto che pure mi appassiona e voglio sottolineare e cogliere in maniera positiva: spesso, infatti, l’opinione pubblica finisce con l’assopirsi, quasi si “aliena”, invece quando c’è interesse e attenzione io sono contento e lo dico lontano da ogni retorica. Siamo a disposizione, la porta è aperta e possiamo fornire qualsiasi chiarimento. Io per strada ci passo e non di rado, abbiamo già ribadito la nostra posizione e con i cittadini siamo pronti a confrontarci in ogni momento. Allo stato dell’arte, comunque, la situazione è questa. Il problema era riuscire a far partire questi lavori, il progetto è stato varato un po’ di anni fa, poi come è noto ci sono state trafile molto complesse per ottenere i pareri del ministero, della Regione Campania e naturalmente della stessa Sovrintendenza. Enti che per quanto di competenza hanno vagliato con attenzione la portata delle singole fasi e delle specifiche aree di intervento dei lavori. Insomma, sono e resto sereno anche di fronte a questa attenzione che si sta innescando, parliamo di un’opera davvero ambiziosa che può rilanciare ulteriormente il territorio, aggiungendo una nuova tessera del mosaico di una Ischia più bella. E poi c’è una parte del paese che da un punto di vista economico e sociale non ha mai ottenuto l’importanza ed il lustro che merita. Mi riferisco naturalmente a via Francesco Buonocore, una zona che appartiene geograficamente al centro cittadino che fino a ieri è stata una zona residenziale con una forte connotazione di borgo di pescatori. Qui c’è anche un mercato che stiamo cercando di rilanciare secondo quelle che sono visioni moderne e al passo con i tempi. Io credo che abbiamo messo in moto un meccanismo virtuoso che non potrà che arrecare benefici sotto tutti gli aspetti e che vanno idealmente a completare un cerchio, un disegno iniziato negli anni scorsi quando siamo partiti proprio con la riqualificazione di via Francesco Buonocore».
Prima di salutarci, però, l’ultima domanda è d’obbligo: la spiaggia dell’Acquario sopravviverà, sarà cancellata o in virtù di questo progetto ambizioso sarà sacrificata solo in parte?
«Assolutamente, la spiaggetta non scomparirà completamente, anzi questo camminamento, la passeggiata dalla Riva Destra, ne consentirà un accesso facilitato e anche diversificato. Un po’ come succede oggi ai Maronti quando si parla della passeggiata: non mi riferisco a quella degli anni ’90 irreversibile ma ai tavolati che attualmente consentono un facile ed agevole accesso ed il raggiungimento dei vari punto lungo la costa dell’arenile. Tra l’altro, da quello che ricordo, nella progettazione non sono stati nemmeno previsti i passamano, quindi parliamo davvero di una struttura molto leggera e scarsamente impattante per cui le preoccupazioni – ancorché suffragate e giustificate da un legame viscerale con il territorio – sono a mio avviso decisamente sopra le righe».
Quando un politico vi dice una cosa allora potete esserne certi, come i cittadini di barano che dopo essere stati promessi un ripacimento favoloso ai maronti e spesi ben 13 miliardi di allora si sono trovati con un secchio di pietre. Quindi cittadini di Ischia prepariamo un altro secchio!