L’Associazione dei Giovani Avvocati dell’isola d’Ischia è nata da un’idea autonoma, oppure in accordo (o persino in contrapposizione) con l’Assoforense?
«Il progetto è nato autonomamente, e ha preso forza dopo gli ultimi avvenimenti dell’anno appena trascorso, quando la situazione della sezione distaccata di Ischia del Tribunale ha iniziato a degenerare, per l’assenza di personale e il consequenziale rallentamento del funzionamento della giustizia isolana. Ritardi nella pubblicazione delle sentenze, cause posticipate con lunghi rinvii. In questa fase, che è coincisa con le elezioni del nuovo direttivo dell’Assoforense, gli avvocati della mia età ma anche quelli più giovani hanno cominciato a prendere concretamente coscienza di tali problemi e a maturare la volontà di avere una voce propria: grazie all’Assoforense siamo intervenuti nell’assemblea straordinaria del Consiglio dell’Ordine di Napoli che si svolse a ottobre proprio nella sede ischitana del Tribunale, anche se non eravamo ancora formalmente costituiti in associazione. Costituzione che è avvenuta poco dopo, con lo scopo di dare più forza alle nostre istanze, ma anche a dare supporto all’Assoforense. La nostra non è affatto un’associazione nata in contrapposizione con quella già esistente, bensì vuole portare un contributo sui temi che interessano tutta l’avvocatura, a partire da quello della stabilizzazione della sede locale giudiziaria, collaborando non solo con l’Assoforense, ma anche con l’Ancim, presieduta dal sindaco di Forio Francesco Del Deo, e capire dove si può concretamente incidere, dando una mano nelle iniziative, anche legislative, già in corso, pur se purtroppo la situazione al momento è in stallo, e la giustizia a Ischia è come un paziente attaccato al respiratore. Dunque, l’Associazione darà nuova linfa e supporto a tutte le iniziative dell’Assoforense».
Spesso si sente dire che la professione forense ha perso parte del suo tradizionale prestigio.
«L’associazione vuole essere ovviamente anche di supporto ai giovani avvocati che cercano di inserirsi professionalmente, per questo organizzeremo appositi corsi di formazione e incontri tematici, cercando anche di essere presenti a livello sociale nella vita dei cittadini, per ridare lustro alla professione forense e una nuova visione di questo lavoro, che sull’isola in parte ha perso l’antico prestigio. Questi e altri obiettivi verranno illustrati in dettaglio nel programma che stiamo elaborando e che a breve vedrà la luce».
Gran parte del contenzioso locale viene gestito da grandi e affermati studi legali. E la crisi economica che da alcuni anni attanaglia anche la nostra isola ha reso molto difficoltosa l’inserimento e l’attività dei giovani avvocati, in un mercato che forse era già saturo.
«Uno dei problemi che attanaglia la categoria, e in particolare i più giovani, è proprio quello economico. Una giustizia lenta, farraginosa, incide direttamente sulle finanze dei professionisti, che in tal modo ricevono in ritardo le sentenze, mentre si rallenta l’esecuzione degli adempimenti, e dunque si tarda a dare soddisfazione ai propri clienti. In tal modo i giovani avvocati finiscono per essere considerati quasi dei professionisti di serie b, mentre gli studi affermati in qualche modo riescono a far fronte in maniera più efficace a questa situazione. Il problema della saturazione del mercato, poi, è sentito anche a livello nazionale, e forse sull’isola si avverte in maniera maggiore. Non mancano casi di concorrenza sleale, con onorari mortificanti pur di accaparrarsi un cliente. Uno dei nostri obiettivi è proprio quello di diffondere a partire dai primi anni di attività un modus operandi che rispetti il codice deontologico e il lavoro dei colleghi, senza mortificare la professione, in quanto i giovani ne rappresentano il futuro».
Ai tanti problemi della sede giudiziaria locale si è aggiunta la sostanziale paralisi della giustizia penale, a causa della vicenda che ha coinvolto il dottor Capuano: adesso le udienze penali sono fortemente ridotte al punto da bloccare in pratica questo settore.
«Sì, negli anni scorsi i problemi erano più marcati nel settore civile; adesso da diversi mesi abbiamo gravi problemi anche in ambito penale, non soltanto in ordine alla carenza di personale degli uffici ma anche per quanto riguarda l’assenza di magistrati che possano rimanere in carica per un determinato periodo. In questo caso è necessario intervenire con maggiore urgenza, senza però dimenticare le criticità in ambito civile. L’Assoforense ha cercato di intervenire tramite il Presidente del Tribunale, per ottenere la nomina di un giudice monocratico stabile, si sperava già per gennaio, ma la situazione di stallo è rimasta al momento invariata. Bisogna continuare a fare pressione affinché sia chiarito il destino del tribunale ischitano. Per ottenere la stabilizzazione è ormai chiaro a tutti che serve un intervento legislativo: solo con la fine dello stato di proroga e con la definitiva stabilizzazione si potrà poi ragionare sull’aumento di personale e delle agevolazioni economiche e di carriera per chi sceglie di lavorare a Ischia».
Talvolta si sono levate anche voci contrarie alla stabilizzazione, visto l’attuale malfunzionamento della macchina giudiziaria isolana.
«Credo che tutti gli avvocati isolani abbiano avuto dei momenti di sconforto, è comprensibile. Ma l’obiettivo resta quello di ottenere il riconoscimento di sede disagiata, non soltanto per la giustizia, ma anche per gli altri settori fondamentali, come la sanità e i trasporti. Sarebbe impensabile spostare sulla terraferma tutte le attività connesse all’amministrazione della giustizia: i disagi colpirebbero l’intera cittadinanza isolana, si pensi ai testimoni nei vari processi. Anche questo è uno degli obiettivi da perseguire: far sì che la collettività prenda coscienza che la battaglia per la stabilizzazione del Tribunale coinvolge tutti direttamente. Non si tratta di un problema che riguarda soltanto gli avvocati. Bisogna lavorare su questo punto, e lo faremo insieme alle varie iniziative che stiamo elaborando: puntiamo ad aggregare altri giovani avvocati per dare ancora più forza all’associazione».