La minoranza “snobbata” se ne va, Del Deo & co. chiudono il consiglio

Approvato il consolidato e la variazione di bilancio per i finanziamenti ai lavori pubblici, ma resta in sospeso il regolamento De.Co. mentre le interrogazioni finali non sono state affrontate. L’opposizione insorge: «Avevano già deciso di non discuterle»

L’atmosfera natalizia non ha contagiato l’ultimo consiglio comunale dell’anno a Forio. Consiglio anche stavolta caratterizzato da non poche polemiche e conclusosi anticipatamente rispetto all’originario ordine del giorno. La maggioranza porta a casa l’approvazione del bilancio consolidato e le variazioni d’urgenza in relazione a una serie di lavori pubblici, altre proposte di delibera sono state rinviate, ma non c’è stato modo di discutere le interrogazioni avanzate dalla minoranza, visto il progressivo venir meno del numero minimo legale dei consiglieri per procedere.

IL BILANCIO

Il consiglio è cominciato con una discussione sull’ordine dei punti in agenda, con l’inversione dell’odg per consentire di discutere del decimo punto, quello relativo alle interrogazioni di minoranza, dopo i primi due punti. Tuttavia tale istanza dell’opposizione è stata respinta ai voti, con Stani Verde e Jessica Lavista hanno contestato l’impossibilità di fare dichiarazioni di voto. Si è proceduto a consultare gli articoli del regolamento, anche se non è arrivata una interpretazione risolutiva, così il presidente Michele Regine ha tagliato corto, e si è continuato con l’originario ordine del giorno, tra le contestazioni della minoranza.

Il primo argomento era di natura contabile, con l’approvazione del bilancio consolidato esercizio 2020 e la presa d’atto delle risultanze dei bilanci di esercizio 2020 degli organismi partecipati dal Comune di Forio. L’assessore Davide Castagliuolo ha illustrato dettagliatamente la relazione di bilancio. Il consigliere Ignazio Di Lustro ha chiesto alcune delucidazioni sulla reale esigibilità dei crediti, ma Castagliuolo ha spiegato che il problema è essenzialmente limitato a un gruppo di cinque o sei attività alberghiere che non pagano sollecitamente, ma solo dopo alcuni anni di controversie giudiziarie. Secondo l’avvocato Enzo Di Maio il documento del bilancio consolidato non è di semplice lettura e non consente ai consiglieri di avere adeguata contezza della situazione economico-finanziaria, visto che alcuni valori sono rimasti uguali dal 2018 (ma Castagliuolo ha poi spiegato che riaggiornarlo implica costi elevati, come i 30mila euro di tre anni fa), e secondo il consigliere andrebbero inseriti anche i riferimenti al Cisi-Evi come fanno altri Comuni: di diverso avviso il dottor Enzo Rando, dirigente dell’area tributi, secondo il quale non è detto che le soluzioni di altri enti siano necessariamente migliori. Di Maio ha comunque ribadito la sua antica istanza di rendere il bilancio a portata di ogni cittadino, eludendo gli eccessivi e astratti tecnicismi. Stani Verde ha evidenziato la discrasia tra l’altissima densità di utenti del porto turistico nel periodo estivo, e i soli 30mila euro netti di ricavi dichiarati dalla società che gestisce l’infrastruttura, al punto da proporre una commissione d’inchiesta per verificare le anomalie illustrate: se accertate, esse renderebbero il Comune parte lesa. Il sindaco Francesco Del Deo ha risposto illustrando gli effettivi controlli della Guardia di Finanza sull’entità dell’Iva. Alle rimostranze dell’avvocato Enzo Di Maio, che denunciava gli infimi utili di gestione a fronte dei grandi flussi diportistici, l’amministrazione tramite il sindaco Del Deo si è detta disponibile a un incontro con consiglieri e gestori del molo, dedicato all’analisi dei documenti contabili della portualità, ma soprattutto ha rimarcato l’importanza fondamentale dell’indotto generato dal porto, che ha aiutato lo sviluppo dell’area e che dà indirettamente lavoro a tante imprese e lavoratori: denunce e controlli potrebbero arrivare a bloccare una delle poche attività floride dell’intera isola. Il bilancio consolidato è stato quindi approvato a maggioranza dopo quasi un’ora e mezzo di discussione.

Si è poi passati alla ratifica di una variazione di bilancio d’urgenza, adottata con delibera di giunta lo scorso 22 novembre, per alcuni lavori pubblici, tra cui principalmente quelli al piazzale Cristoforo Colombo verso la Chiaia, al lungomare di Citara e alla scuola Balsofiore. Il sindaco ha rivendicato il lungo lavoro istituzionale per ottenere i fondi Dupim a favore di tutti i comuni delle isole minori. Molto discussa anche la gestione dei casi controversi di riscossione dell’Imu per coniugi la cui residenza è formalmente posta in due comuni diversi. È poi intervento Nino Savio in maniera veemente: «Il paese sta morendo; che razza di lavori pubblici son questi, che riducono la vivibilità del paese? Ci sono località completamente dimenticate dall’amministrazione, come Monterone». Savio ha inoltre proposto un’azione congiunta dei sei comuni per la manutenzione dei sentieri montani, per rendere la sentieristica una risorsa aggiuntiva del territorio.

L’architetto Marco Raia, dirigente al settore lavori pubblici, ha illustrato diverse problematiche relative ai lavori pubblici, e ha comunque spiegato che l’esondazione dei tombini a Monterone è dovuta al sovraccarico delle acque bianche immesse dai privati nelle condotte delle acque nere. Si dovrà procedere a ispezioni e a irrogare sanzioni a chi non adeguerà le condotte.

Spiegazioni che non sono bastate a Stani Verde, che ha ipotizzato l’esistenza di errori progettuali di pendenza nel waterfront che hanno provocato numerose varianti, ipotesi respinta dall’architetto, che ha spiegato le problematiche di dettaglio tecnico e architettonico non prevedibili prima dell’intervento. Era ormai mezzogiorno quando anche tale proposta di delibera è stata approvata a maggioranza.

CIMITERO E PROTEZIONE CIVILE

I lavori pubblici, e le spiegazioni tecniche dell’architetto Raia, sono entrati anche nella discussione del terzo punto in agenda, quello relativo all’approvazione del Nuovo Regolamento di Polizia Mortuaria, in quanto alcune opere al cimitero erano state sospese perché la zona interessata era occupata da alcune salme inumate. Si era resa quindi necessaria una serie di modifiche regolamentari per adeguarsi alla normativa nazionale. La mancanza di una tabella negli allegati documentali ha tuttavia indotto maggioranza e opposizione a rinviare la trattazione del punto in questione al prossimo consiglio comunale, votata con l’astensione della minoranza.

Sul tema successivo, riguardante l’approvazione dell’aggiornamento e dell’integrazione del Piano di Emergenza Comunale di Protezione Civile, ha relazionato l’architetto De Girolamo, ma il consigliere Enzo Di Maio ha mostrato l’enorme cartella contenente gli atti documentali, per evidenziare l’improba impresa nello studiare il piano in pochi giorni prima dell’approvazione, auspicando una maggiore pubblicità dei documenti, a beneficio dei consiglieri oltre che dei cittadini, mentre Stani Verde ha criticato l’eccessiva “burocraticità” del piano, che dovrebbe essere integrato da accorgimenti più aderenti alla realtà delle criticità presenti sul territorio foriano. Il piano è comunque stato approvato a maggioranza.

DE.CO. MA POI MANCA IL NUMERO LEGALE

Subito dopo, anche Forio ha proceduto all’approvazione del nuovo Regolamento “De.Co.” (Denominazioni Comunali) per la tutela e la valorizzazione dell’attività agro-alimentare e tradizionale locale, con il relativo schema di convenzione. L’avvocato Giuseppe Di Maio ha illustrato la proposta di delibera, che però è stata criticata dall’opposizione per una “sovrapposizione” tra l’identità foriana e quella isolana dei prodotti in questione, con relativa diatriba sull’esistenza o meno di un protocollo d’intesa intercomunale. La discussione si è protratta al punto che anche lo stesso Di Maio si è detto disposto a rinviare l’approvazione per chiarire i punti dubbi evidenziati dall’opposizione, ma nel frattempo, vista la defezione di alcuni consiglieri che avevano abbandonato la seduta, è scoppiata la polemica con la minoranza che ha chiesto, in cambio del voto sul De.Co., l’impegno morale a rimanere in aula ai consiglieri di maggioranza per poter arrivare a discutere e deliberare validamente anche gli ultimi punti all’ordine del giorno. Tuttavia il presidente Regine ha respinto tale eventualità, dichiarando di non poter obbligare i consiglieri a rimanere in aula: il duro confronto ha così indotto i consiglieri di opposizione ad abbandonare l’aula, per impedire la validità della votazione, vista l’assenza del numero legale.

Tale mossa ha di fatto segnato la fine del consiglio, in quanto il presidente ha dichiarato la conclusione della seduta per mancanza del numero legale. Dunque, non sono stati discussi i punti relativi alla gestione associata dei servizi sociali, i debiti fuori bilancio, il contributo per la mensa scolastica e ovviamente le varie interrogazioni dell’opposizione, tra cui quella sui lavori pubblici, la pubblica illuminazione e le trattenute dagli stipendi per alcuni dipendenti del Cantiere per la raccolta e gestione dei rifiuti del Comune.

Delusione anche per alcuni esponenti delle associazioni di volontariato, presenti in aula, che attendevano la discussione per l’interrogazione sulla questione dell’ex canile di Panza, e sul problema del randagismo.

Immediate all’esterno della sala sono divampate le polemiche da parte degli esponenti d’opposizione, che nei giorni scorsi avevano criticato la scelta di inserire le interrogazioni in fondo all’elenco dei temi all’ordine del giorno, subodorando l’intenzione di non voler arrivare a discuterle. Si è così chiuso il sipario sull’ultimo consiglio comunale foriano del 2021.

Foto Franco Trani

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