La minoranza che latita e l’ombra del ricorso
Desta più di qualche interrogativo la presenza del solo Domenico De Siano tra i banchi della minoranza negli ultimi due consigli comunali. L’ex senatore “solo”, però, potrebbe anche essere frutto di una strategia mirata a rivolgersi al Tar contro l’approvazione del bilancio comunale per provare a silurare Pascale. E poi…
La minoranza di Domenico De Siano assente eccetto il suo leader dagli ultimi consigli comunali. Perché?Tutti assente per preparare il ricorso agli atti approvati dal consiglio comunale stesso. Si starebbe attendendo la scadenza dei 30 giorni dall’approvazione del bilancio in modo che non lo si possa più ritirare. Sarebbero stati riscontrati vizi nella notifica della convocazione di Consiglio a firma di dante De Luise e la mancata messa a disposizione degli atti pubblici per la discussione. Un modo indolore in termini di accordi politici e di imbarcate elettorali per defenestrare Giacomo Pascale. Lacco Ameno da giorni vive l’ambascia della guerra di potere in atto che sta stritolando la comunità, ma anche la sua economia. Molti i nodi in gran parte riversatisi sulla questione porto turistico, ma anche del comando vigili, mentre la ricostruzione post sisma appare un ricordo lontano.Tra le domande e le intuibili incognite che le materie pongono ha, comunque, senza dubbio destato scalpore e più di qualche interrogativo il fatto che in due distinti i consigli comunali di cogente attualità, l’ex senatore Domenico De Siano fosse solo tra i banchi della opposizione. Ovviamente si sono formulate le ipotesi più disparate, la prima è stata anche quella inerente la convinzione che, magari, il blocco di minoranza non fosse più coeso e compatto attorno a Domenico De Siano e lo avesse, forse abbandonato. Questa è la prima ipotesi inoculatasi nell’opinione pubblica. Però, secondo alcune indiscrezioni trapelate dai banchi della maggioranza, l’idea che si è fatta la controparte, ovvero l maggioranza guidata da Pascale & Co. Sarebbe di ben altra natura. In realtà dietro l’assenza dei 5 consiglieri Aniello Silvio, William Vespoli ,Antonio Di Meglio, Piero Monti, Giacinto Calise ci sarebbe la volontà di preparare un articolato ricorso contro l’approvazione dei documenti contabili e quindi l’assenza in questi consigli comunali servirebbe proprio a far si che gli oppositori possono dimostrare che loro non si sono presentati in consiglio perché ritenevano che ci fossero delle irregolarità che vano dalle notifiche delle convocazioni alla messa a disposizione di tutti gli atti in discussione.
Detto questo per la verità, a margine di tutta questa vicenda, si tratta di un eccesso di zelo perché loro pur presentandosi in consiglio comunale e pur esprimendo voto contrario, avrebbero forse potuto presentare comunque il ricorso. Un giro, un mini-giallo politico, le ci trame, in ogni caso, restano ben chiare solo ai suoi protagonisti. Si tratterebbe comunque un’ipotesi tutta da verificare. Fatto sta, però,che certo, allo stato dell’arte, escluso la prima ipotesi dell’isolamento di De Siano ed esclusa la seconda del ricorso al TAR avverso gli atti del consiglio, non si riesce a capire cosa potrebbe portare alla distruzione del genere. In ogni caso, Domenico De Siano, solo a mantenere la bandiera della opposizione ha messo agli atti dell’ultimo un documento un documento in cui sarebbe comprovata l’illegittimità delle riunioni del consesso e l’humus del predisponendo ricorso al TAR Campania per silurare Pascale e i suoi atti: «L’art. 40 del capo II del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale prevede che “Gli atti relativi agli argomenti iscritti all’ordine del giorno devono essere depositati presso la segreteria comunale od in altro ufficio indicato nell’avviso di convocazione, almeno 48 ore prima della riunione nel caso di sessioni ordinarie, almeno 24 ore prima nel caso di sessioni straordinarie e almeno 12 ore prima nel caso di eccezionale urgenza. Nessuna proposta può essere sottoposta a deliberazione definitiva del Consiglio se non è stata depositata entro i termini, corredata di tutti i documenti necessari per consentirne l’esame- ha spiegato De Siano richiamando poi una serie di cavilli legali legati alla approvazione del bilancio per poi soffermarsi sulle irregolarità rilevate che stanno facendo propendere per il ricorso al TAR e il colpo ad effetto a Giacomo Pascale e la sua maggioranza su cui incomberebbe il rischio del commissariamento- la prima convocazione era fissata per il 16 maggio, la seconda per il 20 corrente mese. Ebbene, tenuto conto di quanto stabilito dal predetto art. 40, che disciplina il deposito degli atti relativi agli argomenti iscritti all’ordine del giorno dell’adunanza del consiglio comunale, è ictu oculi evidente e provato che il termine di 48 ore non è stato rispettato. Difatti, il sottoscritto si è recato, in data 14 maggio 2024, presso il Comune per la visione e il ritiro degli atti relativi agli argomenti iscritti all’ordine del giorno dell’adunanza del consiglio comunale e gli stessi non erano a disposizione in quanto, così come riferito dal segretario comunale, non erano ancora pronti. Infatti, solo in data 15 maggio 2024, a seguito dei solleciti del sottoscritto ed in violazione del suddetto termine previsto venivano trasmessi all’esponente gli atti della convocazione del 16 maggio. Pertanto, è palese la violazione delle norme concernenti il funzionamento del consiglio comunale».
La maggioranza Pascale però ha tirato dritto nonostante gli ammonimenti sulla approvazione delle deliberazioni di consiglio che ora De Siano vuole far dichiarare “pacificamente illegittima” anche dal TAR oltre che dalle sue considerazioni di esponente politico.