La guerra del porto non finisce mai
A Lacco Ameno lo “sceriffo” Giovanni De Siano sporge denuncia contro alcuni soggetti che dall’area diportistica appena restituita al Comune avevano recuperato una serie di strutture trasportandole in un terreno di Forio. Il consigliere aveva ricevuto rassicurazioni da un soggetto sorpreso sul porto che l’avrebbe potuta riprendere, poi invece…
Non c’è davvero pace per il porto turistico di Lacco Ameno che continua evidentemente a dover vivere la sua odissea giudiziaria, che a quanto pare nemmeno le recenti pronunce della giustizia penale (che di fatto hanno consegnato la gestione del bene al Comune di Lacco Ameno) riescono a frenare. Protagonista dell’ennesimo “round” tra l’ormai ex sub concessionario Giuseppe Perrella e la sua Marina di Capitello e l’amministrazione comunale del Fungo è una denuncia presentata dal consigliere Giovanni De Siano, alias “Sceriffo”, che è stata sporta presso gli uffici del commissariato di polizia di Ischia, guidato dal vicequestore Ciro Re. Una denuncia nella quale l’esponente politico evidenzia scenari decisamente a tinte fosche che inevitabilmente dovranno essere oggetto di indagine da parte delle forze dell’ordine, anche perché si ipotizza la sottrazione di una serie di strutture appartenenti al Comune da parte di terzi, verosimilmente del privato che fin qui aveva gestito il porto turistico.
Presso gli uffici di via delle Terme, nel presentare querela, De Siano ha dapprima sottolineato la sua funzione di consigliere comunale e successivamente che fino a qualche tempo fa l’approdo turistico era stato gestito da Marina di Caputello scarl come lo stesso scrive in denuncia “senza titolo” dal momento che “la concessione per tale gestione era scaduta praticamente da due anni, ossia il 29 giugno 2022. Poi fa una cronistoria dei più recenti accadimenti ricordando che “in data 19 marzo 2024 il Tribunale di Napoli disponeva il sequestro dell’area demaniale marittima sulla quale insiste l’approdo turistico del porto di Lacco Ameno, sequestro poi confermato dal Tribunale del Riesame di Napoli in data 8 aprile 2024. Lo stesso Tribunale di Napoli in data 11 giugno 2024 disponeva il dissequestro delle aree de quo ordinandone la restituzione all’avente diritto (il Comune di Lacco Ameno). La capitaneria di porto, in data 12 giugno 2024, ha effettivamente dissequestrato l’area affidandola nuovamente al Comune di Lacco Ameno”.
Poi il consigliere comunale di Lacco Ameno va dritto all’attualità ed è qui che la sua denuncia assume contorni a dir poco inquietanti. Racconta ed espone infatti Giovanni De Siano: “Nei giorni scorsi sono venuto a conoscenza che in una proprietà privata del Comune di Forio, e precisamente alla via Francesco Calise Operaio Foriano, nei pressi del luogo di culto dedicato alla Madonna di Zaro, vi era risposta la struttura in ferro e grigliati dove attraccavano i mega yacht sul porto di Lacco Ameno. Effettivamente posso riferire che da un sopralluogo effettuato anche dal sottoscritto nel luogo oggetto del dissequestro tale struttura era stata tolta”. Insomma, senza troppi giri di parole, lo “sceriffo” adombra il sospetto (peraltro suffragato dai fatti) che qualcuno avesse sottratto alcune strutture da un bene ormai anche giuridicamente di proprietà comunale per trasportarle altrove. Poi il denunciante aggiunge e racconta altri dettagli, che certamente non potranno che tornare utili in fase investigativa: “In seguito a tale segnalazione ho contattato tale T.P. all’utenza telefonica (omissis…) che fonte confidenziale mi aveva riferito essere un intermediario tra il proprietario del terreno e la società Marina di Capitello SCARL ove si trovava la struttura in ferro. Cercavo di addivenire ad un accordo bonario per riprendere tale struttura. T.P. mi rassicurava sul fatto che la struttura non sarebbe stata mossa da dove si trovava ed avrebbe parlato con il proprietario del terreno per farmi sapere quando e se, in quanto rappresentante del Comune, potevo andarlo a recuperare”.
Poi Giovanni De Siano racconta quello che accade il giorno successivo: “Questa mattina alle 12.30 circa, mi sono recato nuovamente all’indirizzo di cui sopra ed aveva modo di notare persone intente a demolire la struttura in ferro con l’aiuto della fiamma ossidrica. Appena le persone mi hanno visto hanno interrotto le operazioni e sono andate via a bordo di alcuni furgoni bianchi ed uno di questi era condotto da T.P. Una persona è andata via a bordo di un furgone con cassone di colore blu targato (omissis…)”. Per la cronaca, Giovanni De Siano ha consegnato ai poliziotti anche un supporto contenente filmati e foto che lo stesso ha scattato e realizzato con il suo telefono cellulare proprio per documentare nel miglior modo possibile quanto successo.