CULTURA & SOCIETA'

La gioia di Crescenzo: «Questa è una vittoria di tutta la squadra»

A Il Golfo le prime parole dell’executive chef del ristorante La Tuga che dopo il prestigioso riconoscimento ringrazia il team che lo ha supportato in questa esperienza santangiolese

È stato sull’isola di Ischia solo di passaggio, per un anno. Dalla prossima stagione sarà alla guida delle cucine di Borgo Santandrea ad Amalfi. Si tratta di Crescenzo Scotti che ieri, così come anticipato da Il Golfo, ha ottenuto una stella Michelin come Executive Chef Consultant del ristorante La Tuga, all’interno del residence Costa del Capitano a Sant’Angelo. Un ragazzo umile. «Facciamo i cuochi e non certo salviamo vite umane. Dobbiamo regalare una serata piacevole a tavola a chi ci sceglie, questa è la nostra mission». Ci ripete. Abbiamo intervistato Crescenzo a qualche ora dal conferimento della stella Michelin.  

Chef in primis complimenti per la stella. Com’è stata questa stagione a casa nella sua Ischia?

«Questa è stata una stagione fantastica. Tornare sulla mia isola, ad Ischia, per un anno è stata davvero una piacevolissima parentesi. Adesso si riparte con il lavoro pensando alla prossima stagione che vedrà l’apertura del Borgo Santandrea ad Amalfi».

Come festeggerà questo riconoscimento?

«Non credo di fare festa o chissà cosa. Quando tornerà Adriano, con tutta la brigata, apriremo una bottiglia. Al momento sto andando in palestra per festeggiare con me stesso (dice sorridendo ndr)».

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E se dovesse preparare un piatto per lei, che cosa preparerebbe?

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«Amo i primi piatti e preparerei un risotto gamberi e bergamotto. Un piatto che adoro. E brinderei con un vino ischitano ed in particolare con un Vigna del Lume delle cantine Mazzella, un vino che amo particolarmente».

Una stella ancora più gradita perché rappresenta un riconoscimento per un lavoro svolto in casa nella sua Ischia?

«È per me motivo di orgoglio e soddisfazione. Venivo da tre anni di duro lavoro, risalire la china. È stata una casualità nel senso che la decisione di non aprire Borgo Santandrea quest’anno per essere più performanti per il prossimo. E questa cosa mi ha permesso di instaurare un rapporto di consulenza a tempo pieno con La Tuga. Ho staccato quattro dei miei ragazzi qui. È stato un lavoro importante. Abbiamo impiantato un sistema collaudato che ci ha dato grandi soddisfazioni. Il merito di questa stella non è solo mio. È di tutta la squadra. Il mio grande grazie e soprattutto complimenti va ai miei ragazzi di cucina, Adriano, Marco, Francescantonio ed Emanuela. E poi allo staff di sala, Roberto, Pasquale e Antonio, diretti magistralmente da un grandissimo professionista ed amico Carmine. E poi grazie anche ad Andrea, Alessio, Gianluca, Marco e Davide, sempre presenti anche se per un anno in location diverse. Inoltre un ringraziamento particolare va alla proprietà nonché alla direzione del Borgo Santandrea, alle famiglie De Siano-Orlacchio, che mi hanno concesso di seguire a tempo pieno il mio team storico, trasferitosi qui ad Ischia. Sono anche contento di aver contribuito, con questa stella, alla tradizione di eccellenza nel mondo ristorativo ed alberghiero che contraddistingue da anni la famiglia Polito che rappresenta un ritorno nella mia carriera. Nel 2014, quando mi fu attribuita per la prima volta una stella Michelin lavoravo con Luigi, ed oggi ho lavorato con Giacomo. Una gioia condividere anche con loro questo successo».

Che cosa c’è in programma per il futuro?

«Il progetto del mio cuore è Borgo Santandrea ad Amalfi dove sono convinto di poter fare un buon lavoro e di poter coronare una bella carriera».

Nel suo futuro c’è un ritorno sull’isola di Ischia?

«Ischia la porto sempre con me, nei miei piatti. I miei menù sono campani e quindi anche ischitani. Non dimentico il posto da dove vengo. Mai».

Dedica a qualcuno in particolare la stella Michelin?

«Il riconoscimento non è solo mio, è di tutta la squadra. Essere chef è facile quando si hanno delle persone forti dietro. E per me lavorare con tutto il team che ho rende il mio lavoro quasi ‘un gioco».

Oltre alla sua stella, sull’isola brillano anche quelle di Nino di Costanzo e Pasquale Palamaro?

«Nino è il mio mentore. Ho lavorato con lui circa dieci anni è la persona che mi fa formato più degli altri. Abbiamo un vissuto insieme che ci ha portato a costruire una bella e sana amicizia. Nino per me resta un idolo, una persona che fa tanto per l’isola di Ischia. Mi complimento sempre per la sua tenacia e forza per tutto ciò che fa e per il modo in cui riesce ad esportare Ischia nel mondo attraverso la cucina. Sono felice di contribuire anche io, nel mio piccolo, in questa mission”.  

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