La furia della mareggiata manda k.o. la Fundera
Ci si lecca ancora i danni dopo il maltempo dei giorni scorsi, nell’atra tra Casamicciola e Lacco Ameno alcuni lidi sono stati letteralmente spazzati via. Ed alcuni stabilimenti chiudono, troppi i danni riportati
Ci sono ancora danni strutturali ai lidi ed alcuni stabilimenti balneari de la Fundera tra Casamicciola Terme è Lacco Ameno nel consuntivo del maltempo e delle mareggiata che in questo scorcio di fine agosto hanno colpito l’isola d’Ischia. Fatti, realtà che lasciano emergere ancora tutta la fragilità delle nostre coste e ci presenta il conto. I guai nella cittadina colpita dalle sciagure non sembrano finire mai. In realtà il conto, anche salato, lo presenta soprattutto ai tanti operatori del settore che sono costretti a chiudere e a pagare ancora riparazioni è ricostruzioni. Oggi è il caso dell’arenile de la Fundera dove alcuni stabilimenti sono stati costretti a chiedere, forse persino a chiudere definitivamente la stagione, a seguito dei danni subiti. L’isola è una terra fragile, dal Monte alla costa, l’Epomeo incombe e minaccia le valli, il mare lambisce ed erode le coste alla radice. Al lido Franco, posto nel comune di Casamicciola Terme, ma di fatto posto sul confine di Lacco Ameno, le forti ondate e il deflusso del canale (il famoso alveo dove sono convogliate le acque dall’entroterra, sotto la ex SS 270)sulla zona hanno mandato a pezzi gran parte della struttura del Bagno Franco, il gestore della concessione, ieri è stato costretto a salvare il salvabile, ripulire, salvare il salvabile e chiudere i battenti. Non è la prima volta che accade servono interventi seri e risolutori.
Da tempo nella zona si lamenta l’invadente presenza dei sotto impianti ENEL con continui interventi di riparazione e danni alla spiaggia, la mareggiata ha riportato tutti cavi ENEL che servono la centrale, tutte le sue pericolose sostanze, nuovamente in superficie. Intuibili i rischi e la pericolosità della situazione. Sul posto è stato richiesto dai fruitori della spiaggia e dalle imprese anche l’intervento delle autorità competenti. Ma oltre ai sopralluoghi il dramma della spiaggia della Fundera resta.
L’assenza di interventi adatti per il ripascimento e la mitigazione del rischio mareggiate non fa che acuire gli effetti della potenza distruttiva delle onde. Non è la prima volta che la spiaggia viene distrutta e non è la prima volta che gli impianti Enel vengono scavati via dalla sabbia. Lo scorso Maggio ed in piena stagione turistica la TERNA con ENEL erano intervenuti per lavori ed il ripristino del sito. La mareggiata che investì Ischia ai primi di agosto distrusse un lido alla spiaggia degli Inglesi. Nelle ultime ore, in conseguenza della forte perturbazione, le onde oltre che al lido dì Ischia hanno causato danni sul versante di Forio: dalle spiagge di Citara e Cava dell’isola, fino a quella di San Francesco.
Il problema è comune a tutta l’isola ed è per questo che dovrà essere gestito. Eppure a Lacco Ameno la presneza degli impianti Enel, i servizi che si connettono alla vicina centrale impongono una seria e mirata riflessione. Che fine ha fatto il un protocollo d’intesa fra i sei Comuni isolani per attuare un piano generale di protezione delle coste e di ripascimento degli arenili, da sottoporre poi a finanziamento regionale ed esecuzione dei lavori a cura della Città Metropolitana che è titolare di questa tipologia di interventi su aree di propria competenza demaniale, nato nel 2017?
È che fine a fatto l’associazione temporanea di professionisti ai quali è stato poi andato solo nel 2021la progettazione generale con il comune di Lacco Ameno Capofila? Delle consistenti opere a terra e a mare per mettere in sicurezza tutto e in prospettiva anche per creare opportunità di turismo balneare non vi è traccia tangibile.Come al solito si tratta di uffici buoni solo per esercitare il potere e racimolare incarichi. L’ultimo imperativo è sfruttare l’alluvione, la frana l’emergenza i morti e la democratica e cristiana gestione della Contabilità Speciale by Giovanni Legnini. I litorali si aggiustano con i soldi dell’emergenza e del commissario.
Il Commissario di Governo per la ricostruzione post sisma e per l’emergenza idrogeologica ha infatti già messo a disposizione milioni e milioni di euro sono per il litorale di Citara a Forio tra ilcrollo del muraglione in cemento armato di protezione fatto eseguire dalla Città Metropolitana appena quattro anni fa e successivamente cedimenti e smottamenti dei costoni naturali lungo tutta la litoranea che da Punta Soccorso porta fino alla baia omonima. Casamicciola fino a Lacco Ameno continua a perdere pezzi di costa.
Legnini ha finanziato anche il risanamento e la messa in sicurezza dei litorali di Casamicciola. Entrambe gli interventi non hanno nulla a che vedere con la slavina di fango del 26 novembre, ma nella eccezionalità degli eventi, i nostri decisori istituzionali, hanno trovato il modo di captare finanziamenti sul fondo straordinario per le calamità istituite con l’emergenza dichiarata e vigente, salvo proroghe, fino al dicembre prossimo. Intanto mentre si attende di vedere i frutti e le opere derivanti dagli stanziamenti di Legnini le potenti mareggiate che flagellano la costa continuano a mietere danni e chiudere stabilimenti. Chilometri di costa in nome del cui recupero si continuano a gettare danari pubblici, ma senza alcun risultato utile per i territorio, le sue imprese e la comunità. Intanto sulla spiaggetta della Fundera è quasi surreale vedere al centro gli effetti distruttivi delle onde, il lido chiuso e tutto intorno i bagnati che si godono quel che resta della sabbia ed il mare, evidentemente, senza alcuna percezione del pericolo.