La fine dell’estate ha portato con sé una rottura all’interno del coordinamento delle imprese dell’isola di Ischia. Ad abbandonarlo la FIBA Confesercenti rappresentata dal referente locale dei balneari Giuseppe La Franca che non nasconde la sua delusione. «I balneari isolani hanno seguito ad hoc il protocollo regionale e nazionale relativamente alle norme Covid. Come sigla ci siamo impegnati affinché tutti i nostri associati e tutti i balneari in generale si attenessero alle norme. Ma così non è stato per gli alberghi. I nostri clienti ci hanno riferito come nelle strutture alberghiere isolane non ci fosse il rispetto delle norme anti Covid. Ovviamente tutto ciò danneggia tutto il turismo dell’isola ed anche noi balneari». Questo lo sfogo del presidente della Fiba Confesercenti di Ischia Giuseppe La Franca che spiega: «Per questo ho deciso di dissociarmi da questi comportamenti ed abbandonare il coordinamento delle imprese che non ha più motivo d’essere». Ovviamente il rispetto delle norme anche in altri luoghi, specie nel pieno della stagione turistica, come strade e trasporti pubblici non è avvenuto. «Vero. Probabilmente siamo stati gli unici che hanno rispettato le norme. E ne siamo orgogliosi», incalza Giuseppe La Franca.
La polemica però non viene raccolta da Luca D’Ambra presidente di Federalberghi di Ischia. «Davvero non capisco questa polemica», esordisce. «Se pensa che ci siano dei luoghi dove non c’è il rispetto delle norme anti Covid denunciasse pure. Certo non sono io che in qualità di presidente dell’associazione degli albergatori posso andare all’interno delle strutture che, ricordiamo sono private, a controllare», continua. «Una cosa è certa – incalza Luca D’Ambra – il presidente di Fiba Confesercenti dovrebbe studiare come funziona il sistema dei controlli e degli organi preposti a fare determinate cose piuttosto che prendersela con una realtà è una sigla sindacale datoriale e che manifesta gli interessi della categoria e degli associati per cercare di fare impresa. L’associazione non ha né il diritto né il dovere di andare a controllare dentro gli alberghi per verificare ciò che succede». E Luca d’Ambra chiosa: «Si tratta solo di una polemica sterile di fine estate».