Di Isabella Puca
Ischia – E’ stata presentata ufficialmente in una doppia conferenza stampa la terza edizione de “La filosofia, il castello e la Torre” il festival di filosofia che si concentrerà quest’anno sul tema “valore”. Mercoledì mattina, al palazzo San Giacomo di Napoli e poi nel pomeriggio nella sala consiliare del comune d’Ischia è stato illustrato il nutrito programma di eventi che si svolgeranno dal 23 settembre al prossimo 1 ottobre. «Ieri mattina a Napoli – ha dichiarato Raffaele Mirelli, direttore artistico del festival – si sono espressi vicini all’isola; il festival è una bella occasione per ricominciare, dopo il sisma, a parlare di Ischia come luogo di cultura. Tra sforzi e sacrifici siamo consapevoli di presentare Ischia in modo diverso, andando a segnare e insegnare il tessuto giovanile con una campagna di sensibilizzazione etica». A presenziare alla conferenza stampa anche il sindaco del comune d’Ischia Enzo Ferrandino, «quando Raffaele mi venne a rappresentare il tema di questa edizione sono rimasto colpito. Da qualche mese è stata chiusa la campagna elettorale e il nostro programma era titolato “La bella Ischia”. Molteplici sono i significati legati al concetto del bello che va compreso in tutte le sfaccettature, anche come un’ efficienza dell’azione amministrativa. Mi fa piacere questa sensibilità nel creare quest’ ulteriore edizione del festival concentrandoci su quest’ aspetto; per me é fondamentale per un vivere migliore della comunità,come pure trovo fondamentale l’ aspetto pedagogico rivolto ai giovani rispetto a questi concetti che serviranno nel futuro». Il neo assessore alla cultura Salvatore Ronga ha poi sottolineato come il festival metta insieme filosofia, arte, teatro e musica, «è una manifestazione interdisciplinare che apre verso l’esterno; una di quelle idee che mi piacciono, quella di un’isola dove il mare unisce invece che sperare. Credo sia il fiore all’occhiello non solo dell’estate ischitana, ma di quello che possiamo proporre sul piano culturale». A dare valore aggiunto all’edizione di quest’anno, anche un corpo docenti dell’Università di Toronto, «partono da lontano per confrontarsi con noi – ha aggiunto Giorgio Brandi in rappresentanza del Circolo Sadoul – il nostro partenariato con il festival continuerà nel tempo; siamo felici che la Torre riviva con quest’evento». A Raffaele Mirelli il compito di illustrare il programma, nove giorni di eventi tra conferenze, attività legate all’arte, al teatro e alla filosofia, materie che legano più luoghi come il Teatro Polifunzionale, la Torre Guevara, i Giardini La Mortella, il Castello Aragonese e la Biblioteca. «E’ un festival legato ai luoghi che cambia l’idea del filosofo chiuso in una stanza. Si comincia il 23 con lo spettacolo “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari e con la regia di Giuseppe Iacono, si continua con la mostra di arte scultorea di De Angelis e Di Costanzo e ancora con la Summer School con quattro studiosi del settore che parleranno del nichilismo. Ai Giardini La Mortella la musica del maestro Simone Sala. Arriveranno 70 studiosi da tutto il mondo che scelgono di venire qui e di creare un simposio del pensiero». In questi giorni è inoltre stato mandato in stampa il primo volume relativo alla prima edizione del Festival, un tassello importante anche per le future generazioni. Il 29 e il 30 settembre saranno tre le conferenze parallele con i giovani pensatori, studenti liceali che saranno guidati dagli insegnanti e che, insieme, verranno qui a Ischia. In chiusura saranno ospiti del Castello Aragonese il professor Markus Gabriel, Maurizio De Giovanni e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. «Parlare di valori – ha concluso Mirelli – significa parlare di terreno comune, per i valori che cambiano ci sono pesi difficili da riequilibrare. La bellezza da sola non si mantiene, va mantenuta dai cittadini e il messaggio etico che vogliamo proporre con il festival è quello di mantenere questo bello e riuscire a raccontarlo. Il rispetto per l’ambiente é fondamentale e la bellezza é cosi che va tramandata. Mi auguro che possano partire forti collaborazioni e che la politica inizi a sfruttate la filosofia».