La denuncia di Legambiente: «Troppi reati, così si distruggono le nostre coste»
Mariateresa Imparato: «La situazione del mare campano non è rosea. La speranza sono i giovani»
Più di nove reati al giorno, uno ogni 160 minuti, sette infrazioni per ogni km di costa. Un assalto alle coste campane pari ad un totale di 3.483 infrazioni accertate nell’ultimo anno, maglia nera a livello nazionale. Numeri da brivido nel dossier Mare Mostrum 2018 di Legambiente, una fotografia dello stato del mare campano, con le coste regionali colpite dagli scarichi inquinanti delle tante località che ancora non hanno una depurazione efficiente, dal cemento illegale che non viene demolito. Ma anche dai pescatori di frodo che fanno razzie e dai diportisti che sfrecciano su barche, motoscafi e moto d’acqua senza alcun rispetto per il codice della navigazione.
Nel 2018 il mare campano ha subito un vero e proprio attacco frontale, con 3.483 infrazioni, il 34% in più rispetto all’anno precedente. Aumento che si ripercuote anche sul dato delle persone arrestate o denunciate 4.141 (+45,6% rispetto al 2017) e su quello dei beni sequestrati 1.397 (+45,6%). “La situazione della Campania – ha spiegato la presidente regionale di Legambiente Maria Teresa Imparato – è la stessa che ci ritroviamo sull’isola di Ischia. Ci ritroviamo dinanzi a reati contestati relativi al ciclo dei rifiuti, inteso soprattutto come scarichi illegali e cattiva depurazione sopra ogni altro, e legati al ciclo del cemento, abusivismo edilizio”. Ed ancora: “Ancor prima del sisma del 2017 abbiamo denunciato, come associazione, la situazione edilizia presente sull’isola ed in generale in tutta la regione Campania. L’edilizia senza regole è una piaga di cui il nostro Paese stenta a liberarsi e che fa orribile mostra di sé lungo i litorali più belli: la politica clientelare cerca ancora di sanare le case abusive, si demolisce poco o nulla e si condanna all’isolamento e alla sconfitta elettorale i pochi sindaci che lo fanno”. “Questo dossier- continua Mariateresa Imparato– ci restituisce uno spaccato di illegalità, purtroppo, ancora troppo rilevante, indice del fatto che contro i “nemici del mare” è necessario alzare il livello, non solo della repressione dei reati, ma anche della vigilanza preventiva.
Sono numeri che non danno scampo, che ci dicono che bisogna fare di più e meglio. Che bisogna mettere in campo un’azione più incisiva, a cominciare da una maggiore collaborazione tra associazioni, enti locali, forze di polizia. Senza dimenticare il ruolo strategico dei singoli cittadini che devono riappropriarsi della responsabilità di segnalare gli episodi di illegalità, intesa come dovere ma anche come diritto a un ambiente più sano, pulito e bello. E ciò che è successo sull’isola di Ischia dallo scorso maggio ne è la riprova”. L’isola è diventata plastic free bandendo tutti i materiali che non sono biodegradabili. “Si tratta di un’iniziativa importante sull’isola e la stagione estiva è un buon banco di prova per arrivare alla svolta che si avrà nel 2021 quando, con l’applicazione della Direttiva Europea, la plastica sarà totalmente vietata”, ha spiegato la numero uno di Legambiente Campania. “Ma adesso occorrono anche i controlli per vedere quanto stia funzionando questa ordinanza. Solo così alla fine della stagione potremo raccontare insieme quanti rifiuti in meno sono stati prodotti e quanto è stata protetta l’isola verde”.
Mare Mostrum, il dossier di Legambiente
Il dossier di Legambiente evidenzia anche altre forme di illegalità che colpiscono il mare campano: sul fronte della pesca di frodo, una pratica molto diffusa e che produce effetti nefasti, non solo sull’ecosistema e la biodiversità, ma anche sulla salute dei consumatori e sull’economia del Paese: la Campania si assesta a metà classifica con 299 infrazioni e 299 persone denunciate e arrestate e 53 sequestri. Esiste infine un altro, non trascurabile, nemico del mare. Ci sono i diportisti incapaci e ci sono i pirati del mare, che viaggiano sui propri natanti sprezzanti delle regole e della vita delle persone che incrociano lungo la loro rotta. Motoscafi e moto scooter sono i principali imputati: solcano le onde introducendosi in aree off limits di delicati ecosistemi, come quelli delle aree marine protette, oppure navigano troppo vicino alla costa, mettendo in serio pericolo la vita di inconsapevoli bagnanti. A svettare in questa classifica c’è il Lazio che con 439 infrazioni accertate, detiene il 21,9% del totale. La Campania è quinta con 176 infrazioni. 209 persone denunciate e arrestate e 137 sequestri.