POLITICAPRIMO PIANO

«LA CASAMICCIOLA DI IERI? SCIATTERIA TOTALE»

Lunga intervista all’assessore casamicciolese Ignazio Barbieri che tira le somme del doppio consiglio comunale svoltosi in settimana e poi non si risparmia sulla situazione legata alle partecipate AMCA e Marina di Casamicciola. Poi rivendica la bontà dell’operato dell’attuale maggioranza e boccia senza appello l’operato dell’ultima amministrazione griffata Giovan Battista Castaga

Nel penultimo consiglio comunale è emersa una situazione relativa alle società partecipate dal Comune e legata anche al bilancio comunale.Da una parte si è ribadito che i conti dell’ente sono stati migliorati, dall’altra sulle partecipate ci sono stati dei rilievi mossi dalle minoranze sulle slide e sui conteggi mostrati, che secondo qualcuno potrebbero essere approssimativi. Qual è l’idea che ne ha ricavato l’assessore Barbieri?

«Per quanto riguarda il bilancio del Comune, sicuramente in nove anni è migliorato, ma è migliorato nella misura del tempo che è passato e di tutto quello che lo Stato ha fatto per il Comune. Non dimentichiamo che nel 2014 Casamicciola si è aggrappata al cosiddetto decreto “salva Comuni” varato dal governo Renzi: siamo saliti su quel treno in corsa con un finanziamento trentennale. Dunque per tre decenni il Comune avrà una voce in bilancio da onorare costantemente. Quindi non si tratta di una vera risoluzione: stiamo semplicemente posticipando tutti i pagamenti. Ma il problema è che le partecipate sono piene zeppe di debiti: se non erro, l’Amca ha dieci milioni di crediti e dieci milioni di debiti. Non è mai stato certificato se questi crediti siano certi, liquidi ed esigibili. E i tre milioni che mi pare siano stati certificati dall’avvocato Lettieri non bastano a coprire tutta la massa debitoria della società». 

«Il problema è che le partecipate sono piene zeppe di debiti: l’Amca ha dieci milioni di crediti e dieci milioni di debiti. Fra l’altro crediti dubbi e debiti certi»

Quindi debiti certi, e crediti dubbi.

«Proprio così. E per quanto riguarda Marina di Casamicciola, il sindaco ha dichiarato che nel 2018 è stata fatta una forzatura (quella di far confluire gli incassi direttamente alla partecipata, ndr): è vero, l’ho votata ma l’ho fatta nell’ottica di dare più forza alla partecipata, farla riprendere più rapidamente e tornare in breve tempo in bonis. Oggi scopriamo che non è così, perché la partecipata Marina di Casamicciola ha ancora un milione e mezzo di debiti. Bisogna sapere che la società oggi non ha bisogno che tali debiti siano ripianati dal Comune, perché non si può fare: deve tornare autonomamente in bonis. La ricapitalizzazione passa attraverso altre strade amministrative: questo bisogna sottolinearlo».

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Negli ultimi anni, secondo Lei, cosa può aver contribuito a questa deriva? Cosa non è stato fatto, e cosa avrebbe dovuto essere fatto in maniera diversa, da tutti gli attori?

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«Per quanto riguarda Marina di Casamicciola, a mio modesto avviso, bisognava avere una mentalità più imprenditoriale: allargare il raggio d’azione della società; basti pensare che l’ultimo contratto scellerato dell’amministrazione Castagna fu quello di dare in affidamento a un broker per poche migliaia di euro tutta la banchina dei mega yacht. A mio avviso andava fatta un’operazione più ampia. Credo che a rovinare davvero Marina di Casamicciola sia stata la scelta politica di fare 140 contratti ai residenti storici. Non entro nel merito sul se avessero diritto o meno, perché non spetta a me giudicare, ma di certo si tratta di una scelta politica sbagliata. Ecco, io contesto politicamente quella scelta, non mi appassiona puntare il dito verso questo o quel liquidatore, perché la colpa è della politica, che ha dato l’input. Credo che tutti gli errori relativi a Marina di Casamicciola siano passati attraverso queste scelte politiche; per quanto si possa criticare quel piano del 2018, secondo me era una scelta giusta per quel momento storico».

«A mio avviso dopo la rielezione del 2019 Castagna avrebbe dovuto azzerare i vertici Amca per una questione di opportunità»

E per quanto riguarda l’Amca?

«Nel 2019, quando il sindaco Castagna è stato rieletto, anche per una questione di opportunità visti gli eventi che stavano emergendo dalla cronaca, con tante cose che non andavano bene, credo che il primo cittadino avrebbe dovuto azzerare tutto il quadro di comando amministrativo: quindi togliere l’incarico all’avvocato Lettieri, al direttore tecnico. Quando si elegge una nuova amministrazione è opportuno cambiare i quadri, individuare una nuova strada, come sta facendo adesso Giosi. In fondo, se ci pensate, è un qualcosa di assolutamente naturale e fisiologico. Credimi, ad un certo punto si aveva la percezione che comandassero più i tecnici che i politici, cosa che costituisce non solo un paradosso ma addirittura una sconfitta per l’amministrazione».

«Per quanto riguarda Marina di Casamicciola, a mio modesto avviso, bisognava avere una mentalità più imprenditoriale e allargare il raggio d’azione della società. Sono state le scelte della politica a danneggiare la società»

A chi maliziosamente ipotizza che mostrare al pubblico i particolari dei bilanci possa costituire una sorta di alibi che l’attuale amministrazione vorrebbe crearsi per far chiudere bottega alle due partecipate, Lei cosa risponde?

«Partiamo dall’Amca: non credo che noi vogliamo chiuderla, ma ti assicuro che la nostra intenzione è quella di salvarla. Oggi c’è una nuova strada, costituita dall’ATO (ambito territoriale ottimale, ndr), quindi non dipenderà solo da noi ma anche da enti sovraordinati e da fatti e circostanze allo stato dell’arte non ipotizzabili. L’obiettivo resta sempre quello di garantire un servizio adeguato al paese: non possiamo certo pensare di chiudere l’Amca. Di certo va rivendicato che noi abbiamo messo un punto a quello che è il passato, per il quale anche io mi assumo la responsabilità di ciò che è stato. Per quanto riguarda invece Marina di Casamicciola, noi abbiamo l’obbligo di salvarla: non pensiamo minimamente a chiuderla. Anzi, vogliamo rilanciarla attraverso nuovi percorsi che possano portarla alla rinascita, rilancio che vedrà sicuramente il Comune come protagonista. Anche perché parliamo di una società che ben gestita può produrre utili ».

Quando la sera va a dormire e pensa al 30 novembre?

«Io credo che il primo dicembre il sindaco di Casamicciola sarà ancora Giosi Ferrandino».

«Non vogliamo certo chiudere l’Amca: la nostra intenzione è quella di salvarla. Oggi c’è una nuova strada, costituita dall’ATO. Allo stesso modo, abbiamo l’obbligo di salvare Marina di Casamicciola. Vogliamo rilanciarla attraverso nuovi percorsi, rilancio che vedrà sicuramente il Comune come protagonista»

Una dichiarazione per quanto riguarda le scuole, argomento che la vede impegnato in prima persona.

«Ho letto sulla stampa un’intervista dell’ex sindaco Giovan Battista Castagna. Ciò che dice non è vero, per quanto riguarda i plessi Lembo e San Severino io sono intervenuto in prima persona perché le operazioni erano entrambe bloccate. L’amministrazione commissariale guidata dalla dottoressa Calcaterra non aveva fatto nulla, anche perché oberata di lavoro da un evento così dannoso come la frana che ha colpito la nostra comunità. Appena mi sono insediato, ho visionato tutti gli atti insieme agli uffici: per il San Severino siamo andati tre volte in commissione presso la struttura commissariale, abbiamo modificato il progetto coi tecnici in alcuni particolari che non andavano bene. Stessa cosa per il plesso Lembo. Ciò detto, si stanno preparando i bandi per l’avvio ormai imminente della gara per l’affidamento dell’opera di ricostruzione. Per quanto riguarda invece le altre opere pubbliche, dico che in otto anni della gestione di Giovan Battista Castagna non si è realizzata nemmeno un’opera pubblica. Anzi, tornando alle scuole Castagna dovrebbe ricordare bene che il Manzoni e l’Ibsen non avevano visto nemmeno l’affidamento al progettista con i relativi finanziamenti rientrati al Demanio a Roma. Il sottoscritto e il sindaco si sono dovuti recare nella capitale per recuperarli. E poi…».

«Stiamo facendo di più in cinque mesi di amministrazione Ferrandino che non in otto anni di amministrazione Castagna. Quest’ultimo si impegnò, ma su come ha gestito politicamente il paese si può usare una sola espressione: sciatteria totale»

E poi?

«A breve partiranno i lavori di riqualificazione di via Salita Tresta, per i quali già da assessore della giunta Castagna avevo individuato i fondi ma l’amministrazione non volle passare alla realizzazione. Stiamo riqualificando piazza Bagni dopo i danni della frana, stanno partendo i lavori sul lungomare dell’ex strada statale, tra poco partirà la grande opera di riqualificazione di tre traverse Iasolino e Rampe Paradisiello, inoltre come già ha annunciato il sindaco ci sarà la realizzazione del nuovo waterfront. Oltre a tutto questo, ci sarà una serie di altre opere che vedranno protagonista il nostro Comune e di cui metterò a conoscenza la cittadinanza. Credo che in cinque mesi di amministrazione Ferrandino si sia fatto dieci volte di più rispetto all’amministrazione Castagna in otto anni. Possiamo riconoscere a Castagna l’impegno, oltre al fatto – naturale peraltro – che dopo nove anni il bilancio comunale è migliorato, ma su come ha gestito politicamente il paese si può usare una sola espressione: sciatteria totale».

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