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La carica della Di Scala: «Noi alternativa a un sistema marcio»

Intervista all’ex consigliera regionale che tra pochi giorni presenterà il progetto “Adesso Ischia”: «Puntiamo ad aggregare le forze stanche dell’attuale modo di fare politica»

Prima l’ingresso in “Fratelli d’Italia”, poi “Adesso Ischia”: si guarda quindi alle elezioni di Ischia e Barano, o almeno così sembra.

«Si guarda alle elezioni in genere, alla vita politica del Paese. Io non la metterei in quei termini, perché sono due cose completamente distinte, il passaggio in “Fratelli d’Italia” e il movimento “Adesso Ischia”, con quest’ultimo che vuole proporsi al pubblico per dare un’alternativa a chi non condivide le amministrazioni in carica, ma soprattutto il loro modo di fare politica, questo modo scellerato di fare politica. Poi se son rose fioriranno. Vedremo come andrà, se ci sarà una presenza alle amministrative di un comune o di due o di tutti: diciamo che vogliamo muoverci – come mi piace dire – a livello “esagonale” su tutta l’isola per creare un’alternativa».

«Il movimento “Adesso Ischia” vuole proporsi al pubblico per dare un’alternativa a chi non condivide le amministrazioni in carica e il loro modo scellerato di fare politica. Vogliamo muoverci – come mi piace dire – a livello “esagonale” su tutta l’isola»

Cosa volete testate e “tastare” nell’incontro di sabato?

«Vogliamo verificare la possibilità di aggregazione di forze che si mantengono lontane dalla politica perché sono stanche di questo modo di fare politica, e dunque l’aggregazione per creare un’alternativa. È questo, semplicemente, lo scopo dell’iniziativa».

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In chiave 2022 è più difficile “spodestare” Enzo a Ischia o Dionigi a Barano e perché?

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«Questa è una domanda da un milione di dollari, ma di semplice risposta: Enzo a Ischia ha con sé tutti i “grandi elettori” e tutti coloro che sono stati destinatari di attenzioni, per così dire. Difficile spodestarlo perché di fatto non c’è nemmeno formalmente una forza di opposizione che possa contrastarlo. Discorso in parte diverso – ma dallo stesso esito – per Dionigi a Barano, nel senso che nel comune collinare esiste una forza di opposizione, ma purtroppo in generale le opposizioni contano ben poco. Inoltre i sindaci dalla loro hanno anche questa enorme mole di finanziamenti che sono arrivati, che stanno arrivando e che arriveranno ancora: la possibilità di movimentare grosse somme di denaro certamente li facilita. Iniziare opere pubbliche, che siano o meno condivisibili, è sempre un bene per il paese. Quello che io continuo a contestare a entrambi i sindaci è sempre la mancanza di visione complessiva, oltre che la mancanza di programmazione e di identificazione delle priorità che servono al paese».

«Difficile “spodestare” i sindaci in carica anche perché coi finanziamenti in arrivo potranno movimentare grandi quantità di denaro: le opere pubbliche sono un bene, ma io contesto la mancanza di visione complessiva, oltre che la mancanza di programmazione e di identificazione delle priorità per il paese»

Nei vari comuni dell’isola le minoranze sembrano aver perso vigore. Come mai secondo Lei?

«Purtroppo, e non mi stancherò mai di dirlo, la legge non consente alcuna garanzia e tutela per qualsiasi forma di minoranza. Ormai il reato di abuso d’ufficio, che può essere ravvisato nella condotta di molti pubblici amministratori e dei loro funzionari, è completamente svuotato da ogni contenuto, tant’è che piovono numerose le sentenze di assoluzione. Quindi lo strumento della denuncia – che io non ho mai amato – non ha più alcuna efficacia. La stessa Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, non ha alcun senso di esistere: decine e decine sono state le segnalazioni inviate, almeno per quanto mi riguarda, per il comune di Barano, ma non si sono degnati nemmeno di dare una risposta. Alla fine le forme di tutela per l’opposizione sono ridotte alla denuncia sulla stampa e sui social network. Dunque le opposizioni possono far sentire la propria voce soltanto sui giornali, sui social e sullo stare in piazza: uno stato di cose che fa cadere le braccia perché di fatto non godiamo di alcuna forma di tutela e di rappresentatività».

Di recente non ha nascosto il suo disappunto per le assunzioni delle mogli dei sindaci.

«Credo si sia andati oltre il limite della decenza. Non si è andati oltre il limite della legalità, non contesto questo, ma di sicuro oltre quello della decenza, nel vedere i nostri Comuni divenire uffici di collocamento. Come ho detto, quello delle mogli dei sindaci è solo la punta di un iceberg, perché bisogna essere onesti e guardarsi intorno: parte tutto dal comune di Forio, come ho già spiegato in un mio post sui social, dalle assunzioni effettuate con il concorsone foriano, per culminare poi alle famose posizioni 11 e 12 in graduatoria, per cui ne facevo una questione di opportunità: non metto affatto in dubbio le loro capacità e la loro preparazione, ma le due signore hanno partecipato solo a un concorso nella loro vita, a quanto mi risulta, quando i loro mariti sono sindaci, e quando c’è la possibilità di essere assunte con lo scorrimento delle graduatorie e poi facendo le mobilità. Ciò deve dettare sospetto nella cittadinanza, in chi guarda, in chi legge, in chi ascolta, e non può esimerle da una nube di sospetti che necessariamente si addensa. Parlo ovviamente anche in relazione a tutte le altre assunzioni».

«La legge non consente alcuna garanzia e tutela per qualsiasi forma di minoranza, che sull’isola stanno perdendo vigore in ogni Comune. Il reato di abuso d’ufficio è svuotato da ogni contenuto. La stessa Anac non ha alcun senso di esistere. Alla fine le forme di tutela per l’opposizione sono ridotte alla denuncia sulla stampa e sui social network»

È più probabile vederla candidata a Ischia o a Barano?

«Non parlerei di probabilità. Allo stato attuale è più probabile non vedermi candidata da nessuna parte».

Quali saranno i motivi per guardare con interesse al vostro progetto?

«Già il solo fatto che si dia alla gente la possibilità di un’alternativa è un motivo importante. Per quanto mi riguarda, da quindici anni ho sempre svolto la mia attività politica come forza di opposizione, ma non ho mai fatto mancare la voce dell’opposizione, del dissenso e della critica, in maniera costruttiva e senza fare denunce, cosa che spesso mi viene anche rinfacciata da molti, ma ho cercato di evidenziare le carenze di un’amministrazione ripiegata su sé stessa. Ho acquisito esperienza anche in Consiglio regionale, comprendendo il funzionamento di diversi meccanismi e cercando di spendermi e di far sentire la mia voce in consiglio sempre e soltanto per l’isola d’Ischia. Alcuni mi chiederanno cosa ho ottenuto, e io risponderò: nulla, perché nulla potevo ottenere come forza di opposizione soprattutto con un Presidente della Regione fortemente caratterizzato come Vincenzo De Luca, ma sono contenta di aver portato avanti tante battaglie e tante piccole magagne sono venute alla luce anche grazie alla voce che ho portato in Consiglio regionale. Quindi già solo questo dovrebbe indurre chi guarda a questo progetto a riflettere sulla preparazione, sull’esperienza, sulla competenza e sulla serietà dello stesso progetto».

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