Isole svantaggiate, i sindaci: «La battaglia è appena iniziata»

Dopo il riconoscimento in Costituzione della condizione insulare, il confronto si sposterà sul piano della legislazione ordinaria per ottenere i provvedimenti in grado di ridurre i disagi delle popolazioni isolane

Adesso, per la condizione di insularità, c’è finalmente il riconoscimento a livello costituzionale. Il confronto si sposta quindi sulla legislazione ordinaria, dove dovrà continuare l’impegno per vedere varati e poi attuati in concreti i provvedimenti in grado di risolvere o quantomeno ridurre gli effetti negativi della discontinuità territoriale patita dalle isole. È questo l’orientamento dei nostri amministratori locali dopo il raggiungimento del primo obiettivo, quello della modifica dell’articolo 119 della Costituzione che ora prevede una ulteriore disposizione a sostegno delle isole minori.

Enzo Ferrandino: «Si tratta di un fondamentale punto di partenza, senza il quale ogni altro intervento a cascata nei vari livelli istituzionali non si sarebbe potuto ottenere. Adesso ci sarà bisogno di una serie di leggi ordinarie e di norme regionali che attuino delle politiche finalizzate il disagio insulare riconosciuto a livello costituzionale»

In tal modo, come si ricorderà, è stato introdotto un comma aggiuntivo ai sensi del quale la Repubblica Italiana: «riconosce le peculiarità delle Isole» e «promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità».

Il sindaco di Ischia ribadisce: «È importante che ora sia fissato nella Carta costituzionale il principio secondo cui chi vive l’insularità risulta disagiata rispetto a chi vive in terraferma. Raggiungere tale riconoscimento – spiega Enzo Ferrandino – è fondamentale per ottenere una serie di tutele a favore dei cittadini che vivono l’insularità. È un punto di partenza, senza il quale qualunque altro intervento a cascata nei vari livelli istituzionali non si sarebbe potuto avere. Adesso ci sarà bisogno di una serie di leggi e di norme che attuino delle politiche finalizzate a lenire il disagio insulare riconosciuto a livello costituzionale. Sarà necessario come di consueto prevedere una copertura economica nelle leggi varate a favore delle nostre comunità insulari.

Dunque, per quanto riguarda le nostre più urgenti rivendicazioni, relative al fatto che servizi fondamentali sulle isole non vengono erogati nella stessa qualità rispetto alla terraferma, e parliamo della sanità, dell’istruzione, dei trasporti, della giustizia, adesso esiste un principio costituzionale che consentirà al legislatore di poter legiferare con norme ad hoc. Penso ad esempio ai docenti che vengono a svolgere il loro lavoro negli istituti scolastici della nostra isola, verso i quali potranno essere predisposte delle agevolazioni con le necessarie coperture finanziarie: la stessa cosa varrà per chi presta servizio presso il Tribunale, per i medici e gli infermieri che lavorano all’ospedale. Ecco perché era fondamentale raggiungere questo riconoscimento costituzionale. Adesso la battaglia si sposta sui tavoli istituzionali di grado inferiore per la definizione di leggi ordinarie, leggi dello Stato ma anche norme regionali, che in varia misura leniscano l’attuale situazione di disagio. Questo è dunque un giorno importante e un passo decisivo».

Giacomo Pascale: «Grazie all’enorme impegno del presidente Ancim Francesco Del Deo, le isole minori hanno ottenuto quell’attenzione non avevano mai ricevuto. Ora con gli adeguati provvedimenti legislativi e relative coperture economiche, potremo cercare di colmare il gap che ha sempre separato le isole dalle altre zone d’Italia»

Sulla stessa lunghezza d’onda e analoga determinazione c’è anche Giacomo Pascale, primo cittadino di Lacco Ameno: «Innanzitutto va sottolineata la portata della norma, che ripaga l’enorme sforzo profuso, che va ascritto all’impegno, all’abnegazione, ai rapporti e alla costanza dell’attuale Presidente dell’Ancim, Francesco Del Deo, che ha dato impulso e dignità alla visibilità delle isole minori italiane, le cui esigenze vengono adesso contemplate, dopo l’istituzione della 76ma zona interna, anche nella Costituzione.

Quindi dal punto di vista strettamente legislativo ci dà la pari dignità con le altre zone d’Italia. E questo lo ha fatto un sindaco, che ha avuto la capacità di dare voce all’associazione nazionale delle isole minori, che da quando è nata fino ad oggi non aveva mai avuto tale cassa di risonanza. Tutti i sindaci delle isole e tutti gli abitanti si sono sentiti degnamente rappresentati da un autorevole come Del Deo, che senza essere deputato né senatore, in sede legislativa porta a casa questo risultato che senza tema di smentite può essere definito storico. Sono orgoglioso – continua Pascale – perché ho lavorato accanto a lui nella qualità di componente del consiglio direttivo in quota regione Campania. L’auspicio è che dopo questo riconoscimento si possa avere un’adeguata attenzione legislativa e varare quelle norme attuative che equiparano le isole al resto del Paese. Si dice spesso che chi vive sulle isole è fortunato, ma in realtà essi hanno anche enormi problemi, come la sopravvivenza travagliata di servizi come il tribunale, la scuola, la sanità, i trasporti, lo smaltimento dei rifiuti, gli investimenti per l’energia. Per quello che rappresentano in termini di abitanti, bellezza dei territori, turismo, adesso finalmente le isole hanno ottenuto la pari dignità. Ora con gli adeguati provvedimenti legislativi e relative coperture economiche, potremo colmare il gap che ha sempre separato le isole dalle altre zone d’Italia. E non dimentichiamo che noi di Ischia rappresentiamo l’isola minore più popolosa, e la più estesa dopo l’Elba: possiamo quindi solo immaginare le dimensioni dei disagi patiti dalle tante isole molto più piccole. Dunque questa norma costituzionale fornisce dopo tanti anni una concreta speranza di raggiungere anche di fatto una reale pari dignità, traducendo la modifica della Costituzione in provvedimenti legislativi che incidano positivamente sulla vita quotidiana degli isolani».

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