Ischia, via Sogliuzzo è degradata: urge l’intervento dell’amministrazione

di Francesco CastaldiISCHIA –

L’isola verde è una delle mete preferite dai turisti di mezzo mondo, che decidono di recarsi a Ischia per trascorrere un meritato periodo di riposo dopo un anno di duro lavoro. Eppure, soprattutto negli ultimi anni, stiamo facendo di tutto per rendere sempre meno appetibile il nostro territorio, che spesso presenta brutture che non sono affatto degne di un’isola che, negli anni ’50, veniva sovente scelta dai registi hollywoodiani come luogo dove ambientare i propri film.

Nel corso del tempo, nostro malgrado, a causa di politiche turistiche assolutamente inadeguate, stiamo assistendo al progressivo depauperamento dell’isola, che non sembra più in grado di offrire ai propri ospiti servizi che in altre località turistiche sono stati invece ottimizzati. Ci riferiamo, in questo caso, alla cura del decoro pubblico e all’illuminazione dei luoghi maggiormente frequentati da residenti e non. Qualche giorno fa, sulle colonne di questo quotidiano, denunciavamo per la seconda volta in un mese la fatiscenza in cui versa piazzale Giovanni Paolo II a Forio, ai piedi della chiesa del Soccorso.

In quella specifica circostanza ponevamo l’accento sul fatto che l’amministrazione guidata da Francesco Del Deo, nonostante le segnalazioni degli abitanti della zona e della stampa locale, non ha ancora provveduto a risolvere l’annosa problematica, la cui soluzione-tampone, assai verosimilmente, sarà concertata alla fine della stagione estiva, quando ormai un folto numero di turisti avrà appurato con i propri occhi quale alto livello di civiltà si sia raggiunto all’ombra del Torrione.

Spostandoci di pochi chilometri, ed esattamente nel Comune capofila, la situazione non migliora affatto. Anzi, potremmo tranquillamente affermare che il territorio amministrato dal sindaco Giosi Ferrandino se la passa maluccio, soprattutto se consideriamo il fatto che spesso e volentieri le strade principali del paese sono graziosamente impreziosite dalla presenza – nauseabonda considerata la canicola estiva – di sacchetti della spazzatura, che qualche australopiteco buontempone pensa bene di lasciare alla mercé di qualche animale randagio alla disperata ricerca di cibo.

Se queste sono le condizioni in cui versano sovente strade del calibro di corso Vittoria Colonna, non vi sarà difficile immaginare la totale anarchia che caratterizza le altre arterie viarie del Comune di Ischia. In particolar modo vogliamo focalizzare la nostra attenzione su via Francesco Sogliuzzo, una delle strade che conduce al centro di Ischia. Una “via d’accesso” al salotto buono sulla quale affacciano diverse attività commerciali, e che per tale ragione dovrebbe essere maggiormente curata da parte dell’amministrazione. Ma nel palazzo di via Iasolino da tempo immemore fanno orecchie da mercante, sebbene alcuni esercenti della zona abbiano più volte contattato gli amministratori locali per chiedere che a quel tratto di strada fosse ridata finalmente una dignità.

Gli anni passano, e dal Comune non è giunta ancora una risposta chiara e univoca. Alla luce di questo omertoso silenzio, abbiamo il fondato sospetto che difficilmente l’amministrazione uscirà dal proprio letargo. Nonostante questa scoraggiante considerazione, ci chiediamo: è mai possibile che via Francesco Sogliuzzo debba rimanere completamente al buio durante la fascia notturna? Perché l’amministrazione Ferrandino non fa proprie le istanze dei commercianti della zona provvedendo al ripristino della pubblica illuminazione? Per quale assurdo motivo quella strada continua a essere insozzata di orina e deiezioni umane e animali?

Domande, quelle che lecitamente poniamo, che al pari di quelle degli esercenti di via Sogliuzzo meritano una celere risposta da parte delle competenti istituzioni. L’auspicio è che gli amministratori di via Iasolino si diano finalmente una mossa, preoccupandosi di risolvere una volta e per tutte la problematica. I nostri ospiti meritano di ammirare le bellezze di Ischia, e non gli escrementi lasciati sul marciapiede da qualche animale o da esseri umani scarsamente civilizzati.

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