CRONACA

Ischia simposio dello studio dei diritti umani

Nella sala conferenze dell’Hotel Villa Durrueli un evento di elevato profilo culturale promosso e organizzato dall’ordine degli avvocati di Napoli, mediante la commissione per i Diritti Umani: tra i presenti il presidente Carmine Foreste e il pari grado dell’associazione forense isolana Alberto Morelli. Molti gli interventi qualificati e i susseguenti spunti di riflessione

DI LUIGI DELLA MONICA

Altero Spinelli da Ventotene ebbe l’idea di una Europa unita, Ischia ardisce di candidarsi a simposio permanente dello studio dei diritti umani. Si è svolto giovedì scorso, nella sala conferenze dell’hotel Villa Durrueli dell’avvocato. Francesco Trani e con il service di trasporto marittimo garantito per gentilissima concessione dell’Alilauro Spa ai conferenzieri, un evento di altissimo profilo culturale organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Napoli, mediante la Commissione per i Diritti Umani, coordinata da Mariella Fiorentino e dalla sua vice Anna Salvati. La sinergia fra Ordine napoletano e Colleghi ischitani, ha inteso promuovere il territorio dell’isola verde, quale sede privilegiata di conferenze, convegni e seminari, per cui il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, sotto la guida del suo Presidente Carmine Foreste, segnando il passo della sua attività di inclusione e di supporto dell’Associazione Forense Isola d’Ischia, presieduta da Alberto Morelli, ha inteso comprovare che da Ischia e per Ischia si possono rilanciare tematiche di grandissimo impatto sociale, onde costituire una fucina di idee che siano idonee a migliorare la convivenza serena e pacifica delle genti del Mediterraneo e del Mondo intero. La coordinatrice della Commissione Diritti Umani Mariella Fiorentino, portando i saluti del Presidente Forense alle Autorità isolane, ha stigmatizzato che il proprio Ente culturale intende costituire il perno fondamentale della codifica e della rivoluzione epistemiologica del diritto all’ambiente, negli ordinamenti nazionali ed europei, per approdarealla sua qualifica come diritto umano inalienabile ed oggettivamente non aggredibile da alcun fattore nocivo artificiale.

La vice coordinatrice della Commissione Diritti Umani Anna Salvati ha espresso la sua riflessione su Ischia, “tra il verde e l’azzurro, le sue acque termali, i vasti boschi e i tesori dell’ArcipelagoFlegreo, che la rendono una delle isole più belle al mondo, ha ospitato un convegno conrelatori di altissimo profilo umano e professionale per parlare di diritti umani. I dirittiumani siamo noi, l’essere umano in quanto tale è il fondamento dei diritti umani chepreesistono alla legge scritta. La nostra dignità umana è posta al di sopra della sovranità degli stati. La nostra è un’umanità interconnessa e radicata nei valori universali ed ilcollante che tiene uniti i valori universali e gli esseri umani consentendo il loro progredire,è la solidarietà. Dire diritti umani significa dire altissima responsabilità personale esociale, da spendere in termini di solidarietà di non discriminazione e di servizio allacomunità e lo strumento più efficace per lapromozione dei diritti della persona e deipopoli, è la educazione alla solidarietà”.

Illustrissimo relatore Aldo De Chiara, nella qualità di Presidente della Fondazione Castelcapuano, ha richiamato la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo del 04 novembre 1950, la quale auspicavaun futuro di pace del Mondo che risorgeva dalle ceneri dalla devastante seconda Guerra Mondiale, riportando un “casus belli”, ricorso nr.53600 per cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con pronuncia del 09 aprile 2024,ha sancito la lesione del diritto all’ambiente all’esito del ricorso delle donne anziane svizzere, codificando per la prima volta un diritto risarcitorio conseguente al cambiamento climatico, in violazione dell’art.8 (vita privata e familiare)della Convenzione Diritti dell’Uomo. Gabriele Gava, Presidente della Fondazione Avvocatura Napoletana ha dichiarato che la scuola per l’Alta Formazione Forense di Napoli si propone fermamente di introdurre la materia dei diritti umani fra quelle obbligatorie da studiare per i giovani tirocinanti, i quali aspirano alla nobile professione di avvocato. Il giuslavorista Francesco Andretta ha ricordato l’importanza di una sentenza CEDU, la quale è vincolante, cogente, retroattiva ed immediatamente esecutiva nell’ordinamento dello Stato membro, ai fini dell’osservanza dei diritti umani, cui la Magistratura nazionale si deve attenere tassativamente. Il penalista Flaviano Moltedo ha effettuato una comparazione con il diritto tedesco, che in nessun caso consente che un diritto fondamentale possa essere leso nel suo nucleo essenziale, prevedendola intangibilità del diritto fondamentale, dotato di una linea di confine minima ed inderogabile che non può essere valicata. Hanno quadrato il cerchio le relazioni del Direttore, ideatore ed organizzatore, del Festival della Filosofia di Ischia e Napoli, il Filosofo Raffaele Mirelli, che non ha bisogno di presentazioni, e del teologo don Mariano Amirante della Diocesi di Pozzuoli. Il nostro Prof. Mirelli, leone da conferenza, ha ricordato l’ineluttabile interconnessione fra filosofia e diritto, soffermandosi sul ruolo del diritto umano nel contenere lo spirito predatorio dell’”homo, homini lupus” teoria di Tomas Hobbes. Il brillante sacerdote teologo ha deliziato gli uditori dell’aula con una relazione sulla teoria della dualità dell’essere umano, con un linguaggio espositivo chiaro, diretto e di facile intellegibilità anche per menti meno giovani.

Non solo interventi da parte di esponenti dell’avvocatura partenopea e locale, particolarmente apprezzate anche le parole del filosofo Raffaele Mirelli e don Mariano Amirante della Diocesi di Pozzuoli

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Le conclusioni riservate al sottoscritto, il quale oltre segnalare il prezioso aiuto di Alberto Morelli nella organizzazione logistica dell’evento, non ha dimenticato di elogiare la lungimiranza del Direttivo dell’Assoforense Ischia, che ha immediatamente recepito la richiesta di svolgimento dell’evento della Commissione Diritti Umani, proprio sulla nostra isola. Ischia è una terra di accoglienza, inclusione, ed ospitalità: è il nucleo essenziale per l’esercizio dei diritti umani; Ischia, Pitecusai viene fondata dai coloni greci dell’Eubea che la storia ci insegna essere persone discriminate e respinte dalle comunità di provenienza, a cui era concesso di riparare in parti ignote del Mediterraneo – homo omini lupus, direbbe il Prof. Mirelli. Ischia accoglie Santa Restituta, le spoglie di una donna perseguitata per motivi di credo religioso. Al fine della tutela dei diritti umani è necessaria una cooperazione civile e militare, da affidarsi squisitamente a dei professionisti, per cui sono state invitate al convegno tutte le Autorità Militari e di Polizia; presente, in rappresentanza della Benemerita, il Luogotenente CC Comandante della Stazione Ischia Salvatore Soriente.

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Ischia ha conosciuto nel sisma dell’agosto 2017 e nel novembre 2022 uno “switch off”dei suoi diritti umani, compromessi dalle inadempienze di ignoti soggetti alla prevenzione dei disastri ambientali. Sono accorsi al convengo anche membri del Co.Ri.Verde. Ischia, Gianni Mattera Adelante ed il dott. Albino Ambrosio. È terminato il convegno con il riferimento alle parole lapidare del nostro eccellentissimo concittadino, l’Ammiraglio Isp. CP Giovanni Pettorino, socio Onorario A.N.M.I. Ischia, il quale tuonò in Parlamento, nel luglio 2018: “In mare c’è solo un obbligo, che è quello di prestare soccorso, di salvare vite. È un obbligo di legge, ma è anche un obbligo morale”. Don Chisciotte del Mare, questo l’epiteto immeritato che un Ammiraglio tedesco, nel processo penale militare, assegnava al CV. MM. Sommergibilista Salvatore Todaro da Messina, il quale da italiano ricordava il suo senso di umanità inalienabile, per portare soccorso in condizioni fortemente disagiate a dei naufraghi nemici belgi, nel cuore dell’Oceano Atlantico, durante il secondo conflitto mondiale nel 1940. Ischia deve organizzare pervicacemente eventi di altissimo profilo culturale, per innalzare la qualità del suo turismo e si auspica che si possa porre le basi di questo fenomeno di cambiamento epocale, a cominciare dallo studio dei diritti umani, e, perché no, creare da questo esperimento un Festival del Diritto.

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