Abbiamo incontrato il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli (MiC) Mariano Nuzzo intervistandolo sulle eccezionalità dell’isola d’Ischia in tema di scoperte archeologiche, cultura e turismo, ma anche il nodo della Ricostruzione di Ischia, le demolizioni pubbliche, i condoni e gli abbattimenti della procura anche nel solco del recente protocollo d’intesa voluto per la Regione Campaniacon l’accordo De Luca-Gratteri.L’intervista a margine della presentazione del libro “Ischia e la Baia di Cartaromana”.
Cultura e archeologia volano imprescindibile per il turismo quali sono le risultanze emerse dall’incontro di questa mattina?
« Oltre i temi che il volume affronta che sono quelli dell’archeologia prevalentemente viene fuori anche una volontà del territorio di essere pronto per un turismo culturale di qualità questo è quello che ho percepito prevalentemente.Quindi è bene aver mostrato il punto degli studi su Cartaromana, però a questo punto facciamo in modo che questa comunicazione, che laraccolta di queste informazioni, arrivi a tutti.La voglia di creare questa opportunità è stata dimostrataanche dalla partecipazione avuta. Il fatto che ci sia stata una grande presenza dimostra proprio questo aldilà dell’archeologia la storia. Il testo è un’opera che ci porta alla scoperta di un tesoro nascosto sotto le acque di Ischia .Attraverso un affascinante viaggio tra geologia, archeologia e storia, il volume racconta come la baia sia stata un crocevia di commerci, cultura e anche presidio militare in epoca romana. Dai resti della banchina portuale romana fino alle tracce di vita quotidiana e alle ipotesi di turismo sostenibile, questo libro mostra un Ischia inedita e ricca di storia. La visione del futuro? Un laboratorio a cielo aperto per la ricerca archeologica e un modello di turismo culturale che rispetta e valorizza il nostro patrimonio.Che Ischia possa diventare un simbolo di conservazione e innovazione, aperta al mondo e radicata nelle sue straordinarie radici storiche».
In un’isola gravata dai molteplici vincoli e che negli anni, ha visto un territorio, un paesaggio ed un patrimonio immobiliare pesantemente danneggiato, secondo lei, in alcune circostanze, non si corre il rischio di passare da un eccesso all’altro cioè di avere adesso è un territorio con troppi vincoli ed eccessivamente ingessato anche per le piccole opere?
«C’è la legge sulla tutela l’interessamento ma non credo voglio dire tutto il territorio della provincia voglio dire a vincoli non è l’unico territorio questo a vincoli come quello degli altri è un territorio fragile che ha necessità di cure questo voglio dire questo lo differenzia dalla restante parte del territorio metropolitano».
Anche i recenti processi di Ricostruzione in atto nelle zone colpite dal sisma e alluvione stanno riproponendo problemi legati ai condoni e dintorni, posso chiedere qual è la posizione della Sovrintendenza in merito?
«E’ meglio dire che stiamo facendo un lavoro corale, insieme al commissariato,alla Regione e agli Enti Locali, un lavoro di valutazione puntuale delle varie dinamiche che arrivano all’attenzione della Soprintendenza.Quindi noi continueremo valutando nel rispetto della norma le varie pratiche che arriveranno.Certamente ci rendiamo conto che viviamo nel 2024, quindi viviamo il nostro tempo enon abbiamo una visione con preconcetti, ma, ripete, una visione a 360°».
Cosa ne pensa del protocollo d’intesa siglato tra la Regionecon il Governatore Vincenzo De Luca e la Procura per il tramite di Nicola Gratteri con i sindaci di alcuni comuni dell’Area flegrea tra cui quelli isolani?
«Credo che lei faccia riferimento al protocollo per l’abbattimento dell’edilizia abusiva. Si tratta di un protocollo che non conosco nel dettaglio, ho avuto notizie dalla stampa perché noi non siamo stati interessati come Ente e credo che riguardi l’abbattimento di edifici già valutati abusivi nel corso del tempo. Dunque, che dire, si tratta di un’attività sostanzialmente operativa, si dà seguito, probabilmente, a quello che è stato già decretato nel corso del tempo.Non credo che abbia una prospettiva di futuro quindi. Però questa è una lettura che do io dalle notizie di stampa e non dal testo che io non conosco, quindi…»
Questa è una domanda un po’ complessa.Sull’isola, al netto di quelle riguardanti il terzo condono, sul quale si continua a dibattere, ci sono migliaia e migliaia di richieste di concessione in sanatoria che restano nel limbo, da anni.Posso chiederle come e cosa si può fare per andarli a definire in un senso o nell’altro una volta per tutte.In tal senso come e quando si muoverà la Soprintendenza?
«Allora se parliamo genericamente di Ischia e dei condoni, voglio dire, il tema di Ischia è al centro dell’agenda della Soprintendenza.Siamo impegnatissimi, abbiamo un ufficio della nostra Soprintendenza che si occupa in maniera straordinaria del territorio colpito dall’emergenza. Parliamo dell’emergenza frana e terremoto. Io le metterei in ordine temporale e quindi voglio dire c’è totale attenzione, sia questo territorio che quello dei Campi Flegrei che pure necessità di cura e attenzione.Chiaramente non è, non può essere un’attività esclusiva, perché l’aria metropolitana interessa di tutto il territorio della provincia di Napoli e verranno evase come vengono evase le altre».
Qual è la sua posizione e l’orientamento e anche le considerazioni su quelle che sono le demolizioni pubbliche in atto e su quelle eventualmente a venire,tenendo conto anche di quel concetto di tutela del paesaggio che non lasci luoghi che sembrino scenari di guerra, voi avete usato il termine “bombardate”?
« La cosa è un po’ più complessa, noi non abbiamo detto “sì”al piano delle demolizionia prescindere. E’ stata fatta una valutazione accurata abbiamo chiesto comunque di mantenere i segni urbani storici della città, soprattutto il sostrato edilizio che merita di essere letto anche da chi verrà dopo di noi. C’è un piano di demolizione approvato dal commissario, sul quale ci siamo ci siamo confrontati e quindi voglio dire noi stiamo seguendo queste attività e collaborando alla valutazione delle strutture che possono avere un interesse per il territorio.E’ chiaro che dove ci sono fattori di rischio elevati viene prima la vita delle persone e poi gli immobili quindi siamo pronti a valutare anche questi aspetti di questi aspetti ».
Cosa pensa del piano di ricostruzione che la regione sta per ufficializzare ?
«Il piano di ricostruzione è un lavoro che abbiamo elaborato insieme alla Regione e abbiamo voglia di fornire un supporto notevolissimo e quindi, voglio dire, su quello c’è una condivisione.Siamo in una fase di osservazione e di approfondimento anche con gli Enti Locali.Credo che sia arrivato il momento per dare un futuro a quest’isola, anche in una lettura paesaggistica.Il piano ha anche una valenza paesaggistica, quindi serve, è utile e servirà non solo nell’ambito edilizio ma darà anche una visione di paesaggio che in questo momento aveva necessità di essere rinnovata».