«Ischia si liberi dalla pensione completa»
Quando a Ischia si parla di turismo nessuno più pensa ai tour operator e alle agenzie di viaggio. Il turismo per antonomasia ora sono i portali di prenotazione on line come Booking.com, Expedia, Hotelbeds.
Sulla nostra isola, così come per il resto del’Italia, il turismo online rappresenta il boom più clamoroso di Internet, ed è oggi il settore in assoluto più forte dell’ e-commerce. Sono, infatti, ormai dimenticate in tutto il mondo le paure di affidare la carta di credito ai meandri della rete, superati i problemi da un lato di trovare personale specializzato per i fornitori e dall’ altro di capire fino in fondo le istruzioni per i clienti.
C’ era solo un punto residuo di incertezza, ed era l’ imbarazzo della scelta in rete: centinaia di migliaia di siti specializzati offrivano le più disparate soluzioni di viaggio, e la giungla delle offerte era diventata inestricabile, al punto che questo stesso sovraffollamento disorientava tanti gli utenti che era diventato un freno allo sviluppo del settore. Bene: ci ha pensato il mercato, e in un tempo sorprendentemente rapido il panorama si è chiarito. Con un processo frenetico di consolidamento mediante fusioni e acquisizioni (e di chiusure per chi non accettava di essere acquistato da qualche “pesce grosso”), i nomi sul mercato si sono ridotti a pochissimi: Booking.com, Expedia, Hotelbeds e pochi altri ancora.
E Andrea D’Amico, under 40, è il capo di Booking.com in Italia e anche nei Balcani, in Grecia, Turchia, Medioriente e Africa e, sulla nostra isola, il portale di prenotazione on line, rappresenta un punto di riferimento importante per le oltre 300 strutture alberghiere.
Manager intuitivo e ambizioso, rispettoso delle regole, determinato. In effetti, dietro quella sua aria bonaria e riservata, si nasconde il signore incontrastato del business on line. Chi lo conosce lo definisce un uomo schietto quanto intrigante, paradossalmente mai di cattivo umore anche quando le cose non girano per il verso giusto (e succede raramente). Un manager di prima fascia che è riuscito a regalarsi un solido profilo internazionale a fronte di un percorso, a suo dire, «difficile ma divertente».
Il Golfo lo ha incontrato per un intervista a tutto campo proprio in un momento in cui gli albergatori ischitani dichiarano di voler cambiare strategia commerciale e abbandonare la politica del low cost.
– Dott. D’Amico, il turismo è cambiato profondamente. La destinazione Ischia era venduta per il 65% dai tour operator, il resto fai da te. Oggi i canali on line la fanno da padrona e rappresentano una percentuale elevatissima di occupazione per l’albergatore. Come è cambiato e come ancora cambierà il turismo?
«Stiamo assistendo ad una continua e costante frammentazione sia della domanda che dell’offerta turistica. L’aumento della concorrenza ha portato ad una diversificazione sia di prezzi che di prodotti. Non ci sono più solo pacchetti, ma soluzioni per viaggi indipendenti grazie anche alla maggiore facilità di mobilità, specialmente con le compagnie aeree low cost. Questo consente anche all’albergatore di effettuare pianificazioni sull’occupazione annuale più vicine alle proprie necessità, non dovendo vincolarsi a tariffe o numero di camere prefissate».
– Ischia rappresenta 1/3 del turismo dell’intera provincia di Napoli. Oltre 3 milioni e mezzo di presenze annue, oltre 300 hotel, 50 mila posti letto. Ma è anche l’isola più completa al mondo. Offre tutto: SPA, terme, spiagge di sabbia, collina, eccellente enogastronomia, parchi termali, giardini botanici incantati, porticcioli turistici all’avanguardia e grande ospitalità. Ancora però è legata ad un turismo troppo italiano nel periodo giugno-luglio e agosto. Come può la “destinazione Ischia“ affacciarsi maggiormente ad un turismo straniero?
«I clienti di Booking.com hanno la possibilità di consultare le strutture a noi affiliate in 42 lingue, con assistenza 24 ore e 7giorni su 7, siamo quindi in grado di portare viaggiatori provenienti dall’estremo oriente, in una piccola struttura a gestione familiare a Ischia.
Il bacino di utenza è molto variegato, è quindi importante offrire servizi ad hoc, non solo soggiorni settimanali in pensione completa per famiglie, ma anche soggiorni in B&B, o del tutto indipendenti con appartamenti e case vacanze».
– Ci può fare chiarezza sulla questione della parity rate. In pratica Booking.com ha accettato che si possa fare concorrenza tra i vari portali on line ma non con il sito dell’hotel. Nel senso che Expedia può avere un prezzo più basso di Booking.com ma il sito dell’hotel no. L’associazione albergatori è intervenuta su questa questione a muso duro….
«Ci troviamo di fronte ad nuova economia in cui la trasparenza vince».
»La nostra proposta, accettata dall’Antitrust, offre agli hotel ancora più flessibilità riguardo ai prezzi rispetto alla situazione attuale. C’è una maggiore concorrenza tra le agenzie di viaggio online che agevoleranno il consumatore. Le strutture che decidono di essere su Booking.com, lo fanno perché siamo un canale di marketing ritenuto molto valido e la garanzia di ottenere gli stessi prezzi offerti dagli alberghi sui loro siti assicura la possibilità di continuare a dare ai nostri clienti un servizio innovativo, aiutando allo stesso tempo i nostri hotel partner a far crescere il loro business».
– Tassa di soggiorno, una “commedia” tutta italiana, cosa ne pensa?
«La tassa di soggiorno esiste in molti paesi del mondo, non solo in Italia; considerando gli effetti potenzialmente negativi sui flussi turistici causati dall’aumento delle tariffe, è importante che venga effettivamente utilizzata per il miglioramento del territorio in modo da compensare con i benefici».
– Ci fa una previsione del booking on line nei prossimi 3 anni? Come cambierà? Cosa dobbiamo aspettarci.
«La nostra costante attenzione è rivolta alla semplificazione ed implementazione delle nostre piattaforme sia per il cliente che ormai può prenotare in pochi secondi con diversi devices, sia per i nostri partner che avranno sempre maggior autonomia nella gestione di offerte, pagamenti e politiche di cancellazione».
– Booking.com è tradotto in 42 lingue, avete 5mila siti partner tra cui 50 compagnie aeree e applicazioni per smartphone e tablet. Numeri importanti. Ed ecco che potrebbe diventare conveniente promuovere la nostra località in paesi dove Ischia non è conosciuta come il Giappone, la Cina, il Brasile, la Turchia. Ma anche in Europa dove è conosciuta ma non “tira” come Belgio, Francia, Inghilterra. Perché non pensare ad una partnership “Destinazione Ischia/Booking.com”. In pratica Booking.com si fa da promotore di campagne pubblicitarie su Ischia su destinazioni per noi (isola) non produttive. In cambio, Ischia, potrebbe garantire a Booking.com, “la miglior tariffa garantita”.
«Booking.com investe massicciamente in web marketing per ricerche da qualsiasi destinazione e per qualsiasi mercato. La flessibilità in termini di cancellazione, offerte speciali diversificati durante l’anno sono le migliori risorse per attirare il numero maggiore di utenza, qualsiasi sia la provenienza».
– Beh, dott. D’Amico insistiamo sulla domanda
«Parliamone».
– Rimarranno poche OTA (Online Travel Agency) o il mercato si frammenterà?
«Il mercato dell’online è in generale in costante crescita e gli utenti sono sempre più abituati a consultare e comparare lo stesso prodotto su diverse piattoforme. Il mondo del turismo è un oceano di opportunità di cui l’online al momento ricopre ancora solo una parte, ci saranno sicuramente portali per mercati specializzati, di nicchia. Se ci sarà domanda assisteremo ad una conseguente diversificazione dell’offerta».
– Alcune indiscrezioni parlano dell’ingresso di Amazon nel settore turistico con “Amazon Travel” proponendosi come alternativa a Booking.com o Expedia. Google, invece, ha deciso di fare un ulteriore passo avanti nel settore del travel online con il programma HPA (Hotel Price Ads); TripAdvisor con “Tripconnect” consente all’hotel di collegare il proprio booking engine al portale.
Amazon, TripAdvisor, Google, Expedia e Booking.com. La famiglia delle OLTA si ingrandisce sempre di più con nuovi attori o con nuovi prodotti… Che ne pensa?
«Come detto è la normale evoluzione del mercato, maggiore è la richiesta e l’interesse, maggiori saranno gli attori interessati ad investire nell’universo turismo».
– Open table è entrata a far parte del gruppo Priceline, In pratica si potranno prenotare anche i ristoranti on line. Ischia ha oltre mille punti di ristoro e nella maggior parte tutti eccellenti. Cambierà anche il modo di prenotare un tavolo a ristorante?
«L’affiliazione di Opentable è nata proprio dalla crescente richiesta di un servizio di prenotazione semplice, multilingue e disponibile su dispositivi mobili. Gli utenti ormai vogliono sempre più trasparenza sui prezzi, c’è una crescente attenzione al cibo come esperienza ed è diventato indispensabile leggere le opinioni di altri utenti prima di acquistare un servizio o un prodotto. Opentable offre tutti questi servizi e l’Italia, così come Ischia, che fa della qualità dei propri prodotti alimentari e della cucina in generale il suo fiore all’occhiello non potrà che beneficiare di questo nuovo servizio non appena arriverà anche da noi».
Il Golfo, prima con il discorso del “cartello degli albergatori” per dare lo stop al turismo low cost e oggi con l’intervista esclusiva al numero uno di Booking.com, vuole dare degli strumenti utili agli albergatori ma anche al mondo del terziario, affinché si cambi marcia. Ischia può!