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Ischia patrimonio Unesco, la proposta non è tramontata

L'isola ha tutte le carte in regola per la candidatura come patrimonio naturale, ecco perché a distanza di dodici mesi la battaglia per raggiungere l’obiettivo non si è interrotta

Un anno fa è partito l’iter per far riconoscere Ischia come patrimonio mondiale dell’umanità per via “della sua storia millenaria e del suo inestimabile patrimonio storico, artistico, paesaggistico e ambientale”. “A distanza di un anno non ci siamo fermati”, ha detto il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino che crede fortemente nel riconoscimento per l’isola. “Il riconoscimento dell’isola di Ischia come patrimonio dell’umanità costituirebbe un indubbio vantaggio in termini di immagine, consentirebbe di rafforzare la conservazione, ma anche la valorizzazione attiva del medesimo patrimonio culturale, naturale e paesaggistico; sarebbe da stimolo allo sviluppo di un’economia sostenibile. Anche in questa direzione va il gemellaggio che stiamo coltivando con Matera, capitale europea per la cultura 2019”. Un anno fa è partito l’iter per il riconoscimento con una delibera di giunta dell’assessore Francesco Rispoli ed un protocollo d’intesa tra i sei comuni, l’iter per la candidatura Unesco della più grande delle isole del golfo di Napoli, già Aenaria in epoca romana e, prima ancora, Pithekoussai. 

“Ischia – si legge nella delibera – è stata la prima colonia greca dell’intero Mediterraneo occidentale e come le altre isole dell’arcipelago campano è stata crocevia importante delle varie culture che si sono affacciate sul Mare Nostrum.  Anche dal punto di vista naturalistico e paesaggistico l’isola rappresenta un unicum per la straordinaria varietà delle sue risorse in grado di proporsi come patrimonio dell’umanità vieppiù per la presenza del Regno di Nettuno Area Marina Protetta istituita con Decreto del Ministero dell’Ambiente la cui istituzione è condivisa con la vicina isola di Procida”. L’iter per la candidatura dell’isola a patrimonio Unesco prevede la costituzione di un comitato, del quale farebbero parte i sei sindaci e altrettanti esperti di discipline storiche, paesaggistiche e ambientali. Ed è proprio questo il punto sul quale gli uffici del Comune di Ischia stanno lavorando. “Ho sentito alcuni giorni fa il sindaco di Ischia – ha detto Rispoli che un anno ha firmato come proponente la delibera – e mi sono detto disponibile a collaborare per inviare tutti gli incartamenti burocratici al Comitato”.

E precisa: “L’idea non è certo tramontata”.    Grazie alla sua storia millenaria e al suo inestimabile patrimonio storico, artistico, paesaggistico e ambientale l’isola d’Ischia ha tutte le carte in regola per la candidatura Unesco. I beni candidati, in base alla Convenzione sulla Protezione Mondiale adottata dall’Unesco nel 1972, possono essere iscritti nella lista come patrimonio culturale, naturale e culturale. Ischia, con i suoi monumenti e la sua particolare conformazione geologica, rientra in tutte queste sezioni, ma è necessario che il Comune affidi a un comitato di esperti la redazione di un primo elenco di luoghi ritenuti rilevanti. 

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