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Ischia: l’isola dove si fitta (quasi) solo agli insegnanti

Con la fine della stagione turistica le case si svuotano e si rendono disponibili a chi cerca un alloggio. Ma c’è il “vade retro” per chi cerca casa tutto l’anno, per lo più si loca solo fino a maggio

Tempi duri per chi coltiva il sogno di trovare una casa sull’isola d’Ischia. Un piccolo nido dove vivere la propria storia d’amore, iniziare magari una famiglia o anche semplicemente un posto dove trovare la propria indipendenza alla faccia di chi crede che gli italiani e quindi anche gli ischitani siano tutti mammoni. Propensi a rimanere a casa, “nella bambagia” vita natural durante. Terminato il grande boom delle seconde e terze case costruire per figli e nipoti, il mercato edilizio ha fatto i conti con l’impossibilità di continuare a costruire. Oggi il popolo di Ischia si divide in due grandi gruppi, anzi tre. Chi la casa ce l’ha, chi ne ha più di una e chi invece non ha la fortuna di possedere un immobile dove pensare di costruire la propria indipendenza. Ma fortunatamente c’è il mercato immobiliare, anche abbastanza conveniente in questo periodo, secondo gli esperti. Per chi però non ha un gruzzolo da parte e non intende accendere un mutuo rimane l’opzione “affitto”. D’altronde sui cancelli, le palazzine e persino sugli annunci immobiliari e nei gruppi specializzati dei social network sembra proprio che l’offerta di case in affitto sia davvero rigogliosa. Ma basta alzare la cornetta e contattare il padrone di casa o leggere bene nella descrizione per capire come si muova il mercato immobiliare ischitano e quanto sia davvero difficile trovare una casa sull’isola d’Ischia.

Parlando con i padroni di casa la canzone, tranne rari casi, è sempre la stessa: “fittiamo solo agli insegnanti”. L’isola d’Ischia sta forse diventando un nuovo polo accademico, fresco e rigoglioso, tanto da richiamare decine e decine di professori provenienti dalla terraferma? I numerosi istituti presenti sul nostro territorio hanno bisogno di decine e decine di insegnanti e non tutti sono disponibili sul territorio ischitano, alcuni vengono da Napoli, ma la domanda di alloggio da parte dei professori è davvero così frequente tanto da giustificare un mercato così florido? Naturalmente non è così. E’ facile capire che buona parte dei fortunati proprietari di abitazioni che sono soliti affittare le case ai villeggianti in estate, spesso a cifre non proprio economiche, cercano di evitare di tenere sfitte le case in pieno inverno, d’altronde le spese per chi ha più di una casa sono tante, c’è la Tasi, le manutenzioni gli altri imprevisti e racimolare qualche soldo anche in inverno, non chiudendo i battenti delle case durante le stagioni meno appetibili per chi viene in vacanza sull’isola, rappresenta un ottimo compromesso.

Ma chi la casa la cerca tutto l’anno? Per l’esercito di persone che una casa non ce l’ha e vive l’isola 12 mesi l’anno le cose si complicano e non poco. “Sono mesi che cerco casa per la mia famiglia – racconta un padre di famiglia che da poco ha dovuto lasciare la sua vecchia abitazione – ma trovare quattro mura adatte alle esigenze mie, di mia moglie e dei bambini è una vera impresa” . E il malcontento e la preoccupazione crescono anche tra i terremotati, i protagonisti, loro malgrado, di quella terribile scossa del 21 agosto del 2017 che in appena 5 secondi è riuscita a stravolgere la vita di tanti che si sono trovati costretti a vivere per mesi in albergo. Tutt’altro che una pacchia come potrebbe pensare qualcuno. Dopo qualche mese tra hall e piano bar, per quanto gli hotel fanno dell’ospitalità la propria principale missione di esistenza, avere quattro mura domestiche in cui vivere diventa più che un’esigenza, una vera e propria necessità di vita. Eppure al di fuori degli alberghi trovare una casa sicura e che possa essere un luogo dove ricominciare a vivere in maniera semplicemente normale non è affatto semplice.

Intanto il fronte di coloro che cercano casa e si trovano costretti a sentire “fitto solo agli insegnanti” si fa sempre più nutrito e disorientato. “Possibile che su quest’isola non sia possibile trovare sistemazioni d’alloggio in linea con le esigenze con le decine di famiglie che portano avanti l’economia” Si chiedono in molti. Sarà mai possibile conciliare la necessità di avere un tetto pluriennale dove vivere alle proposte di affittanze stagionali? Un bel mistero, un’anomalia da località turistica, l’ennesima, a cui bisognerebbe far fronte seriamente.

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