CULTURA & SOCIETA'

Ischia e Procida unite contro il gioco d’azzardo

Venerdì scorso a Frattamaggiore l'incontro tra tutti i rappresentanti dei Comuni dell'Asl Na 2 Nord per individuare una strategia comune

Nel 2018, tra tutti i 32 Comuni della ASL Napoli 2 Nord si è speso 1 miliardo e 360 milioni di euro in gioco d’azzardo, a rimanere aperte sono, invece, 311 sale Slot/AWP, e 5 sale bingo. In alcuni Comuni, ogni cittadino spende in media circa 1300 euro con punte di oltre 3000 euro all’anno per gioco d’azzardo.

Altri Comuni spendono oltre 100 milioni di euro all’anno e i numeri di cittadini scivolati nel gioco d’azzardo è salito notevolmente di anno in anno.

Gli utenti attualmente in carico sono solo una piccolissima parte dei giocatori reali, quelli che non accedono ai servizi e non chiedono aiuto.

I Servizi sanitari intercettano meno del 2 % dei giocatori d’azzardo reali.

Occorre quindi mettere mano una strategia concertata tra Regione, Comuni, Istituzioni Sanitarie e Sociali per contrastare questo fenomeno che non si presenta solo come una piaga sanitaria, ma anche come una ferita sociale, economica e familiare.

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È questa parte dell’analisi presentata dall’Asl Na2nord ai rappresentanti dei Comuni presenti qualche giorno fa a Frattamaggiore. Tra questi anche le isole di Ischia e Procida per individuare, insieme, un percorso che porterà all’approvazione di Regolamenti comunali per contrastare il fenomeno della ludopatia.

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“Oggi ho avuto il piacere di partecipare, presso la direzione generale dell’Asl Napoli 2 Nord, al primo di una serie di incontri che si terranno nei prossimi mesi il cui obiettivo è di giungere all’elaborazione di un regolamento unico che possa essere adottato da tutti i Comuni che fanno parte dell’Asl Napoli 2 Nord e dunque anche dai 6 Comuni isolani. Tale strumento sarà necessario per cercare di contrastare il gioco d’azzardo… una vera e propria emergenza sociale del nostro tempo”. È questo quanto dichiarato dall’assessore al Comune di Barano Emanuele Mangione. È ancora vivo il ricordo della morte di Mario, diciottenne ischitano che si tolse la vita per aver sperperato i risparmi familiari al gioco. La sua fu una fine tragica che occupò le cronache dei giornali, ma tante sono, purtroppo, le situazioni dove padri di famiglia sono costretti a rivolgersi alla Chiesa, che offre loro un aiuto fatto di ascolto per la ludopatia o al Gap – gioco d’azzardo patologico- dell’asl. Ad oggi sono le uniche possibilità per cercare una via d’uscita.

“Il gioco d’azzardo nei nostri territori ha raggiunto dei livelli preoccupanti. Solo a Procida – scrive il Sindaco Dino Ambrosino – si spendono più di 10 milioni di euro l’anno, senza contare tutto ciò che avviene on line. Una marea di risorse che vengono sottratte ai bisogni primari dei giocatori e delle loro famiglie.

Se ne è parlato a Frattamaggiore insieme agli esperti ed agli amministratori dei 32 comuni dell’ASL Napoli 2. Sono venute fuori tante esperienze di famiglie rovinate e di difficoltà ad arginare il fenomeno. Il giro d’affari nei territori della nostra Asl è di 1 miliardo e 300 milioni di euro”.

Dopo i saluti del dott. Antonio D’amore direttore generale dell’Asl Na 2 Nord sono intervenuti: il dott. Vincenzo La Martora, direttore dipartimento dipendenze patologiche, dott. Vincenzo D’Auria direttore uoc Casavatore-Acerra, dott. Ssa Anna Grazia Mautone referente servizio gioco azzardo patologico, dott. Maurizio Fiasco sociologo componente dell’osservatorio nazionale gioco azzardo patologico del Ministero della Salute. Un momento di confronto importante per porre fine a uno dei mali della nostra società.

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