Ischia celebra il ventennale della visita di papa Giovanni Paolo II
Il 5 maggio 2002 Karol Józef Wojtyla venne sulla nostra isola e tra aneddoti, ricordi e sensazioni di alcuni protagonisti intendiamo ripercorrere i momenti più significativi di quella giornata
Senza ombra di dubbio Giovanni Paolo II è stato uno dei papi più amati degli ultimi anni. Non solo per la lunghezza del suo pontificato che, come si sa, è durato più di 25 anni, ma anche e soprattutto per le sue doti umane che erano davvero straordinarie. Per chiunque aveva una bella parola o un gesto di affetto e queste sue caratteristiche lo hanno reso un pontefice speciale, facendolo entrare nel cuore di tutti. Non a caso Wojtyla nel 2011 è stato beatificato dal suo successore Benedetto XVI e reso, poi, santo nel 2014, insieme a Giovanni XXIII, da papa Francesco.
Alle 9 del mattino del 5 maggio 2002 un elicottero partito da Città del Vaticano atterrò per la prima volta a Ischia. Lo sbarco all’eliporto e poi una incredibile giornata che resterà per sempre nella storia di Ischia e nella memoria della sua gente
Vent’anni fa, esattamente il 5 maggio 2002, Ischia ha avuto il privilegio di ospitare per un’intera giornata il Santo Padre. Fu una visita commovente e foriera di spunti di riflessione per ogni isolano, e non solo. La visita di papa Woityla fu fortemente voluta dal vescovo di allora, monsignor Filippo Strofaldi, che raggiunse così uno dei suoi principali obiettivi, quello di portare un pontefice sull’isola verde. Alle 9 del mattino del 5 maggio 2002 un elicottero partito da Città del Vaticano atterrò per la prima volta a Ischia. Era arrivato Giovanni Paolo II e gli isolani erano davvero felici di quella visita così importante. Nell’aria si respirava un qualcosa di speciale come se tutti si rendessero conto della straordinarietà dell’evento. Subito dopo il suo arrivo, il papa raggiunse il Piazzale Aragonese a Ischia Ponte dove alle 10,30 venne celebrata la Santa Messa alla presenza di tutte le autorità dell’epoca. Davanti al Castello Aragonese venne allestito un palco sontuoso coperto da due vele bianche. Nella sua commovente omelia il papa pronunciò parole bellissime: «La vostra splendida isola, meta di un gran numero di visitatori e turisti, conosce bene il valore dell’accoglienza. Ischia pertanto può diventare un laboratorio privilegiato. Diventerai Chiesa sempre più accogliente, dove tutti si sentono a casa. Coloro che vengono a visitarti ripartiranno rinfrancati nel corpo, ma ancor più rinvigoriti nello spirito. Sotto la guida illuminata e prudente del tuo Pastore, sii una comunità che sa ‘ascoltare’, una terra pronta ad ‘accogliere, una famiglia che si sforza di ‘amare’ tutti in Cristo». Celebri anche le seguenti parole: «Ascolta, accogli, ama». Tre semplici verbi che ancora oggi devono essere la strada maestra per chi intende costruire un mondo migliore.
Nel pomeriggio Giovanni Paolo II raggiunse in auto Forio per l’incontro con i giovani che si tenne alle 17,00 nel piazzale antistante la Chiesa di Santa Maria del Soccorso. Davanti a una folla oceanica che sventolava bandierine e intonava canti religiosi, il Santo Padre ebbe parole al miele verso i ragazzi: «Giovani di Ischia, siate il sale della terra, che dà sapore e bellezza alla vita. Mostrate con gesti concreti e con la convinzione delle parole che vale la pena vivere e vivere insieme l’amore che Gesù è venuto a rivelarci e donarci. Non è forse l’amore di Cristo, vincitore del male e della morte, che ci ha trasformati? Fate in modo che il maggior numero di giovani sia raggiunto da questa stessa esperienza». Al termine del suo discorso, i giovani d’Ischia fecero auguri al papa che di lì a pochi giorni avrebbe compiuto ottantadue anni. I ragazzi, poi, fecero arrivare un’immensa torta di compleanno che Wojtyla apprezzò moltissimo. Di quella bellissima giornata abbiamo voluto raccogliere le testimonianze di alcuni che se la ricordano bene. Don Carlo Candido, ad esempio, racconta che fu molto complesso organizzare la giornata, ma che lo sforzo fu poi ripagato da quella straordinaria esperienza: «La preparazione della visita partì mesi prima e ricordo che negli ultimi quaranta giorni si lavorava di buona lena affinché tutto andasse per il meglio. Io vissi in prima persona l’incontro che il Santo Padre ebbe con i giovani sul piazzale del Soccorso e fu davvero commovente vedere tutta quella gente. A mio modo di vedere il 5 maggio 2002 è stata una data spartiacque per Ischia e per tutti gli isolani. Io, insieme a tanti altri, appartengo alla generazione che è cresciuta con lui e con le sue meravigliose Giornate mondiali della gioventù. Per me, quindi, è come se fosse venuto a casa un nonno o un padre che ho sempre sentito accanto a me. Ricordo ancora il boato che ci fu quando l’auto del papa imboccò la curva che porta alla chiesa del Soccorso. Fu un momento davvero indimenticabile perché ognuno di noi era veramente felice. Mi piace riportare alla mente anche la torta che gli facemmo come regalo per i suoi ottantadue anni che avrebbe compiuto di lì a poco. L’idea di fare questo omaggio ci venne qualche giorno prima della visita e trovai subito l’appoggio dei giovani che furono entusiasti di mettersi in gioco. Ricordo ancora lo stupore e le parole di papa Wojtyla davanti a quel dono. Il 5 maggio 2002 è la data che tutti abbiamo nel cuore e a distanza di vent’anni è emozionante parlare di quei momenti».
Anche Don Agostino Iovene ha voluto dare la propria testimonianza di quel giorno così particolare, e per certi versi unico: «Fu un giorno davvero incredibile che venne organizzato nei minimi particolari e l’aria che si respirava era davvero elettrizzante. Mi colpì moltissimo la forza di volontà del pontefice che volle vivere fino in fondo quella visita nonostante la sua salute ormai cagionevole. Il papa ci regalò un meraviglioso giorno di fede e di gioia spirituale che ognuno di noi porta nel proprio cuore. A distanza di vent’anni le sue parole riecheggiano nelle nostre menti e i suoi consigli sono ancora validi per la nostra isola. I suoi celebri verbi ‘Ascolta, accogli, ama’ devono essere la linea guida per ognuno di noi». Abbiamo infine sentito il giovane Don Cristian Solmonese che insieme a tante altre persone si sta prodigando nell’organizzazione del 20° anniversario della storica visita di San Giovanni Paolo II: «Io mi occuperò della parte liturgica dell’anniversario. In particolare la giornata della commemorazione vedrà due sessioni. Alle 18,30 ci sarà la presentazione delle relazioni sinodali a chiusura della prima parte del Sinodo della Diocesi di Ischia, mentre nella seconda alle 19,30 presso il Piazzale delle Alghe in Ischia Ponte avrà luogo la solenne Concelebrazione Eucaristica in occasione del ventennale della visita del Santo Padre». Don Cristian Solmonese ha infine riportato alla mente quel 5 maggio 2002: «Io a quell’epoca avevo 18 anni e stavo nel coro della pastorale giovanile. Mi trovavo a Forio sul piazzale antistante la Chiesa di Santa Maria del Soccorso. Ero lì fin dalle prime ore del mattino insieme a tantissime altre persone per aspettare papa Giovanni Paolo II che nel pomeriggio sarebbe venuto a farci visita. Fu una giornata meravigliosa carica di gioia e di commozione, lo ricordo come se fosse ieri. Noi giovani percepivamo un’attesa enorme che si è poi sciolta nel momento in cui l’auto del papa ha imboccato la curva che porta alla chiesa del Soccorso. Per me papa Wojtyla ha lasciato un segno enorme nella vita della Chiesa. In 26 anni di pontificato ha rivoluzionato la Chiesa ed è stato colui che l’ha guidata verso il nuovo millennio. Nella mi vocazione personale ha segnato un punto non indifferente e devo dire che in tutti noi ha lasciato una testimonianza meravigliosa. L’aspetto che mi colpiva di più di questo papa era il suo attaccamento ai giovani con l’invenzione delle Giornate mondiali della gioventù. È stato un grande papa, ma prima di tutto è stato un grande uomo».