Nel 2020 e per buona parte del 2021 le star televisive sono state, senz’ombra di dubbio, virologi ed epidemiologi. Specialisti di alto livello, altamente appassionati di un fenomeno complesso quanto affascinante sul quale hanno dimostrato grande capacità di discutere, a volte anche di litigare, e di sfidarsi. Il tema? sempre il solito: la pandemia dettata dal coronavirus. Siamo stati incollati per mesi alle Tv ad ascoltare le tesi più disparate, le convinzioni, i retroscena, le tecniche per annientare il virus dalle mani e dai vestiti e tutto ciò con un sovraccarico di informazioni che ci giungevano attraverso un bombardamento continuo da volti che ci sono diventati familiari e che in un certo qual modo hanno assunto il ruolo di veri “influencer”. Beh, alla fine ci sono chiare due cose: non far sopravvivere Sars-CoV 2 è un compito particolarmente complesso e che inoltre nessun farmaco, almeno fino ad oggi, si è dimostrato in grado di poterlo uccidere.
Sars-CoV 2 è un virus davvero di successo perchè, come affermano autorevoli biologi, con grande facilità si mimetizza e si integra con l’ospite, e per fare bene il suo lavoro e raggiungere lo scopo, cioè quello di proliferare indisturbato, muta continuamente. Le nostre armi di difesa sono i vaccini e poche importanti regole da rispettare come quella primaria del distanziamento sociale e dell’utilizzo della mascherina nei luoghi chiusi così come in quelli all’esterno affollati ma purtroppo sono anche tanti, troppi, i “renitenti” al farmaco quanto quelli ugualmente allergici alle regole che invece, se seguite, almeno potrebbero tutelare gli altri, quelli che il Covid proprio non se lo vogliono prendere. Ischia si dichiara “covid-free” ma nello stesso tempo l’indice del contagio in Campania continua a salire e proprio l’Unità di crisi della Regione conferma in questo fine settimana di Luglio, oltre 200 nuovi casi positivi al Covid su circa 8000 tamponi molecolari processati con un allarme alto, altissimo, per la variante Delta. Lo spostamento verso l’isola di un turismo “mordi e fuggi”, fatto di poche ore e tanto chiasso non può che alzare la soglia di allarme e sollevare una domanda: aspettiamo e desideriamo davvero questo? questa forma chiassosa e sconcatenata di turismo che all’imbarco si sottopone ad una semplice misurazione della temperatura, non è per niente la risposta ad una scelta di responsabilità verso l’immunizzazione adottata dagli ischitani per accogliere ospiti da ogni dove, ma in sicurezza. Che protocolli di sicurezza andrebbero adottati nei confronti di coloro che non si presentano all’appuntamento presso l’hub vaccinale e che dichiarano di non volersi più vaccinare se contattati telefonicamente dall’Asl, mentre poi sono pronti all’imbarco, trolley alla mano, per raggiungere la nostra isola?
Green pass, basterà davvero?
Nel frattempo che il Governo decida sull’obbligatorietà o meno del Green pass per chi deve salire su un treno, un aereo, una nave, sia la Sicilia che la Sardegna si blindano con le ordinanze dei rispettivi Governatori Musumeci e Solinas per fermare l’incidenza dei positivi che arrivano sulle due grandi isole. Sono infatti tantissimi quelli che, provenienti dall’estero sono risultati infetti, e quindi, di seguito, subito trasferiti in quarantena nei Covid hotel. Dunque, obbligo di eseguire il tampone all’arrivo per chi non è vaccinato: una disposizione che si è resa necessaria per arginare una probabile ondata in piena stagione turistica. Ischia intanto si prepara per il 26 di questo mese alla festa di Sant’Anna, appuntamento importante anche se in edizione ridotta con solo tre barche allegoriche; manifestazione alla quale si potrà accedere, con obbligo per tutti, soltanto se dotati di Green pass. La riflessione è semplice: se l’isola è, auspicabilmente, Covid-free almeno per i residenti, basterà l’obbligo del Green pass europeo per i turisti, a scongiurare nuovi casi di contagio? non vogliamo essere catastrofisti nè tantomeno giustizialisti, ma se per partecipare ad un concorso pubblico tenutosi in Campania nei primi giorni dello stesso mese di Luglio, dove oltre alla predisposizione di un rigido distanziamento, si è chiesto obbligatoriamente il tampone per l’ingresso a tutti i candidati, persino a quelli con tanto di vaccinazione già inoculata e dimostrabile con prova documentata, sembra proprio che le misure di sicurezza siano rigide in alcuni eventi, magari dove si deve lottare per un posto di lavoro, e vacillanti o comunque più flessibili in quelle dove, tutto sommato, ci si reca per trascorrere qualche ora di relax.
Senza voler operare alcun discredito nei confronti dell’Amministrazione e verso l’operato degli organizzatori, occorre riflettere sul fatto che, in teoria, tutti dovrebbero sottoporsi al tampone per la partecipazione di determinati eventi, anche quelli che sono forniti di Green Pass, proprio perchè molti ritornano da vacanze trascorse all’estero o comunque hanno avuto contatti nelle precedenti ore con chi dall’estero è rientrato da pochi giorni. Sicilia e Sardegna hanno creato, o meglio, predisposto una cintura di sicurezza che gira tutt’intorno alle loro coste andando oltre il certificato verde. Una ciambella importante per combattere contro la variante Delta. Forse a tali misure bisognerebbe pensarci adesso, e non a fine estate.