Ischia, accordo fra Commissario delegato all’emergenza e Carabinieri Forestali, ma è scontro sul PAI

  Le nuove cartografie elaborate con le più moderne tecnologie saranno utilizzate per gli interventi di messa in sicurezza dell’Isola. Un dettaglio inedito anche nella nomenclatura. I dati confluiranno nel gemello digitale Scontro istituzionale  sulla zona “R5” e i piani dell’autorità di Bacino che esordiranno con vicoli e restrizioni mai viste in Italia. Consegna prevista il 25 luglio per il Piano Stralcio di Casamicciola Terme poi gli altri comuni

Ida Trofa|Il protocollo di Intesa siglato ieri tra il commissario Giovanni Legnini e il Generale del CUFAA Antonio Pietro Manzo suggella dopo sette mesi un  lavoro di rilievo e sintesi del territorio che scannerizza ai raggi X (quello dei sistemi LiDAR e non solo) l’Isola d’Ischia all’indomani della tragedia del 26 novembre scorso, da forza al gemello digitale dell’Isola, consegnato a dicembre 2022 che, prima o poi, con la sua enorme mole di dati sarà la base non solo per il trastullo di scienziati e studiosi, ma anche una poderosa macchina a disposizione dei comuni per progettare il presente e speriamo il futuro del paese, partendo dalle certezze del passato. Nulla di nuovo rispetto al passato, ma una kermesse d’eccellenza per replicare. Repetita iuvant.Per siglare l’atto c’è voluta la penna delle grandi occasioni in un reciproco scambio di cordialità tra Legnini ed il Generale Manzo che ha voluto chiudere ad Ischia la sua lunga carriera al servizio dell’arma, in un happening di tutto rispetto, prima di cedere il passo al Generale Rispoli.

Spauracchio R5, dopo il volo in elicottero è l’’autorità di bacino a mettere i brividi

Le nuove cartografie elaborate grazie alle più moderne tecnologie saranno utilizzate per gli interventi di messa in sicurezza dell’Isola, ma anche per i redigenti piani di ricostruzione e ricollocazione dei popoli colpiti tr PdRi regionale ed il temuto Piano Stralcio dell’autorità di Bacino. Uno spauracchio usato dai sindaci locali che sarà consegnato, dice Legnini, il 25 luglio, dopo la proroga concessa  lo scorso 30 giugno.Cosi, a mettere i brividi, piuttosto che il volo mattutino delle autorità  a bordo dell’elicottero dei Carabinieri a ripercorrere i luoghi del disastro, volteggiando sule ferite ancora aperte del Celario, è stato lo scambi al vetriolo con l’autorità di bacino sulla famigerata area R5 dell’Epomeo sul versante di Casamicciola. Un inedito italiano che da settimane sposta l’attenzione ed il dibattito tra prevenzione, cura e metodo, restrizioni e chiusure, programmazioni e morti.Aprono le danze il sindaco Giosi Ferrandino, rigira il coltello nella piaga il vicecommissario Gianluca Loffredo, replica a muso duro l’esponente dell’Autorità Andrea Sgrosso mettendo ogni tassello al proprio posto.

L’accordo fra Commissario delegato all’emergenza e Carabinieri Forestali

Le Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFAA) hanno lavorato intensamente, da alcuni mesi, in seguito alla drammatica frana del 26 novembre, inviando a Ischia una task-force di esperti geomatici. Una collaborazione richiesta dal Commissario delegato per l’emergenza, Giovanni Legnini, al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, che ha subito disposto l’avvio delle attività che oggi sono state suggellate istituzionalmente con la firma di un Protocollo di collaborazione.

Modello digitale del Terreno

Nel corso dell’incontro, che si è svolto presso gli uffici della Struttura commissariale a Ischia Porto, è stato presentato l’importante lavoro svolto dai Carabinieri Forestali, con le più moderne e sofisticate tecnologie, per elaborare un Modello Digitale del Terreno (DTM: Digital Terrain Model) sia del Monte Epomeo che degli altri Comuni dell’Isola, cartografie che consentiranno di avere una conoscenza del territorio con un dettaglio estremamente profondo (fino a 20 centimetri di risoluzione spaziale). Cartografie che, insieme a quelle elaborate dalle Università e dai Centri di Competenza, consentiranno di avere una grande mole di dati e informazioni, molto approfondita, sul territorio e sul patrimonio boschivo, che costituiranno la base per poter avviare la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Non proprio un inedito, ma una riproposizione di quanto già circola in giro da dicembre con il contenitore di dati messo su con l’ormai famigerato Gemello Digitale tanto caro al prof. Dimitri Dello Buono.

Il generale Antonio Pietro Marzo: “ Pr suggellare e perfezionare in accordo istituzionale ”

Soddisfatto il Generale Antonio Pietro Marzo, Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFAA): “Questo accordo è stato voluto dall’Arma e dal Commissario Legnini per sugellare una collaborazione istituzionale già in atto, che andrà avanti e si perfezionerà nel tempo. Abbiamo messo in campo tutte le potenzialità e gli strumenti tecnologici più avanzati a nostra disposizione. Questo lavoro, inoltre, ci dà l’opportunità di far conoscere quanto questa componente specialistica dell’Arma dei Carabinieri sia vicina ai cittadini offrendo un servizio di qualità e non solo con gli interventi repressivi”.

Legnini : Lavoro eccellente

“I Carabinieri forestali hanno realizzato un lavoro eccellente di lettura e di conoscenza del territorio e del patrimonio forestale con una rappresentazione digitale dell’isola di Ischia – ha commentato il Commissario Legnini – Oggi abbiamo sottoscritto un protocollo per proseguire e implementare questa collaborazione, anche l’attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Interventi di cui abbiamo avviato la fase della somma urgenza mentre sono in fase di avvio le più delicate fasi delle progettazioni di fattibilità ed esecutiva. Conoscere il territorio e la sua storia è di fondamentale importanza per non sbagliare nel futuro. Ora abbiamo una mole di dati completa e approfondita che metteremo a disposizione dei Comuni, di tutte le istituzioni che ne faranno richiesta e dei cittadini”.

Vade retro autorità di bacino. Giosi Ferrandino : “Non esiste un rischio zero”

Anche il sindaco di Casamicciola, Giosi Ferrandino, ha espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto dai Carabinieri: “Conoscere con precisione il nostro territorio serve a dare maggior sicurezza ai cittadini a cui contiamo di poter dare quanto prima certezze sulla possibilità di continuare a viverci – tutti – grazie agli interventi straordinari post frana; non esiste il rischio zero, ad Ischia come nella maggior parte dell’Italia, ma questo non significa che dobbiamo andarcene dal nostro paese; abbiamo ancora tanto da fare per Casamicciola e per gli altri comuni isolani, insieme al commissario Legnini, ma ad Ischia non possono essere introdotti vincoli illimitati”.Evidente il riferimento all’Autorità di Bacino, alla quale, oggi dopo i morti e la strafottenza dei decenni, si cerca di addossare ogni responsabilità sull’eventuale spopolamento e la individuazione di “zone rosse” dove non si potrà vivere ne antropizzate mai più. Lo spauracchio “R5-delocalizzazione” è servito. Facile mettere vincoli, ma la responsabilità di un paese è ben altro.“Comprendo che bisogna tutelarsi dalle responsabilità istituzionali– prosegue Ferrandino-sono certo che la sicurezza debba essere una priorità ma abbiamo il dovere trovare il giusto equilibrio tra tutte le esigenze mitigando il rischio, risanando le zone fragili con gli interventi già programmati ed avviando la manutenzione costante dell’ Epomeo la cui mancanza è stata, a mio parere, causa delle conseguenze disastrose della alluvione del 26 novembre scorso”.

La replica dell’Autorità di Bacino: “La programmazione del territorio non dipende da noi, sta al sindaco decidere se vuole 1 o 10 morti ogni 10 anni

Il rimpiattino istituzionale è proseguito prima con il Vice-commissario Loffredo che ha parlato di attese per la consegna degli esiti del lavoro svolto dall’autorità di bacino e del Piano Stralcio ,da cui scaturirà l’humus del PAI,  prima per Casamicciola e poi per gli altri comuni Italiani.Cosi ha deciso il Governo con il Decreto Ischia. Ma è proseguito in un passaggio tutt’altro che cordiale con l’Autorità di Bacino stessa che con Andrea Sgrosso a risposto a muso duro:“Il sindaco Ferrandino ci ha quasi accusato di terrorismo sul territorio, di far evacuare le persone, le cose,  come ente noi ci occupiamo di studiare il territorio, valutiamo la pericolosità e il rischio, basandoci su quelle che sono le interferenze dell’antropico. Ma  le decisioni su chi si dovrà spostare, non si dovrà spostare, non competono a noi, competono alla politica! Vanno basate in base ad un concetto di rischio accettabile. Magari anche il sindaco di Casamicciola dovrà decidere quale sarà un rischio accettabile per la sua popolazione e se perdere  1 o 10 persone ogni 10 anni. Sono valutazioni che non competono a noi. Noi ci occupiamo  di valutare il rischio e studiando il territorio “

Lite in zona R5 PAI. Legnini fa il pompiere e parla di limitare al massimo l’area di “ discrezionalità tecnica”

È toccato a Legnini fare il pompiere .” C’è piena collaborazione con l’autorità di Bacino. Attendiamo  solo di conoscere gli esiti del lavoro che so essere in una fase conclusiva. Il 25 di luglio si concluderà il piano stralcio. È vero quello che lei diceva, sul Piano vi è un contenuto discrezionale– spiega Legnini riferendosi all’R5 che ha scatenato la lite – ma è fortemente condizionato dal dato tecnico. Non è che il sindaco può decidere chi se ne va e chi no. Lo dico perché questo è stato oggetto di confronto con l’Autorità di Bacino, che dovrà si dovrà ulteriormente sviluppare, nel senso che bisogna che il dato conoscitivo tecnico, quello che abbiamo acquisito e quello che sono in elaborazione, dovranno essere quelli che restringeranno al massimo l’area della cosi detta discrezionalità tecnica. Entro un margine ristretto altrimenti diventerà una babele e non ce lo possiamo permettere”.

Un tuffo nella memoria, il meraviglio lavoro di ricerca del comandante Ciro Longo sulle antiche tecniche di mitigazione del rischio  

Il lavoro presentato ieri presso la sede della struttura commissariale affonda le sue radici anche nell’enorme patrimonio storico dei Carabinieri forestali. Ciro Lungo, comandante della Regione Carabinieri Forestale della Campania, ha fatto una ricognizione degli interventi realizzati sul Monte Epomeo dal 1936 agli anni Settanta. Opere importanti, di notevoli dimensioni, che danno anche l’idea di come il problema idrogeologico sia stato avvertito soprattutto in seguito agli eventi drammatici che hanno segnato la vita dei cittadini ischitani. Briglie, canalotti, terrazzamenti, opere che negli anni sono state o manomesse dall’uomo o non manutenute. Tanto che molti di questi interventi stanno venendo alla luce grazie ai lavori di somma urgenza in via di realizzazione negli alvei più importanti.

Il LIDAR “restituisce” poderose opere di ingegneria idraulica andate perdute

Ma di notevole interesse sono le cartografie realizzate negli ultimi mesi utilizzando le tecnologie più avanzate, come ha sottolineato il Generale Marco Di Fonzo, delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, che ha coordinato il lavoro. E’ stata in particolare utilizzato il sistema Lidar, in pratica una scannerizzazione laser, effettuata con rilievi sia via terra che in volo, che consente una radiografia del territorio, arrivando fino ai 20 centimetri di dettaglio ed superando anche la barriere boschive.  Dai 96 ai 98 punti del territorio battuto con voli a bassissima quota,  40/50 metri altezza massimi effettuati su  200 ettari. Attività che hanno permesso di scoprire tra la vegetazione poderose ed. Antiche  opere di ingegneria idraulica andate perse.Dighe, briglie, vasca di raccolta e di accumulo, tra il Negropone e il Fasaniello, ma anche al Cuccufriddù.

Copernicus esordisce in volo ad Ischia, cosi arriva la cartografia inedita e la nomenclatura mai avuta

Una mole di dati che, insieme con quella raccolta dai centri di competenza e dalle università, ha aggiunto Dimitri dello Buono, ha permesso di realizzare un modello digitale dell’isola. Giovanni Pugliano, Professore ordinario di Topografia e Cartografia all’Università di Napoli, Federico II, ha invece illustrato la cartografia elaborata, anche con l’ausilio dei satelliti, dai centri di Competenza. Pugliano ha evidenziato come prima non esistesse una cartografia e una nomenclatura. Ricostruire è stato difficile, spesso, uno stesso luogo aveva più denominazioni. Nasce cosi la cartografia delle aree colpite di Casamicciola e l’ultima nomenclatura. Il sistema Copernicus ha fatto il suo esordio(in volo) per prima volta ha volta con Ischia, dove già il 27 novembre a 24 ore dalla sciagura ha operato il servizio aereo che era partito ad ottobre. Solo il professor Pugliano rispondendo ad una domanda dei giornalisti ha provato a spiegare, sospendo il tentativo fallito di Legnini, cosa è cambiato al 17 luglio per richiedere un protocollo e la diffusione dei dati già diffusi : “C’erano altri dati ma non così dettagliato, ci sono anche i sentieri, per cui serve, però, una  ulteriormente ricognizioni- e sulla assenza di cartografie nel passato dice- sì, non c’era quella cartografia dei reticoli geografici con quel livello di dettaglio prima prima dell’evento. Non c’era”.

Loffredo: Le nuove cartografie elaborate con le più moderne tecnologie saranno utilizzate per gli interventi di messa in sicurezza dell’Isola

“Tutte queste informazioni – ha concluso il vicecommissario delegato per l’Emergenza, Gianluca Loffredo – saranno estremamente importanti non solo per la conoscenza del territorio ma anche per garantire la massima precisione nella fase della progettazione degli interventi necessari per la messa in sicurezza dell’isola”.

I sindaci isolani e il vice-prefetto Calcaterra

L’apprezzamento per la firma del Protocollo è stato condiviso anche dai sindaci di Forio, Lacco Ameno, Ischia Porto e Serrara Fontana presenti alla riunione. All’incontro in rappresentanza del Prefetto di Napoli c’era il viceprefetto Simonetta Calcaterra che con il commissario Legnini ha stretto un legame istituzionale forte e non sarebbe potuto essere altrimenti. Alla firma del protocollo oltre ai giornalisti, erano presenti anche il rappresentate dell’Autorità di Bacino, i responsabili delle Forze dell’Ordine, i Comitati e le associazioni dei cittadini.

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