Una bomba che è deflagrata pian piano e che ha assunto contorni più chiari nella giornata di ieri, dopo che precedentemente il bollettino di guerra che era stato impropriamente diffuso da qualche organo di informazione che onestamente aveva parlato di cifre francamente insostenibili e di un carico di persone alle quale l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno, pur con tutta la buona volontà, non avrebbe potuto far fronte. Un noto albergo di Forio, il Casthotels – di proprietà della famiglia Castiglione – è rimasto al centro di un episodio di cronaca che ci ha messo poco a varcare i ristretti confini della nostra isola. La genesi della vicenda ha origine il giorno di Ferragosto, quando evidentemente gli ospiti della struttura si sono dati alla pazza gioia anche dal punto di vista gastronomico, come sempre si conviene nella giornata del 15 agosto. Nel pomeriggio del giorno successivo, stando ad una sommaria ricostruzione, alcuni vacanzieri avrebbero iniziato ad avvertire disturbi di natura gastrica. Come con le tessere del domino, il fenomeno si è andato pian piano ampliando fin quando alla fine complessivamente una ventina di persone sono transitate presso l’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno per farsi visitare ma soprattutto refertare. Non risultano però soggetti ricoverati presso il nosocomio lacchese, il cui personale comunque si è trovato costretto a fare i conti con una processione che certo non era prevista.
Sono almeno 20 gli ospiti della struttura che si sono fatti refertare al Rizzoli, sette coloro che si sono recati a sporgere denuncia presso la Stazione dell’Arma di Forio
Il passo successivo, poi, lo hanno compiuto sette turisti che referto alla mano hanno deciso di recarsi a denunciare l’accaduto presso la locale Stazione dei carabinieri, mettendo di fatto nella condizione i militari dell’Arma, guidati dal capitano Angelo Pio Mitrione, nella condizione di aprire un’attività investigativa. Gli altri, invece, non hanno seguito la stessa strada ed evidentemente si sono fatti refertare o per accertarsi delle proprie condizioni di salute oppure per eventuali azioni legali o risarcitorie da intraprendere contro la struttura ricettiva in questione. La vicenda però ha inevitabilmente avuto uno strascico nella mattinata di ieri quando proprio i carabinieri della stazione di Forio, insieme a personale dell’ASL Napoli 2 Nord, hanno ispezionato la cucina dell’albergo in questione, sanzionando il titolare per complessivi 2500 euro. Tra l’altro va sottolineato che sono stati posti sotto sequestro 32 chili di alimenti congelati privi di tracciabilità ma i militari hanno anche individuato un’area esterna alla cucina priva di requisiti strutturali e igienici. E’ chiaro che non poteva esserci traccia di qualsiasi cosa che potesse essere all’origine della presunta intossicazione denunciata e patita dai clienti del Baia delle Sirene. I titolari dell’albergo, dal canto loro, si difendono e lasciano trapelare il fatto che il numero di persone che hanno patito le conseguenze di natura alimentare sarebbe decisamente inferiore rispetto a quello che alla fine ha deciso di andarsi a refertare e che molti potrebbero aver avuto questa “idea” agendo di conseguenza ed evidentemente con chissà quali finalità.
Gli uomini del comandante Mitrione hanno posto sotto sequestro 32 chilogrammi di alimenti privi di tracciabilità, individuata anche un’area esterna priva di requisiti strutturali e igienici
Al netto di quella che possa essere la verità, e pur riconoscendo il fatto di dover ascoltare entrambi le campane, restano una serie di considerazioni da fare legate ad una serie di precedenti (e a un caso come quello della frana del costone di Cava dell’Isola che resta uno sfregio davvero difficile da digerire per Forio e l’isola tutta) che certo non depongono a fare di quello che è il target turistico che sogna la nostra isola. E anche il silenzio dell’amministrazione comunale, francamente, è un qualcosa di cui avremmo fatto volentieri a meno.