In mare su mille bottiglie di plastica, riparte l’avventura di Raffaele Imbò
Il varo della particolare imbarcazione lo scorso anno: oggi si riparte con tante modifiche e lo stesso entusiasmo
È tutto pronto, Raffaele Imbò ci riprova. Ad agosto dell’anno scorso varò una imbarcazione davvero particolare, una barca composta da circa mille bottiglie di plastica che suscitò la curiosità di tutti i bagnanti. «Come l’anno scorso, – ha annunciato dal suo profilo Facebook il giovane ischitano – partirò per un giro in barca percorrendo l’intero perimetro costiero dell’Isola d’Ischia (36 km circa).
A rendere tutto ciò un’impresa non da poco c’è sicuramente il fattore barca: l’ho costruita da solo (senza esperienze solide in campo nautico)».Circa mille le bottiglie di plastica che formano la struttura che oggi sarà messa in acqua. «Differentemente dall’anno scorso, i remi sono finalmente più lunghi, alti e comodi. Il sedile è più stabile, smontabile e multifunzione. Più resistente anche la struttura irrobustita da uno scheletro di canne di bambù. Ho alzato i bordi, il tetto e ho risolto altri piccoli problemi che mi avevano dato noia la scorsa estate, quando la testai per la prima volta. Tra questi, uno su tutti che fa sempre ridere: ho comprato le gomme per la chinetosi (il mal di mare)». Il piano è lo stesso, dello scorso anno: sostare sulle spiagge prima di completare il giro faticoso. «Sarò prudente a sud, – avverte Imbò – dove anime vive e segnale di rete sono come treni nella stratosfera.Per il resto, vento in poppa a prescindere, cibo in stiva e ci si becca in mare, mentre ci viviamo la vita suon di onde».
Già lo scorso anno, l’ imbarcazione fu una bella novità e l’ingegno e la creatività del giovane ischitano colpì davvero tutti. L’idea di costruire una barca con le bottiglie di plastica balenò in testa a Raffaele ben due anni fa: voleva fare un giro dell’isola con una imbarcazione non ordinaria. Detto fatto. Sin da subito è partita la sfida: in un anno ha collezionato mille bottiglie d’acqua conservandole in casa e in giardino, ha progettato su carta la curiosa imbarcazione e poi le ha dato forma. Il giovane, ischitano che nella vita si occupa di videomaking ha lavorato dalla mattina alla sera per 20 giorni costruendo una barca composta interamente da bottiglie e da un cordino di plastica con l’idea di fare il giro dell’isola e un video racconto, con l’ausilio di tre go pro da condividere, poi, sui suoi profili social. «Ho voluto realizzare qualcosa di unico, – ci disse l’estate scorsa – possibilmente con creatività, magari con una strizzata d’occhiolino verso i tanti (troppi) scettici e verso chi non crede possa funzionare, a prescindere, qualcosa che non sia comune, semplicemente perché non ordinario».
Ad accoglierlo furono in tantissimi, tributandogli applausi, appellativi di genio e c’è stato chi, addirittura, gli ha offerto la colazione. Qualcosa di simile si era già visto, ma naturalmente non a Ischia. Tom Davis, cittadino delle Fiji, originario della Nuova Zalanda, aveva pensato di sostituire le antiche barche in bambù con la plastica con l’idea che queste “bilibili”, le zattere appunto, costruite con le bottiglie di plastica, sarebbero durate più a lungo. In quel caso l’idea aveva avuto anche un risvolto ecologico, non di poco conto. La plastica, uno dei materiali più inquinanti della Terra, sarebbe stata così immediatamente riutilizzata senza sporcare le spiagge accumulandosi tra i rifiuti. E così con 600 bottiglie da 600 ml ciascuna, tenute insieme da una speciale schiuma ha realizzato la sua zattera: 4,5 metri di lunghezza e 1,4 di larghezza e un’imbarcazione che si muove solo a remi e può trasportare fino a tre persone.